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Il decimo posto non è affatto un miraggio. Ne è pienamente consapevole Leonardo Semplici, che alla vigilia di un Chievo-SPAL che potrebbe consegnare la salvezza aritmetica alla sua squadra, ribadisce di non avere intenzione di fare esperimenti o concedersi rilassamenti di sorta: “Mi auguro che quella di domani possa essere una trasferta vincente, ma non è così scontato – ha sottolineato il mister – perché pensare possa essere tutto facile è il modo migliore per perdere la partita“.

Il fatto che il Chievo sia già retrocesso può rappresentare un’insidia per la SPAL?
“Vedendo i loro risultati recenti mi viene da dire di sì, e che sarà una partita di difficoltà estrema visto che loro sono in salute e non hanno obiettivi. Giocano mentalmente liberi da ogni paura. Bisognerà affrontarli con grande rispetto e grande attenzione, oltre alla determinazione giusta per portare a casa un risultato importante”.

In avvio di settimana c’era preoccupazione per le possibili assenze in difesa: la situazione è tornata sotto controllo?
“Sì, abbiamo recuperato sia Bonifazi sia Felipe, dovremmo avere la rosa completa a disposizione, Jankovic compreso: vediamo come va l’ultimo allenamento. I ragazzi che sono andati in Nazionale sono rientrati tutti a posto e siamo contenti di questa esperienza che hanno fatto. Mi auguro che serva a loro per migliorarsi e credere ancora di più nelle loro qualità”.

Vede qualcuno particolarmente bisognoso di rifiatare e quindi la conseguente necessità di schierare elementi meno impiegati in questa stagione?
“Il mister… (ride, ndr). A parte le battute, i ragazzi stanno bene. C’è nell’aria la consapevolezza di essere vicini al traguardo, ma non è ancora raggiunto. Serve la giusta dose di tensione e determinazione per chiudere al meglio un’annata straordinaria. Vogliamo portare a casa i punti che mancano alla consacrazione della stagione”.

Quindi avanti nel segno della continuità di formazione?
“Direi di sì. Nell’arco della stagione cerco sempre di premiare sempre i giocatori. Valuteremo assieme allo staff se ci sarà qualche circostanza particolare, ma non credo farò scelte molto diverse rispetto alle indicazioni settimanali. Continueremo allo stesso modo perché vogliamo cercare di fare il massimo, per provare fino in fondo a migliorare la classifica visto che c’è la possibilità di farlo. Speriamo di poterlo fare in maniera serena e spensierata”.

Viviano domenica scorsa è sembrato un po’ sofferente: ci può dire qualcosa al riguardo?
“Emiliano sta discretamente. Ha delle problematiche, ma niente di particolare”

Questo può riaprire le porte della titolarità a Gomis?
“Alfred può trovare spazio in queste ultime partite perché ha fatto un’annata bella e importante e si merita una possibilità di concludere la stagione al meglio”.

C’è qualche elemento in comune con la partita giocata un anno fa al Bentegodi contro l’Hellas?
“No, perché ogni partita è diversa e ha una sua storia. Abbiamo vissuto un’annata con momenti positivi e meno, ma abbiamo sempre avuto una classifica che ci ha sempre permesso di star fuori dalle ultime tre posizioni. Il gruppo ha sempre lavorato con grande serenità e questo ha consentito di avere la giusta consapevolezza dei valori nei momenti difficili”.

Vede possibile l’obiettivo del decimo posto?
“Secondo me è difficile, ci sono tante squadre che lottano per raggiungerlo. Però l’ambizione è di fare il meglio possibile e se riusciremo ad arrivare decimi per noi sarà come vincere un secondo scudetto. Il primo ovviamente è rappresentato dalla salvezza. Quindi è giusto pensare positivo, perché diventerebbe un risultato importantissimo per il presente e il futuro della SPAL”.

Nel caso arrivasse davanti alla Fiorentina in classifica, chissà cosa direbbero di lei a Firenze…
“Onestamente mi interessa solo cosa pensano i tifosi e la società alla SPAL. Penso al presente e ribadisco di essere il primo ultrà dei colori che rappresento. Fare un risultato del genere sarebbe un’ulteriore soddisfazione, ma rimarrebbe fine a sé stessa. Ci resterebbe comunque la soddisfazione di aver quasi raggiunto – almeno in questo momento – un obiettivo che molti tempo addietro avevano messo in dubbio e che abbiamo costruito con programmazione, determinazione e unità di intenti”.

Nel frattempo le voci di mercato prendono quota: influiscono in qualche misura sul lavoro quotidiano?
“No, però credo che facciano piacere gli accostamenti importanti sia per i giocatori sia per i tecnici. Questo vuol che tutti, società in primis, abbiamo lavorato bene e che la dirigenza ha scelto gli elementi giusti. La crescita dell’intero mondo SPAL premia gli investimenti della proprietà”.

E’ già stato fissato un incontro per parlare del futuro?
“No, non ci siamo sentiti, ma parliamo quotidianamente con Davide (Vagnati, ndr). Penso sia giusto arrivare all’obiettivo e poi mettersi al tavolo per vedere quali sono state le problematiche, le incomprensioni, le cose fatte bene e meno bene e se ci potrà essere unità di intenti. Non dipende solo da me. La cosa importante è che, qualunque sia l’obiettivo della società, ci siano la chiarezza e la volontà di andare avanti di comune accordo come si è sempre fatto”.

Simone Colombarini ha detto che l’obiettivo è quello di continuare insieme per provare a portare la SPAL ad un ulteriore salto di qualità.
“Se l’ha detto lui, che assieme al papà è il proprietario della società, allora direi che siamo tutti d’accordo”.



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