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La Bondi Ferrara regola, non senza difficoltà a dire il vero, la Pompea Mantova (90-79), torna al successo davanti al proprio pubblico e interrompe la striscia negativa di quattro sconfitte consecutive. Si rivede Hall, ma è in in panchina solo ad onor di firma. Decisivo, al solito, Swann: la guardia USA mette a referto un’altra prestazione che definire ‘super’ forse è riduttivo. Più che positivo l’impatto di Barbon. Bene anche Fantoni, Molinaro, Liberati e Panni, tutti e quattro contribuiscono alla causa in maniera sostanziosa; meno bene gli altri, da De Zardo a Calò, passando per Mazzoleni.
De Zardo 5,5 – Sembra un pesce fuor d’acqua. Manca di fiducia in attacco, non guarda proprio mai il ferro; in difesa riesce a fare la voce grossa sfruttando il suo fisico potente. Troppo poco però per guadagnare la sufficienza.
Swann 9,5 – Il migliore, non ci sarebbe neanche bisogno di sottolinearlo. Incontenibile per la difesa di Mantova. Segna, mette in ritmo i compagni (che non sempre ne approfittano) e trascina il pubblico. I suoi 12 punti ad inizio terzo quarto spingono per la prima volta il Kleb avanti nella gara (53-52 al 23′). E le sue giocate e il suo sorriso beffardo mandano fuori dai gangheri prima Warren poi Vencato, entrambi costretti alle maniere forti per fermarlo. Domina il parquet del Palasport di Ferrara con la regalità di chi può permettersi di andare ai due all’ora. Chiude con 55 di valutazione, 44 punti (12/20 dal campo, 9/10 dalla lunetta), 10 assist, 8 rimbalzi, 4 palle recuperate a fronte di una sola persa. A chi piacciono i numeri le statistiche è comunque consigliata la visione del tabellino completo.
Fantoni 7 – Fatica incredibilmente ad entrare in partita, complice l’atletismo e la fisicità dei lunghi di Mantova, Morse e Ghersetti su tutti. Sbaglia molto, anche da un paio di centimetri dal ferro. Ma la pagnotta la porta a casa, come sempre (doppia-doppia con 13 rimbalzi, di cui 6 offensivi); grazie all’esperienza e alla fiducia nei propri mezzi in post basso. Va referto come il secondo migliore realizzatore di serata tra le fila della Bondi (14 punti), nonostante la bassa percentuale dal campo e la poco precisione a cronometro fermo.
Molinaro 6 – Fa il suo, senza effetti pirotecnici: 7 punti e 8 rimbalzi. Prestazione silenziosa ma molto importante nell’economia del match.
Mazzoleni 5 – Probabilmente è ancora troppo acerbo per questi livelli.
Barbon 6,5 – A bersaglio con quattro triple (chirurgico: 4/5 da dietro l’arco dei 6,75) alcune dal peso specifico notevole. Bravo. Da rivedere la fase difensiva: perde spesso i taglianti e fatica a marcare avversari più corpulenti di lui.
Panni 6 – Parte in sordina, poi quando Bonacina mette Liberati in cabina di regia, liberandolo di fatto da compiti di play-making, brilla: segna 5 punti in un amen e porta la Bondi a contatto (41 – 41 al 19′). Encomiabile il suo sforzo in difesa, dove a marcare gli esterni di Mantova paga sia in termine di centimetri. Nel finale gioca poco, oscurato dall’exploit di Barbon.
Calò 5 – Vale lo stesso discorso fatto per Mazzoleni.
Liberati 7 – L’uomo che non ti aspetti. Parte in quintetto ad inizio secondo quarto, e dal suo ingresso Ferrara cambia marcia. Diventa protagonista con 5 punti e 2 assist in 9′ e qualcosa, prima dell’intervallo lungo. Bravissimo pure in difesa, gran partita insomma.



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