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L’ultima mania da social network si chiama “Ten years challenge” e consiste nel pubblicare una foto di dieci anni fa a confronto con una attuale. Per quale ragione? Sostanzialmente nessuna, giusto per fare qualcosa e stare al passo del gregge online. Ovviamente i calciatori di ogni ordine e grado si sono allineati rapidamente a questo trend e in queste ore stanno aprendo gli archivi per far vedere com’erano un decennio fa.

In attesa che lo faccia qualcuno alla SPAL, ci siamo divertiti a ripercorrere a ritroso le carriere di tutti i biancazzurri in rosa nella stagione 2018-2019, per vedere a che punto erano dieci anni fa.

GOMIS
Aveva poco più di quindici anni e giocava nelle giovanili del Torino. Suo fratello Lys, anche lui tesserato col Torino, qualche mese prima era stato aggregato dalla SPAL durante il ritiro estivo della squadra affidata ad Aldo Dolcetti. Durò una settimana, poi tornò in granata.

VIVIANO
Era al Brescia, in serie B, e poteva vantare già più di cento presenze nei professionisti. Quella squadra, pur con tre cambi d’allenatore (Cosmi, poi Sonetti, poi Cavasin) prese parte ai playoff e vide sfumare la promozione in serie A solo in finale, per mano del Livorno di Tavano e Diamanti. Tra l’altro in quell’organico era presente anche l’ex spallino Salamon e l’attuale difensore del Bologna De Maio. Viviano comunque salì lo stesso in serie A, visto che nell’estate del 2009 venne acquistato dal Bologna in compartecipazione con l’Inter.

MILINKOVIC-SAVIC
Aveva appena dodici anni e ancora non era stato messo in porta. Giocava nelle giovanili del Vojvodina in Serbia, assieme al fratello Sergej di un anno più giovane.

POLUZZI
Difendeva la porta dell’Este in serie D. Era reduce da una stagione alla Giacomense (anch’essa in serie D) e probabilmente non s’aspettava che un giorno avrebbe giocato tra i professionisti proprio con la maglia grigiorossa.

CIONEK
Stava vivendo la sua prima stagione in Europa, con la maglia dello Jagiellonia Bialystok, nel campionato polacco. Le sue quattro annate con i giallorossi furono il preludio al trasferimento in Italia, al Padova, avvenuto nel 2012. Per la prima volta lontano dal natio Brasile, accumulò 14 presenze e 1 gol. Grazie alle origini dei suoi nonni ottenne la cittadinanza polacca nel 2011.

VICARI
Doveva ancora compiere quindici anni ed era al primo anno nelle giovanili della Roma, pur essendo dichiaratamente laziale. Veniva dalla Tor Tre Teste, un altro dei bacini del calcio giovanile della capitale. Restò alla Roma tre anni, prima di passare al Taranto e poi al Novara.

FELIPE
A inizio 2009 vestiva la maglia dell’Udinese già da sette anni, dopo essere stato portato in Italia dai friulani nel 2002. Faceva parte di una squadra notevole, che arrivò settima in classifica dopo aver coltivato a lungo sogni europei. A trascinare i bianconeri c’era la coppia formata da Di Natale e Quagliarella (25 gol in due), ispirati da D’Agostino (11 gol!). Tra gli altri c’erano anche Handanovic, Cristian Zapata, Asamoah, Inler, Pepe e Alexis Sanchez.

BONIFAZI
A 13 anni da compiere era ancora inquadrato nelle giovanili della Tor di Quinto, una delle società più floride della scena laziale. Lì tra gli altri hanno iniziato anche Desideri, Materazzi, Zauli e Sforzini. Stranamente non entrò mai nel radar di Roma e Lazio, quindi nel 2011 andò al Siena.

DJOUROU
Era alle dipendenze di Arsene Wenger in un Arsenal decisamente competitivo, che arrivò quarto in Premier League e in Champions si arrese solo di fronte al Manchester United. Condivideva lo spogliatoio con gente del calibro di Van Persie, Fabregas, Kolo Touré, Rosicky, Gallas, Adebayor e Arshavin. C’era anche un giovanissimo Aaron Ramsey. Djourou non era un titolare inamovibile, ma riuscì comunque a mettere assieme 29 apparizioni complessive, di cui 8 in Champions League.

SIMIC
A 12 anni era ancora nella sua città, Spalato, e giocava con la maglia dell’Hajduk sognando di ripercorrere le orme del suo connazionale Igor Tudor.

LAZZARI
Piccolino com’era, faticava a trovare spazio nel settore giovanile del Vicenza: ci era arrivato dal Trissino, squadra del suo paese d’origine, a mezz’ora di strada da lì. I biancorossi non credettero in lui e lo scartarono, quindi Lazzari ripartì da Montecchio Maggiore, sempre vicino a casa. Il resto è storia nota: Porto Tolle, Giacomense, SPAL e addirittura Nazionale italiana.

DICKMANN
Difendeva i colori del Centro Schuster, una scuola calcio milanese che prende il nome dall’ex arcivescovo di Milano (1929-1954). Nell’estate successiva, all’alba dei tredici anni, passò all’Alcione, un’altra società dilettantistica della città.

FARES
Ancora adolescente, giocava da attaccante nelle giovanili del Bordeaux, in Francia.

COSTA
Era nel bel mezzo della classica trafila delle giovanili col Chievo (squadra Allievi), la squadra che lo aveva prelevato dal Nova Gens di Noventa Vicentina.

