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Sommariamente, cosa ci portiamo dietro dall’esito di SPAL-Cagliari oltre al risultato? Dopo mezza giornata di riflessione, questo è quanto.

*Le buone notizie*

LAZZARI / Manuel va che è una meraviglia. Con il cross pennellato per Petagna e il pallone rasoterra servito ad Antenucci il numero 29 ha fatto lievitare il conto degli assist a 4, entrando di prepotenza nella classifica dei migliori dieci rifinitori della serie A. Della compagnia fanno parte anche Ronaldo, Suso, Quagliarella, Callejon e Gomez, per dire. Che Lazzari sia in grande crescita è un dato di fatto: è sempre di più l’arma offensiva privilegiata della SPAL di Semplici e se gira lui la produzione di occasioni lievita. Un anno fa chiuse il campionato con appena un assist vincente a referto: anche i numeri parlano per lui e forse è anche ora che Transfermarkt aggiorni il suo valore di mercato. Se poi imparasse anche inquadrare la porta quando affonda in area chissà cosa potrebbe succedere…

LA CLASSIFICA / Sempre numeri alla mano, la SPAL viaggia a +4 rispetto alla sua versione 2017-2018. Velocità di crociera più che accettabile in relazione all’obiettivo di una salvezza meno risicata. C’è che dice che l’organico valga un miglioramento più netto: ha l’aria di essere una tesi indimostrabile per gli allenatori da bar. Certo, alcune prestazioni gridano vendetta (Firenze, Frosinone in casa su tutte), ma da qui a far suonare la campana dell’evacuazione dell’edificio ne passa abbastanza. I problemi veri ce li ha qualcun altro, che peraltro ha speso più soldi. Qualche nome: Bologna (-4), Udinese (-3), Chievo (-16!), oltre ad un Genoa che è sì a +8 rispetto alla scorsa stagione ma solo per merito dell’esonerato Ballardini.

PETAGNA / Con 17 partite in meno ha già raggiunto la quota di gol della scorsa stagione (4) all’Atalanta. Promosso per quanto riguarda l’atteggiamento in campo, certi sfoghi al di fuori invece li derubrichiamo alla voce “Tensione post-partita”. Via, è un ragazzo (del 1995) e noi siamo di larghe vedute. Comunque, nel suo cartellino di ieri ci sono: un gol fatto, uno mangiato, tanta lotta e l’innesco per l’azione del 2-0. Tende a mancare di continuità anche all’interno della stessa partita e non solo di settimana in settimana, ma ha davvero le potenzialità per scardinare le difese avversarie con la sua fisicità e il suo movimento.

*Le cattive notizie*

I GOL DA CALCIO PIAZZATO / Sono già 5 su 19, tre nelle ultime tre partite. Insomma, inizia a essere una tassa abbastanza esosa da pagare al campionato, di quelle che poi creano conseguenze serie. Semplici alla vigilia di SPAL-Cagliari ha ammesso di essere alla ricerca di una soluzione adeguata assieme ai suoi giocatori, ma a quanto pare le incertezze rimangono anche quando è ora di marcare a uomo gente come Pavoletti. Che è senz’altro un fuoriclasse nei colpi di testa, ma non può nemmeno abbattere gli avversari come birilli a meno di dieci metri dalla porta. Pulce nell’orecchio: c’è una correlazione tra questa fragilità con la fiducia non proprio granitica che i difensori sembrano avere nei loro portieri?

GLI INFORTUNI / Iniziano a essere tanti e ad avere un impatto. Non ne avremo mai controprova, ma è lecito pensare che senza le uscite anticipate di Vicari e Felipe la SPAL avrebbe potuto resistere alle sortite del Cagliari e portare a casa il risultato. Semplici già pregustava di riavere tutti a disposizione a centrocampo e ora gli capitano queste due sfortune. Fortunatamente c’è la sosta per provare a rimettere tutti in sesto, Djourou compreso che finora è stato un mezzo fantasma.

LA CONCORRENZA CHE REAGISCE / Si diceva prima: ci sono squadre che stanno peggio della SPAL. Valutazione confermata, ma occhio perché il Frosinone è tutt’altro che moribondo e l’Empoli sembra aver già capito la mentalità pragmatica propria di Iachini. Il Chievo ha annullato la penalizzazione, ma rimane in acque agitate, tanto da dover fare i conti con le dimissioni a sorpresa di Ventura. Il margine della SPAL rimane significativo (+4), ma guai a pensare che là sotto ci siano destini già scritti.



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