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I risultati dicono che la SPAL è convalescente, l’infermeria conferma e ci aggiunge anche che è incerottata, visto che alla lista degli indisponibili (Fares, D’Alessandro) si sono aggiunti altri due pezzi da novanta come Di Francesco e Kurtic, un altro paio di elementi (Felipe, Valoti) arriva all’appuntamento di Torino contro la Juventus lontano dalle condizioni migliori. Nonostante questo Leonardo Semplici mantiene uno spirito positivo al momento di presentare la sfida contro i bianconeri.

Purtroppo ci ritroviamo a essere un po’ condizionati dalle assenze, perché Kurtic è alle prese con una contusione ad un ginocchio e la speranza è che possa riprendere ad allenarsi martedì o mercoledì. Di Francesco invece è un’incognita, perché serviranno ulteriori esami per determinare i tempi di recupero“.
Il bollettino medico provvisorio, fornito dall’ufficio stampa della SPAL, parla di lesione distrattiva al bicipite femorale della coscia destra. A questo si aggiungono le condizioni non ideali di Felipe e Valoti: “Non stanno benissimo – ha detto il mister – e non sappiamo se potranno essere schierati. Quindi il turnover, per certi versi, sarà obbligato. Tutti avranno una possibilità di giocare perché è una partita ideale: non serve prepararla a livello mentale, le motivazioni sono già al massimo”.

IL MORALE – “Nonostante tutto questo, in questi due giorni abbiamo di cercato di tenere alto il morale dei ragazzi, perché le sconfitte non fanno bene, per la classifica e lo spirito. Sapevamo di doverle affrontare nel nostro percorso, ma fino a che non le vivi non sai a che punto possano incidere. Quindi l’obiettivo mio e dello staff è stato quello di fare sì che pensassero esclusivamente agli errori fatti e rivolgere subito il pensiero alla partita straordinaria di domani, contro una delle squadre più forti d’Europa. La partita dovrà darci tanto sotto il profilo dell’equilibrio mentale e penso che i ragazzi ci tengano a fare bene“.

REWIND – “Ho rivisto la partita col Lecce e devo dire che dal campo avevo avuto sensazioni peggiori. Invece, a conti fatti, avevamo fatto una gara da pareggio se si considera che il Lecce non ha mai tirato in porta, se non sul tiro deviato da Vicari da cui è nato il 2-1. Nonostante questo abbiamo perso 3-1. In situazioni del genere diventa difficile reagire e fare una prestazione consona. Questo ci deve far analizzare gli errori che sono stati commessi per provare a eliminarli: con i ragazzi abbiamo guardato i video di certe situazioni e siamo convinti di poterle migliorare“.

LA JUVENTUS – “E’ una squadra straordinaria che sta cercando di crescere nell’identità di gioco con un allenatore di grande spessore. Sarà una partita difficilissima, ma che in ogni caso deve darci qualcosa e non togliere. La partita di domani ci dovrà insegnare a stare in partita e cementarsi di fronte alla difficoltà. La considero una prova importante. Vorrei vedere consapevolezza, personalità, capacità di giocare: se la palla la tengono loro tutto il tempo sarà un problema. Dobbiamo giocare, anche rischiando, perché solo così possiamo arrivare a fare dei risultati positivi“.

POCA SERENITA’ – “I ragazzi si portano dietro responsabilità importanti da due anni. Il primo anno lo hanno vissuto quasi da inconsapevoli: in fondo non sapevamo cosa avremmo trovato. Nel secondo c’era la voglia di dimostrare all’altezza nel poter sconfiggere certi pronostici. Quest’anno ci sono presupposti diversi: un’esperienza diversa e responsabilità più importanti, nei confronti di tutti. E’ normale che dopo due salvezze consecutive potessero crearsi delle aspettative. Ma questo ha anche generato qualche timore di troppo. Infatti ieri, parlando della prestazione col Lecce, facevo presente che la paura in un certo senso è giusta, ma nel rispetto dell’avversario e della prestazione. Non bisogna andare oltre, altrimenti si fanno errori che favoriscono gli avversari. Questo non deve accadere. Sta a me e allo staff cercare di supportare i ragazzi e fargli capire che devono andare in campo senza preoccuparsi troppo. Tanto la colpa sarà mia quando perdono, quando vinceremo invece sarà loro. E’ giusto levare dai ragazzi un certo tipo di pressione. Poi starà a loro cercare di essere il più possibile con la mente libera e di non pensare al risultato negativo della partita precedente. In questo dobbiamo essere ancora più bravi di prima“.

LA CARICA ULTRAS – “Ci tenevo a parlare del loro comunicato. Loro capiscono sempre prima quello che dobbiamo fare. Devo far loro i complimenti, perché anticipano sempre certe situazioni che mi sembra si voglia creare per forza. Io mi sforzo di dire ‘unità, unità e unità’, però vedo che da parte di tutti c’è la voglia e il desiderio di andare sempre oltre le vere situazioni. Non dico che non ci sia da criticare: ben venga se le critiche sono costruttive, io sono il primo a farne tesoro. Però si possono sempre innescare situazioni che non esistono e questo mi dispiace. Gli ultras invece giocano d’anticipo e sono veramente bravi, faccio loro i complimenti. Tutti i ragazzi hanno apprezzato il loro comunicato. Ci sono vicini e nonostante stessimo perdendo uno scontro diretto ci hanno applaudito e questo ha rincuorato i tutti quanti, pur nel dispiacere“.

LA COMUNICAZIONE – “Bisogna stare più attenti, a partire da me, a fare certi tipi di dichiarazioni ed essere più bravi nella comunicazione, perché qui l’obiettivo sappiamo qual è e non l’abbiamo mai nascosto. Sappiamo quali sono le nostre possibilità. Con l’unità che abbiamo dimostrato crediamo di poter arrivare all’obiettivo, anche se sarà più difficile perché tutti siamo più esigenti rispetto al passato. Ma questo non ci deve far perdere di vista l’obiettivo comune e fare andare oltre alle problematiche del momento, che sono affrontabili e migliorabili. Quindi avanti con coraggio, col sorriso. Non voglio vedere gente scontenta. Poi sarà il campo a giudicarci, ma siamo stra-convinti che alla lunga verranno fuori le nostre qualità. Sicuramente è verissimo che se prendi tanti gol come successo finora diventa difficile. Bisognerà migliorare a partire da questo, visto che ultimamente abbiamo concesso troppe situazioni favorevoli agli avversari“.



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