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Due anni dopo, si torna nella sala dei Comuni del Castello. Ne sono cambiate di cose da allora: nel giugno 2016 la SPAL ci entrava da neopromossa in serie B per presentare Mirco Antenucci, oggi lo fa con una serie A da difendere e la voglia di consolidarsi ulteriormente in categoria grazie anche agli innesti di Andrea Petagna e Johan Djourou. L’attaccante nipote d’arte (il nonno allenò la SPAL durante l’epoca di Mazza) e il difensore svizzero sono stati presentati in grande stile, con l’introduzione affidata ai principali dirigenti biancazzurri. L’unica eccezione è stata rappresentata da Walter Mattioli, che ha scelto l’inusuale posto in platea al posto della sedia al tavolo dei relatori.

SIMONE COLOMBARINI
“Due anni fa abbiamo presentato qui Antenucci, che all’epoca era il nostro colpo dell’estate per il primo campionato di B dopo ventitré anni. Riteniamo che Djourou e Petagna siano i colpi di questa estate e speriamo che questo rito in Castello gli possa portare fortuna. Non diciamo di vincere il campionato come accadde in B (sorride – ndr), ma di avere fortune analoghe per quello che è il nostro obiettivo. Penso che l’acquisto di due giocatori simili parli chiaro rispetto a quelle che sono le nostre intenzioni. Siamo arrivati da poco in serie A e portare a segno colpi del genere è difficile, entrambe le operazioni hanno richiesto una riflessione. Siamo orgogliosi di sapere che due giocatori dal curriculum importante hanno scelto di venire da noi, significa che si riconoscono nel nostro progetto. Le intenzioni sono serie e non a caso nell’ambiente la SPAL è molto rispettata, come può testimoniare il presidente Mattioli che si confronta periodicamente con gli altri proprietari e presidenti della serie A”.

FRANCESCO COLOMBARINI
“Non ho molte cose da dire, se non che sono davvero felice di presentare questi due ragazzi, penso ci daranno una grossa mano. Ci dobbiamo distinguere per arrivare nelle migliori condizioni alla fine del campionato. Auguri a loro per una bella stagione e alla SPAL che si prepara ad un altro campionato”.

DAVIDE VAGNATI
“Siamo tornati in Castello non per sminuire gli altri ragazzi, ma perché ci sembrava doveroso avere un palcoscenico un po’ diverso per la presentazione di questi due ragazzi di grande potenziale. Li consideriamo giocatori importanti, ma non per questo devono sentirsi gli unici protagonisti della nostra avventura, bensì una parte di essa. Andrea in questo mese mi ha dimostrato grandissima semplicità e voglia di mettersi a disposizione per raggiungere quei risultati che per noi non solo sportivi. Non dobbiamo pensare che uno della sua età risolva le partite da solo, ma pretendiamo che dia il massimo in ogni singolo allenamento. Sono sicuro che lo farà. Passando a Djourou… il curriculum parla per lui: quattro mondiali e due europei con la nazionale Svizzera, un centinaio di partite all’Arsenal, altrettante in Bundesliga e un’esperienza un po’ diversa in Turchia. Nel corso dell’ultimo mese ci ha dimostrato di volersi mettere alla prova in Italia e viene con un contratto di un anno proprio per rimettersi in gioco e crescere con noi. Mi aspetto che con la sua esperienza possa darci una mano anche nella crescita dei giovani che abbiamo in rosa. Penso che gli arrivi di Andrea e Johan rappresentino operazioni importanti per quello che è il nostro obiettivo. Il nostro allenatore ha sempre voglia di investire sui ragazzi di grande potenziale, visto che i budget non ci permettono di prendere nomi da urlo”.

LINK: le dichiarazioni dei nuovi arrivati



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