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Dove si firma per fare in modo che da qui al termine della stagione la SPAL vinca altre tre partite come quella di Frosinone? Perché in tal caso ci sarebbe da apporre un autografo senza neanche un secondo di esitazione. Ma soprattutto perché sono proprio queste le prestazioni che permettono alle provinciali di portare a casa la pelle in un campionato del genere. Citofonare Chievo Verona per saperne di più: i gialloblù in quasi vent’anni di serie A si sono dimostrati maestri in questo, seppure a fasi alterne. Bam, gol col primo calcio d’angolo della partita e poi tutti belli compatti per non farne fare neanche uno agli avversari. Missione compiuta e con gusto, sia per per i protagonisti sia per i tifosi al seguito (e pure quelli a casa).

Il dio del pallone ha riservato al Frosinone il più classico dei contrappassi: al Mazza il risultato era stato sbloccato (immeritatamente) dal primo angolo a favore, allo Stirpe è capitata la stessa identica cosa, ma sul fronte opposto. Si sapeva che sarebbe stata una partita tendenzialmente brutta ed a ritmi non proprio da Premier League. E infatti di memorabile si è visto poco. Troppo alta la posta in gioco, troppa la preoccupazione di sbagliare un appuntamento del genere. La SPAL ha giocato tutt’altro che bene, ma non si può dire che abbia sbagliato l’approccio. Fatta eccezione per i primi 15 minuti del secondo tempo ha mostrato la giusta tenuta psicologica, consapevole della sofferenza che sarebbe servita per strappare tre punti dalle mani del Frosinone. Una quantità stimabile in QB di fortuna ha fatto il resto. L’audacità c’entra poco con la mano della dea bendata, almeno in questo caso ma diciamo che la SPAL era ampiamente in credito e quindi va bene così.

E’ improprio pensare che la SPAL possa giocare allo stesso modo con la Lazio e quindi sentirsi preoccupati per lo stato di forma mostrato dalla squadra nell’uscita di domenica. A Frosinone i biancazzurri sono stati senz’altro imprecisi e poco intraprendenti (almeno a livello offensivo), ma questa vittoria avrà indubbiamente alleggerito gli animi di tutti. E permetterà di avvicinarsi al (difficile) appuntamento di mercoledì con spirito totalmente diverso. Purtroppo la SPAL non avrà la fortuna di trovarsi di fronte un esercito in disarmo come quello della Roma. Stavolta dovrà andarsela a cercare, anche a costo di rubacchiare qualcosa. C’è nulla di male se lo si fa per salvarsi, in fondo.

[foto: ufficio stampa SPAL]



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