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Non chiedetegli cosa bolle in pentola per il mercato di gennaio, che tanto non vi dirà niente a parte “Vediamo”. In compenso Davide Vagnati accetta di fare due chiacchiere nella settimana che conduce a Juventus-SPAL, analizzando alcuni dei temi dell’attualità biancazzurra: “Dobbiamo tenere in mente che il nostro obiettivo rimane la salvezza e soltanto quella, nessuno si è mai messo in testa di fare cinquanta punti o conquistare la permanenza in serie A con cinque giornate d’anticipo. Ci dobbiamo guadagnare il risultato giorno dopo giorno rimanendo umili. Siamo partiti molto bene e abbiamo affrontato squadre che più o meno avevano la nostra forza e la cosa che più mi è dispiaciuta in questo percorso è stata la sconfitta casalinga col Frosinone. Per come è maturata, non tanto per la sconfitta in sé. Lo 0-3 in casa non è stato un bel segnale: quello ci ha lasciato l’amaro in bocca, perché se avessimo vinto o anche solo pareggiato quella partita avremmo parlato di una buonissima prima parte di campionato. Purtroppo è fisiologico che una sconfitta del genere lasci maggiormente il segno rispetto alla vittoria con la Roma, perché bisogna fare il massimo contro le dirette concorrenti. Purtroppo in quella domenica ci è mancato tutto: apporto fisico, mentale, umiltà, determinazione. Per noi battere il Frosinone era fondamentale. Ci è rimasto il rammarico perché proprio non è stata giocata. L’avessimo giocata prendendo pali e creando occasioni varie l’avremmo anche mandata giù, invece non abbiamo fatto una partita all’altezza delle nostre qualità. Mi auguro che quella partita sia valsa da insegnamento. L’importante è evitare di pensare sia stato un caso: se ci si convince di una cosa simile si rischia di non migliorare. Noi dobbiamo sempre cercare di essere umili e capire le ragioni di certi avvenimenti. Penso che in queste settimane sia stato fatto e gli errori siano stati compresi“.
Ora il percorso riserva tre salite ad altissima pendenza e quattro tratti più o meno rettilinei su cui sprintare con i rivali: “Il calendario non ha molta importanza, lo abbiamo visto: si può vincere con la Roma e perdere col Frosinone. Noi dobbiamo rimanere concentrati e andare avanti di partita in partita, perché se già ci mettiamo a pensare alla partita seguente quando ce n’è un’altra da giocare rischiamo davvero delle brutte figure. Se avremo l’atteggiamento giusto ci toglieremo delle soddisfazioni, perché la squadra è superiore a quella della scorsa stagione. Però, ripeto, il nostro orizzonte è quello della salvezza e non di un campionato di tranquillità. Se saremo bravi potremo metterci nelle condizioni di fare un girone di ritorno con meno pressioni. Penso che come al solito la quota salvezza sarà attorno ai quaranta punti”.
Infine il ds si concede un pensiero sull’imminente sfida con la Juventus: “Preparare la partita con la Juve non è difficile, ma non dobbiamo certo andare là col proposito di vedere Cristiano Ronaldo, lo Stadium o i monumenti di Torino. Fosse quello lo spirito allora faremmo bene a rimanere a casa noi e mandare a giocare qualche ragazzo della Primavera che sta meritando un premio. La SPAL va a Torino per dare il massimo e provare a portare a casa un risultato positivo. Poi è evidente che se la Juve gioca al massimo diventa difficile per la SPAL, così come lo diventa per qualunque altra squadra in Italia. E’ proprio sbagliato partire dal presupposto che è già una grazia poter andare a giocare a Torino“.



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