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La sosta dovuta agli impegni della Nazionale probabilmente è arrivata al momento sbagliato per la SPAL, perché i biancazzurri potevano continuare a cavalcare l’ondata di entusiasmo frutto degli otto punti conquistati nelle ultime quattro uscite di campionato. Pausa che è stata più utile al loro prossimo avversario, il Genoa, che così ha messo in archivio le tre sconfitte consecutive incassate tra la fine di febbraio e la prima metà di marzo. Malgrado gli ultimi risultati però la squadra allenata da Ballardini, subentrato all’esonerato Juric, non se la passa malissimo: dopo la sconfitta del girone d’andata con la Sampdoria, infatti, il Grifone ha iniziato a risalire la china, facendo leva soprattutto su una ritrovata solidità difensiva (sono 29 i gol al passivo, solo cinque squadre hanno fatto meglio per ora in Serie A). Il Genoa parte con i favori dei pronostici per esperienza e qualità della rosa, ma la truppa di Semplici ha già dimostrato di poter avere la meglio: all’andata al Paolo Mazza di Ferrara è bastato il gol di Antencci per piegare la resistenza dei rossoblù. La posta in palio è alto in chiave salvezza e come di consueto abbiamo fatto una chiacchierata con un collega, GianPiero Gallotti, di Genoanews1893.it, per farci raccontare come arriva il Genoa alla sfida di sabato pomeriggio del “Ferraris”.

Gian Piero, nella gara d’andata c’era Juric sulla panchina del Genoa, ora Ballardini, e il rendimento è migliorato. Cosa è cambiato con il tecnico ravennate?
“Da quando Ballardini è tornato a sedersi sulla panchina del Genoa è cambiato quasi tutto rispetto alla gestione precedente. Per prima cosa ha registrato la difesa, aspetto a dir poco fondamentale perché i rossoblu subivano davvero troppi gol, che poi difficilmente riuscivano a recuperare. La filosofia di Ballardini all’inizio è stata molto semplice: pensiamo più che altro a non prenderle. Il mantra ha avuto i suoi effetti: non a caso il Genoa ora è una delle difese meno battute del’intera Serie A. I frutti del lavoro del tecnico hanno iniziato a vedersi sin da subito e hanno portato conseguenza importanti: il gruppo ha ritrovato serenità e convinzione nei propri mezzi, aspetti che parevano essere andati perduti. Ovviamente non sono tutte rose e fiori. Il punto debole ora è l’attacco: il Genoa segna poco. Ma ci sono comunque segnali positivi anche in tal senso”.

Dopo una serie di risultati utili consecutivi sono arrivate tre sconfitte di fila, la pausa delle Nazionali è arrivata al momento giusto?
“I tifosi genoani vivono le pause per le nazionali come un incubo perché quasi sempre la squadra rossoblù paga dazio in termini di infortuni. Questa volta è toccato a Galabinov, che starà fuori con ogni probabilità per circa un mese. Quindi, per il Genoa se le soste per le Nazionali non ci fossero sarebbe forse meglio”.

Davanti al proprio pubblico il Genoa fatica parecchio, come può fare la SPAL a tornare a Ferrara con un risultato positivo?
“Come dicevo in precedenza il Genoa segna poco, anche se occasioni da rete ne crea sempre diverse. Credo che però sabato pomeriggio entrambe le squadre avranno un atteggiamento guardingo. Se la SPAL starà attenta a non scoprirsi la gara potrebbe terminare con un pareggio. Risultato che, tutto sommato, credo non sarebbe troppo sgradito neanche al Genoa”.

Credi che ci sia un motivo preciso per lo scarso rendimento casalingo o ha influito soprattutto il calendario?
“Non c’è una nessuna ragione precisa. Punto il dito contro il calendario: i rossoblù hanno già affrontato quasi tutte le prime della classe”.

La SPAL, invece, è in fiducia. Che partita di aspetti?
“Mi aspetto una gara dove a farla da padrona sarà la paura di perdere. Partita bloccata, per sbloccarla quindi credo sia necessaria una grande giocata di un singolo oppure un grossolano errore di una delle due difese”.

Il Genoa con trenta punti in saccoccia si è guadagnato una posizione abbastanza tranquilla in classifica, ma non è ancora fuori pericolo. Gara decisiva?
“No, non credo proprio, mancano ancora tante, troppe partite. Certo che un risultato positivo sarebbe comunque importante per entrambe”.

Cosa può fare la differenza e far pendere il risultato da una parte piuttosto che dall’altra?
“Genoa e SPAL sono due squadre in salute. Quello che farà la differenza sarà la determinazione e la caparbietà che le due squadre sapranno mettere sul terreno di gioco”.

Statistica curiosa: su 56 gol in serie A Paloschi ne ha fatti otto al Genoa, di cui sei addirittura a Marassi. È lui il pericolo numero uno per la difesa del Genoa?
“Paloschi in effetti è una sorta di bestia nera. Ma la difesa rossoblù con l’avvento di Ballardini non teme nessun attaccante in particolare”.

Out Galabinov, gioca Lapadula. Il resto della formazione?
“Presumo che la formazione iniziale – eccezion fatta per Galabinov, appunto – non si discosterà molto da quella di Napoli. Questi dunque quelli che ritengo essere i probabili undici di partenza: Perin tra i pali; Biraschi, Spolli e Zukanovic in difesa; Rigoni, Hiljemark, Bertolacci, Lazovic e Laxalt a centrocampo; Pandev a supporto dell’unica punta Lapadula”.



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