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Il derby, al Dall’Ara, a inizio stagione. Le analogie col 2018 per ora si fermano qui, perché i presupposti con i quali SPAL e Bologna arrivano a questo appuntamento stavolta sono un pochino diversi. Lo sa bene Leonardo Semplici, che alla vigilia del confronto della seconda giornata ha voluto mettere in guardia i suoi giocatori: “In settimana ho detto ai ragazzi che non possono arrivare a questa partita al 100% delle loro possibilità, ma al 110. Perché troveremo un ambiente molto particolare sia a livello emotivo, sia a livello tecnico-tattico. Ci troveremo di fronte una squadra che vorrà fare bella figura alla prima partita in casa, in un derby, col proprio allenatore regolarmente in panchina dopo le vicende che l’hanno riguardato. Per fare risultato e una bella prestazione dovremo fare qualcosa di speciale“.

Il mister ovviamente si è rallegrato per il rientro di Sinisa Mihajlovic, ma sa anche che il ritorno – un po’ a sorpresa – del tecnico rossoblù darà motivazioni extra al Bologna: “Affrontiamo il Bologna nel momento meno favorevole possibile, per quelli che sono i loro presupposti. Però mi fa grande piacere sapere che Mihajlovic è tornato in panchina. Seppure da lontano, tutti siamo stati toccati dalla sua storia. E tutti, sportivi e non, siamo dalla sua parte perché sta attraversando un momento particolare della sua vita. Penso sia giusto esprimere vicinanza ad una persona che ha subìto un colpo importante. Spero possa guarire presto e tornare il guerriero che è sempre stato“.

Sui temi di formazione, come di consueto, Semplici ha lasciato aperta ogni possibilità: “Stiamo valutando se riproporre o meno lo stesso undici di domenica scorsa, perché sicuramente ho avuto certe indicazioni, alcune positive e altre meno. Ma è solo la prima gara e in questi giorni abbiamo visto un miglioramento della condizione in alcuni elementi. Tomovic e Reca potrebbero anche fare parte dei titolari perché fisicamente stanno bene. Reca ha fatto solo due allenamenti e anche questa è una valutazione da fare”.
Una certezza quantomeno c’è: se Di Francesco giocherà (e probabilmente lo farà), lo farà da attaccante: “Fino a quando non ci sarà un organico definitivo al 3 di settembre, Di Francesco verrà utilizzato in avanti, da punta. Questo anche per ragioni di condizione fisica. Bisogna anche tener conto del fatto che nel girone di ritorno dello scorso campionato ha giocato pochissimo da titolare. Per cui è normale che nella partita contro l’Atalanta abbia avuto un calo. Quando la sua condizione sarà migliore allora lo potremo rivedere anche da esterno, come avevamo pensato di schierarlo inizialmente nella nostra idea“.

Il riferimento al mercato è palese: “Come ho già detto, preferirei non approfondire il tema del mercato, perché sono contentissimo del gruppo che sto allenando. Poi, tutti gli allenatori fanno delle richieste. Ma a questo punto ci devono pensare direttore e presidente. Io rimango concentrato sul campo, per provare a mettere una squadra competitiva in grado di fare una grande prestazione. Petagna? Non andrà da nessuna parte. Lo vogliamo tenere e lui per primo ci ha dato massima disponibilità fin da subito a rimanere con noi“.

Una delle sorprese della prima di campionato è stata rappresentata dalla prova offerta da Igor. A differenza del ds Vagnati, mister Semplici è sembrato più possibilista sull’idea di riproporlo da esterno: “Può essere una soluzione, perché con l’Atalanta ha fatto una buona gara, anche se aveva un avversario diverso da quello che potrebbe trovare domani sera (Orsolini, ndr). Lui mi ha dato questa disponibilità ed è un fatto positivo. Per caratteristiche rimane un difensore centrale: l’ho messo a fare il quinto di centrocampo perché in quel momento c’erano delle difficoltà. Se continuerà a migliorare in fase non-possesso e darmi dimostrazione di capire la nostra fase difensiva si potrà valutare anche in questo ruolo“.

Sulla valenza dell’avversaria, Semplici ha sottolineato come alcune valutazioni possano essere inevitabilmente premature: “Per noi si tratta di un test attendibile perché il Bologna è una squadra che nel finale dello scorso campionato ha fatto molto bene. Per quelli che erano gli investimenti fatti, la classifica non diceva la verità. Con Mihajlovic si è ripresa, chiudendo alla grande. In estate il Bologna si è rinforzato e non ha perso nessuno. Non sarà al livello dell’Atalanta, ma penso sia una formazione dalle potenzialità importanti. Per cui per noi ha la valenza della prima giornata: vogliamo capire cosa possiamo fare contro una squadra con potenzialità diverse dalle nostre. Al di là della sconfitta, vogliamo continuare a lavorare sullo sviluppo della condizione mentale, fisica e tecnica. Nella speranza che da qui a fine mercato siano a disposizione quei ricambi che nei momenti di difficoltà ci possano dare quelle due o tre alternative in grado di rivitalizzare la squadra e dare gli input per continuare sul percorso intrapreso, senza accusare carenze che alla lunga sono uscite. Penso fosse impossibile reggere 90 minuti al livello che abbiamo mostrato nel primo tempo contro l’Atalanta. Va da sé che dovremo provare a fare meglio e sono convinto che anche col Bologna faremo una bella prestazione“.

Sollecitato sull’argomento, Semplici ha elencato ciò che gli piacerebbe rivedere venerdì al Dall’Ara: “Dai giocatori mi aspetto lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di dimostrare di essere nella gara e nel campionato. Mi sono raccomandato di giocare mettendo in pratica le nostre qualità. Abbiamo ampi margini di miglioramento e per conquistare punti importanti dobbiamo saper abbinare spensieratezza, personalità e compattezza“.

Così come il mister ha fatto l’elenco anche di quanto non vorrebbe rivedere: “Premetto che l’unica cosa che non mi è piaciuta veramente della nostra prova con l’Atalanta è stata il risultato. Capisco poi che sia quello a contare di più. Abbiamo retto a certi ritmi per un’ora senza grandi problemi, nonostante il valore dell’avversario. Qualche singolo ha accusato dei cali e c’è stato qualche abbassamento, di lucidità e di posizione. In quel frangente è uscita la fisicità e la tecnica dell’Atalanta, oltre a una condizione fisica che mi è parsa più avanzata della nostra. Mentalmente ci siamo un po’ abbassati, lasciando il palleggio agli avversari. Abbiamo anche calciato qualche pallone di lungo di troppo, senza riuscire a tenerlo in avanti, perché non abbiamo le caratteristiche per farlo. Però a conti fatti abbiamo rischiato più nel primo tempo che nel secondo. Sono convinto che la SPAL abbia fatto il massimo, dando l’impressione di essere a buon punto. Certo, poi ci sono sempre cose migliorabili. Per esempio nella fase difensiva. In certi momenti potevamo essere più accorti, non solo in occasione dei gol. Ma abbiamo il potenziale per rimediare, dimostrandoci ancora più compatti“.



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