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Il cantiere dello stadio “Paolo Mazza” sta entrando nella fase decisiva: tra poco più di due settimane i lavori dovranno essere completati per permettere alla SPAL di tornare nella propria casa in occasione del match del 16 settembre con l’Atalanta. Per fare un punto completo della situazione abbiamo ospitato l’assessore ai lavori pubblici Aldo Modonesi nell’ultima puntata di LoSpallino Live, la diretta social realizzata in collaborazione con La Maison Bar Brasseriè di via Carlo Mayr 70. Ecco di seguito un riassunto delle sue considerazioni.

SOLO UNA DOMENICA DI TRASLOCO
“Gli sforzi che stiamo facendo penso siano assolutamente evidenti, noi e la società vogliamo chiudere il cantiere entro il 9 settembre in modo da fare tutte le operazioni amministrative nella settimana successiva. Ci sono centinaia di operai che lavorano tutto il giorno e tutti i giorni, decine di gru attorno al Paolo Mazza e penso meritino un ringraziamento per il loro sforzo. Penso poi debbano essere ringraziati i residenti attorno allo stadio che stanno sopportando con grande pazienza un cantiere che dei disagi inevitabilmente li crea”.

GLI INTOPPI
“Ogni giorno presenta dei problemi, però sicuramente lo sforzo maggiore è stato quello di coordinare un gran numero di lavoratori in uno spazio limitato per quella che è la portata del cantiere. Il maltempo in arrivo non dovrebbe causare difficoltà, si lavora su tanti fronti quindi alcune lavorazioni verranno anticipate ed altre tenute per quando le condizioni saranno più favorevoli. Dovremmo riuscire ad andare avanti nei tempi che ci siamo dati”.

I PRESUNTI RITARDI NELLE FORNITURE
“Chiaro che con un cantiere di questa complessità ogni giorno possano esserci imprevisti, visto che in gioco ci sono decine e decine di fornitori. Però mi sento di dire che i problemi sopraggiunti finora sono stati affrontati e brillantemente risolti con grande spirito di squadra. E’ evidente che si gioca sul filo delle ore, ma da parte nostra c’è un ragionevole ottimismo. Con l’inizio della prossima settimana avremo modo di dire se l’obiettivo della chiusura del cantiere per il 9 di settembre sarà effettivamente realizzabile. Ripeto: io sono ottimista di natura, vedo un grande impegno e un clima favorevole. In un cantiere di questo tipo non è scontato visto sono all’opera imprese che non si conoscono tra di loro. Se continueremo con questo ritmo e questo spirito raggiungeremo l’obiettivo”.

LA COPERTURA E L’ACUSTICA
“I pannelli verranno collocati solo sulla parte superiore della copertura, ma non penso che l’acustica verrà modificata, anzi, avendo tutto lo stadio coperto l’effetto dovrebbe migliorare. Speriamo di fare presto un bel collaudo”.

I SEGGIOLINI DI CURVA
“Per i seggiolini c’è poco da fare, nel senso che tutti le federazioni che aderiscono alla Uefa devono attenersi a delle disposizioni in materia di sedute e queste prevedono degli standard minimi. Gli stadi di serie A e B devono avere dei seggiolini dotati di schienale e quelli che verranno installati saranno molto simili a quelli della gradinata, con un piccolo schienale. Il disegno rimane top secret e probabilmente non lo conosco neanche io. Sarà sicuramente una delle cose che renderà ancora più bello il nostro stadio”.

LA RETE ANTI-PICCIONI IN OVEST
“Qui siamo ad un livello di dettaglio tale da causarmi un po’ di difficoltà, però mi sento di dire che ci sarà e avrà la stessa conformazione di quella della tribuna, in modo da evitare nidificazioni”.

I MURETTI E LA COPERTURA ESTERNA
“Una volta conclusa la parte prioritaria dei lavori si vedrà lo sforzo per il miglioramento estetico dello stadio anche all’esterno. E’ praticamente concluso il muretto in via Montegrappa che andrà a sostituire i beta-fence. Per adesso verrà fatto solo lì, ma dalla prossima stagione vorremmo intervenire anche su via Ortigara, via Cassoli e corso Piave in modo da uniformare l’intervento. La copertura esterna con frangivento e frangisole verrà lasciata indietro da qui al 16, però è una lavorazione prevista e i materiali sono in arrivo”.

IL DISLIVELLO TRA LA NUOVA PARTE DI CURVA E LA VECCHIA
“Il motivo è strutturale e dettato da criteri antisismici. Quando si va a fare l’ampliamento di una struttura esistente bisogna renderla indipendente dal punto di vista sismico. Il dislivello sarà parzialmente colmato nella zona che funge da giunto, perché rimoduleremo anche i camminamenti di sicurezza per l’accesso ai singoli gradoni. Alla fine non si noterà granché una volta installati i seggiolini”.

IL SETTORE OSPITI
“Sarà di 1.500 posti, ma naturalmente bisognerà vedere in base alle istruzioni che arriveranno dalla questura. A seconda dei casi la cifra potrebbe essere alzata o abbassata. C’è una barriera che sarà installata nei prossimi giorni e poi una piccola zona cuscinetto per tenere separati i settori, naturalmente con accessi distinti. Gli ospiti continueranno entrare dall’angolo tra Montegrappa e Cassoli, mentre i tifosi spallini in Est accederanno da corso Piave”.

UNO STADIO DI PROPRIETA’ DELLA SPAL?
“Se ne è parlato, ma il tema non è mai stato approfondito. Penso che a Ferrara stia succedendo una cosa un po’ unica in Italia, perché di rinnovamento degli stadi ne abbiamo sentito parlare spesso ma poi di fatti non se ne sono visti molti. Senza andare lontano, è da anni che si sente parlare di adeguamento del Dall’Ara di Bologna senza andare oltre al progetto. Ma se ne parla anche a Bergamo, a Milano, a Roma, a Napoli. Tre anni fa eravamo noi a girare l’Italia per prendere appunti, ora è Ferrara a ricevere delle visite dal resto del paese. Il lavoro fatto in sintonia con la società è stato di quelli importanti, sempre improntato sulla volontà di mettere la squadra e i tifosi nelle migliori condizioni. La famiglia Colombarini ha fatto un grande sforzo per portare in alto la SPAL e per Ferrara la serie A è un’occasione importante per la visibilità nazionale e il relativo indotto”.

 



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