KURTIC
A vent’anni appena compiuti era titolare nel Bela Krajina, la squadra della città di Črnomelj, in Slovenia. 22 presenze in serie B, seguite da altre 25 nella stagione successiva, valsero la chiamata del Gorica nel massimo campionato sloveno. Nel 2010 arrivò il Palermo e dalla Sicilia iniziò il suo cammino italiano.

VALOTI
Nel 2009 papà Aladino era il ds dell’Albinoleffe e il 15enne Mattia giocava proprio lì, nelle giovanili della squadra seriana. Si affacciò in prima squadra nel 2010, alle dipendenze di Mondonico, prima di passare al Milan e proseguire il suo percorso.

SCHIATTARELLA
Per quanto giovane (doveva compiere 22 anni), era già titolare in serie B nell’Ancona neopromosso. Nella stagione precedente aveva dato il suo contributo per la risalita dei marchigiani con 17 presenze. In quella difficile annata 2008-2009 conquistò una salvezza soffertissima passando per i playoff: ne fece le spese il Rimini, colpito dai morsi della vipera Mastronunzio. Con Schiattarella c’era l’ex biancazzurro Colacone, ma anche Sirigu, Soddimo e l’attuale secondo portiere del Bologna Da Costa.

VALDIFIORI
Si trovava ad Empoli, per la prima delle sue sette stagioni col club toscano. Prima era passato per due prestiti a Pavia e Legnano. Giocò da titolare la stagione 2008-2009 alle dipendenze di Silvio Baldini, prendendo parte anche ai playoff. L’Empoli venne eliminato in semifinale dal Brescia di Viviano. Con lui giocavano Flachi, Vannucchi, Saudati e Lodi.

VIVIANI
Come Vicari anche lui giocava nella Roma, ma avendo due anni in più era più avanti nella trafila. Faceva parte della squadra Giovanissimi e giocava in posizione più avanzata, avendo iniziato da attaccante. Fu Andrea Stramaccioni, suo allenatore negli Allievi, a impostarlo come mediano davanti alla difesa.

MISSIROLI
Era a Treviso, alla prima esperienza lontano dalla sua Reggio Calabria. Lì, con la maglia della Reggina, aveva esordito già nel 2004 grazie a Mazzarri e si era ritagliato uno spazio notevole per un ragazzo di 22 anni al primo impatto con la serie A (75 presenze in 4 stagioni). Al Treviso giocò regolarmente (33 presenze, 2 gol) ma le cose finirono abbastanza male, con l’ultimo posto in serie B. Tra l’altro in quel Treviso passarono diversi ex spallini (Fonjock, Smit e Zigoni), oltre a D’Aversa (attuale allenatore del Parma), Bonucci e Cordaz.

ANTENUCCI
Nel Catania 2008-2009 l’attaccante molisano riuscì ad affacciarsi fugacemente in serie A (4 presenze), ma non trovò spazio tra Spinesi, Mascara, Morimoto e Jorge Martinez. A gennaio 2009 quindi accettò di scendere di categoria e passare al Pisa, ma anche lì le cose non andarono benissimo, perché i toscani retrocessero. Antenucci giocò 20 partite e segnò un solo gol, il primo nel campionato cadetto della sua carriera. In quel Pisa, allenato da Gian Piero Ventura, giocavano anche Bonucci (arrivò a gennaio dal Treviso), Radovanovic (oggi al Chievo) ed Edo Braiati che peraltro era il capitano. In estate Antenucci passò in prestito all’Ascoli ed esplose con 24 gol in 40 partite, guadagnandosi così una nuova possibilità in serie A col Catania.

PETAGNA
Aveva tredici anni e stava completando la trafila nel Donatello Calcio, squadra con sede a Udine. Nell’estate 2009 passò al Milan, nella squadra Giovanissimi. Vinse lo scudetto al primo colpo con i rossoneri, peraltro segnando un gol nella finale vinta 3-0 contro la Roma allenata da Vincenzo Montella. In quel Milan c’erano anche Cristante (oggi alla Roma) e Pinato (attualmente al Venezia).

FLOCCARI
Il 27enne Floccari aveva già una solida gavetta alle spalle e si era già imposto come un attaccante in grado di fare la sua parte in serie A. Nel 2008-2009 era all’Atalanta e fece registrare la sua migliore performance realizzativa con 12 gol in 33 presenze. I nerazzurri allenati da Gigi Delneri chiusero all’11° posto in classifica. La squadra includeva diversi giocatori che ancora oggi sono in serie A come Consigli, Peluso, Cigarini, Padoin, Bonaventura e Zaza. Floccari fu il miglior marcatore della squadra davanti a Doni (9) e Plasmati (5).

PALOSCHI
Dopo il folgorante esordio a San Siro con la maglia del Milan, il 18enne Paloschi andò a Parma per giocare con continuità in serie B. Con i ducali segnò 12 gol, eguagliando il più esperto Cristiano Lucarelli in un campionato chiuso al secondo posto dietro al Bari. L’ottimo rendimento gli valse il rinnovo della comproprietà col Milan nella stagione successiva.

MONCINI
Anche lui era un adolescente e giocava nella giovanili del Prato. Un paio di anni più tardi si fece notare dagli osservatori della Juventus, che gli offrirono di fare un provino a Vinovo.

MISTER SEMPLICI
Era all’ultimo capitolo del miracolo Figline Valdarno, la squadra presa in Eccellenza nel 2005 e portata fino alle Prima Divisione con tre promozioni in quattro anni. Lo straordinario risultato gli valse la chiamata dell’Arezzo nella stagione successiva. In quel figline giocavano Enrico Chiesa, Anselmo Robbiati, gli ex spallini Sereni e Fioretti e l’attuale vice allenatore della SPAL Andrea Consumi.



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