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Per un sedicesimo posto (senza ansie) in serie A Mirco Antenucci è disposto a… rinunciare alla sua ormai iconica barba. Il capitano della SPAL lo ha dichiarato in un’intervista a Massimo Boccucci per Il Corriere dello Sport-Stadio, analizzando il momento personale e di squadra. Di seguito i passaggi più interessanti della chiacchierata.

LA PARTENZA SPRINT
“Siamo partiti bene, peccato per la sconfitta di Torino, non la meritavamo. L’Europa? Magari, ma il nostro obiettivo rimane quello di salvarci il prima possibile, siamo lì con la testa”.

L’ANIMA DELLA SPAL
“Mi sento uno della SPAL come i compagni, lo staff e i tifosi. Siamo tutti parte di qualcosa di bello che si è creato. Tutte queste cose messe assieme fanno l’anima della SPAL. A Ferrara mi sono sentito subito a casa ed è il posto migliore dove potessi capitare. Sono sempre in debito con la tifoseria che mi fa sentire più che importante. Da parte mia cerco di dimostrare tutto l’affetto impegnandomi e rispettando questi colori. Smettere qui? Non lo so. Inizio ad avere una certa età e per il momento sto bene. Andrò avanti finché sentirò di poter dare il mio contributo. Se non ce la farò più sarò il primo ad alzare la mano”.

IL GRUPPO E IL MISTER
“Siamo migliorati tanto, sotto ogni punto di vista. Siamo anche di più numericamente. Abbiamo più autostima ed esperienza: dovevamo conoscere la serie A e conoscerci meglio tra di noi. Lo zoccolo duro è rimasto e questo è un vantaggio. Semplici è uno degli allenatori più preparati che ho avuto. In tre anni è cresciuto insieme a noi. Lavora bene con lo staff, prepara al meglio le partite, cura molto i dettagli e per un allenatore moderno è importante”.

I PIU’ FORTI DIETRO E DAVANTI
“Fazio e Acerbi sono cattivi e bravi con i piedi: vita difficile contro di loro. Tra gli attaccanti dico Dzeko e Immobile”.



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