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Da una parte c’è l’onda lunga della straordinaria vittoria di Roma, dall’altra le insidie di una partita che può sembrare scontata ma che non lo è affatto. Il Frosinone arriva a Ferrara da penultimo, senza ancora una vittoria in classifica e con una media di oltre due gol incassati a partita. Dati sconfortanti, ma che non tengono conto dei timidi progressi mostrati di recente dalla squadra di Longo. Per capire come arrivano i ciociari all’appuntamento, abbiamo intervistato un collega, Danilo Ferraioli, redattore di Tg24.info.

Danilo, partiamo dai numeri: il Frosinone è penultimo con due punti in classifica, solo sei gol fatti a fronte dei ventiquattro subiti. Un inizio così in salita era stato messo in preventivo?
“Un inizio in salita per una neopromossa credo sia sempre in preventivo (ride, ndr). A parte gli scherzi, penso che un gruppo nuovo come quello giallazzurro abbia bisogno ancora di tempo per amalgamarsi al meglio. La certezza ad ora? La squadra nonostante tutto, cresce di settimana in settimana”.

Ok, ma di questo passo è difficile salvarsi. Come invertire la rotta?
“La rotta si può invertire solo con un nuovo risultato positivo. La speranza è che il punticino preso in casa contro l’Empoli, sia solo il primo mattone di una lunga serie”.

Se i punti scarseggiano un motivo ci sarà: la squadra è all’altezza della Serie A?
“Naturalmente la squadra presenta svariate falle strutturali. Ma credo allo stesso tempo, che l’attuale classifica non rispecchi il reale valore della rosa attuale”.

L’allenatore, Moreno Longo, è in bilico? La scelta della SPAL di non cambiare guida tecnica nonostante un periodo complicato finì col pagare.
“Non è in bilico, ve lo posso assicurare. Nonostante tutto, il presidente Stirpe ha riconfermato Moreno Longo, ricordando come il tecnico di Grugliasco sia l’ultimo dei responsabili di questo momentaccio”.

Credi che la lotta per non retrocedere sia una questione fra le ultime tre al momento Chievo, Frosinone ed Empoli?
“Io a queste tre aggiungerei anche il Bologna e il Cagliari. Naturalmente è ancora troppo presto per fare conti o tabelle”.

Un’eventuale retrocessione immediata influirebbe sul percorso di crescita del Frosinone?
“La retrocessione sarebbe una tremenda mazzata, ma sono convinto che il percorso di crescita non si arresterebbe. Dopo il centro sportivo e lo stadio, il nuovo obiettivo è consolidarsi all’interno del calcio dei grandi”.

Passiamo alla partita di domenica. Vista la posta in palio, che partita ti aspetti?
“Sarà una partita molto tattica, non prevedo tante occasioni da gol. Le due squadre dovranno essere brave a concretizzare le occasioni che gli capiteranno. Parlando su sponda ciociara, penso che serviranno coraggio e rabbia. Gli alibi sono finiti”.

Credi che possa essere decisiva in chiave salvezza?
“Decisiva no, ma ha il suo peso specifico. Il Frosinone deve strappare un risultato positivo, anche per acquisire un po’ di consapevolezza. Basta un episodio”.

La probabile formazione del Frosinone quale potrebbe essere?
“Difficile ad ora pronosticare un probabile undici, anche in virtù dei vari infortunati ed acciaccati. Comunque ipotizzo il consueto 3-4-1-2. Tra i pali Sportiello, difesa a tre composta da Goldaniga, uno tra Salamon ed Ariaudo, e Capuano. A centrocampo spazio a Zampano, Chibsah, uno tra Maiello, Cassata e Gori, e Beghetto. Sulla trequarti ci sarà Ciano alle spalle del duo composto da Daniel Ciofani e Campbell”.

Chiudiamo con un commento proprio su due ex SPAL: Beghetto e Salamon.
“Il primo non ha ancora trovato continuità durante questa stagione. A mio modesto parere è un signor calciatore, è un esterno tatticamente moderno. Per quanto riguarda il polacco, ha alternato prestazioni horror a prove assolutamente discrete”.

foto: ufficio stampa Frosinone Calcio



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