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Era da novembre che il Bologna non collezionava due vittorie consecutive. Il 2-0 inflitto al Genoa nello scontro diretto di metà classifica giocato al Dall’Ara ha riportato un po’ di sereno in casa rossoblù dopo un inizio 2018 abbastanza avaro di soddisfazioni. Curiosamente, nel girone di ritorno la squadra di Donadoni non conosce mezze misure: vince o perde, l’ultimo pareggio risale addirittura a inizio dicembre (1-1 col Cagliari). Il derby vedrà quindi il Bologna presentarsi a Ferrara con un margine di 13 punti in classifica.

LA FORMAZIONE
In mancanza di giocatori chiave come De Maio (fuori per squalifica), Palacio e Verdi (infortunati) e in seguito ai fischi ricevuti nel match contro il Sassuolo, Roberto Donadoni ha deciso di dare una scossa ai suoi presentando una squadra con un volto tutto nuovo, varando un modulo 3-5-1-1. Tra i pali come al solito Mirante, mentre nei tre di difesa si segnala l’esordio di Romagnoli, supportato ai lati da Gonzalez ed Helander. Nel centrocampo a cinque sono stati collocati Di Francesco, Poli, Pulgar, Nagy (al ritorno in campo dopo una lunga assenza) e Masina. Sulla trequarti è stato schierato Dzemaili, a supporto di Destro unica punta.

LA PRESTAZIONE
Il primo tempo non ha sicuramente riservato momenti di calcio esaltante. I ritmi sono stati perlopiù blandi ed entrambe le squadre hanno creato poco o nulla. Tra le due a sembrare più pimpante è stato il Genoa che, in qualche occasione, è sembrato poter affondare il colpo. Il gol un po’ fortuito (ma da vero rapace) di Destro in avvio di secondo tempo ha sbloccato il risultato e da lì in poi la partita ha assunto uno sviluppo diverso e più dinamico. Tuttavia il Bologna non ha mai forzato la manovra, ma si è concentrato sulla fase difensiva provando a pungere l’avversario in contropiede. La rete del 2-0 firmata da Falletti infatti è arrivata con un rapido capovolgimento di fronte, anche in questo caso agevolato da quel pizzico di fortuna che fa sempre comodo.

LA CHIAVE TATTICA
La soluzione tattica proposta inizialmente da Donadoni non è sembrata funzionare granché nella prima frazione di gara, vista anche la compattezza del Genoa. I due esterni di centrocampo (Di Francesco e Masina) si sono ritrovati spesso a lavorare con poca qualità in entrambe le fasi e, nonostante i tre centrocampisti siano riusciti difficilmente a dialogare tra loro, le occasioni migliori dei rossoblù sono passati dalle vie centrali. Sebbene anche i difensori si siano resi protagonisti di più di un’imprecisione, è da sottolineare la fase difensiva. I rossoblù hanno interpretato la partita mantenendo un baricentro basso sia in fase di possesso che non: col pallone tra i piedi, questo tipo di atteggiamento ha consentito alla squadra di non concedere facilmente campo ai rapidi contropiedisti del Genoa; in fase di copertura, l’ottima occupazione degli spazi ha consentito in diverse occasioni di recuperare palla e ripartire velocemente. Altra nota positiva è il contributo di Destro, sinora piuttosto altalenante nelle prestazioni. Dopo aver sbloccato la partita con un tap-in da vero numero nove, l’attaccante classe ’91 si è dimostrato impeccabile nella conduzione del contropiede e nella scelta di tempo nel servire l’assist per il gol di Falletti.

OCCHIO ALL’AVVERSARIO
Il pericolo numero uno è sicuramente Simone Verdi, presumibilmente recuperabile già contro la SPAL dopo l’infortunio che gli ha fatto saltare le ultime quattro partite. Il giocatore scuola Milan già durante la scorsa stagione ha dimostrato di poter essere l’arma in più dei rossoblù, grazie alla sua incredibile tecnica e alla sua visione di gioco. Oltre a saper creare superiorità numeri e servire i compagni, Verdi è anche in grado di inquadrare molto bene la porta sia su palla attiva che inattiva: la sua specialità sono proprio le punizioni che calcia con estrema confidenza sia col destro che col sinistro. Un esempio? Le immagini del match di andata tra Bologna e Crotone , col numero nove in grado di realizzare due punizioni – prima col sinistro e poi col destro – nell’arco di soli sette minuti. La sua vena creativa rappresentò un problema anche nella partita d’andata.
Altro giocatore temibile su punizione si è recentemente rivelato Pulgar, sostituto sulle palle inattive del compagno Verdi. Il cileno infatti di recente è andato in gol sia direttamente da calcio d’angolo contro la Fiorentina, sia contro il Sassuolo con una vera e propria magia. Nonostante gli alti e bassi anche Mattia Destro è un osservato speciale: per ora è il capocannoniere degli emiliani insieme a Verdi con sei reti all’attivo. L’ex Roma e Milan infatti quando è in giornata può rendersi pericoloso in area di rigore, sia coi piedi che di testa: gli è servito solamente un pallone buono dentro l’area infatti per portare in vantaggio i suoi contro il Genoa. Infine, occhio anche a Dzemaili. Nonostante non sia un giocatore di grande tecnica, lo svizzero annovera nel suo repertorio corsa e potenza; non è raro vederlo concludere dalla distanza. Oltre a Simone Verdi, per il match di sabato mister Donadoni potrà anche contare sul rientrante De Maio, out come già detto per squalifica. Improbabile invece il recupero di Palacio.

L’ANDAMENTO RECENTE
Bologna-Genoa 2-0 (Destro, Falletti)
Bologna-Sassuolo 2-1 (Poli, Pulgar)
Inter-Bologna 2-1 (Palacio)
Bologna-Fiorentina 1-2 (Pulgar)
Napoli-Bologna 3-1 (Palacio)



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