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Contro il Genoa la SPAL pareggia (1-1) e muove la classifica con il secondo pareggio consecutivo. Forse è prevalsa la paura di non perdere, come ha spiegato in modo abbastanza sereno mister Leonardo Semplici nella conferenza stampa di fine partita.

RISULTATO – “Il pareggio non lo butto via, ci mancherebbe altro. Però non chiedetemi se sono contento, poteva andare meglio. Come mi insegnate voi (giornalisti; ndr) gli episodi cambiano il corso di una gara: il miracolo di Radu che ha negato il gol a Reca sul finire del primo tempo è un chiaro esempio. Andare negli spogliatoi in vantaggio ci avrebbe dato una bella iniezione di fiducia e carica. Comunque, in generale sono soddisfatto della prova dei miei ragazzi. Fino al rigore abbiamo fatto una buona partita, ho visto le cose giuste che avevamo provato in settimana in allenamento. Chi è sceso in campo si è applicato con dedizione, cercando di adattarsi al meglio alla nuova soluzione tattica proposta, ma in alcune situazioni si è visto che i meccanismi non erano ancora rodati a sufficienza. Subire il gol del pari dopo neanche settanta secondi da quello del vantaggio è stato un bel contraccolpo psicologico. Da lì per qualche minuto abbiamo rischiato in diverse circostanze ma poi siamo ripartiti. Ritorno sugli episodi: in questo periodo ci girano contro, si vedano le gare con Sampdoria e Udinese. Ciononostante, non perdiamo la fiducia, i calciatori anche questa sera hanno dato tutto quello che avevano. Continuiamo a lavorare per migliorare. La classifica non è rosea. Per questo io sto vicino ai miei calciatori per trasmettere la giusta mentalità. Periodo negativo per risultati e infortuni, passerà se rimaniamo uniti”.

CAMBI – “Due sostituzioni sono state condizionate dagli infortuni. Di Francesco non l’ho voluto rischiare, lui avrebbe voluto rimanere in campo. Strefezza ha rimediato una contusione nello stesso punto in cui si era già fatto male. Ho fatto delle scelte del genere perché dalla panchina mi è sembrato che fossimo andati in difficoltà sotto l’aspetto morale. Non avevo sensazioni positive e non volevo perderla per alcun motivo. L’importante era fare risultato. Ma abbiamo avuto occasioni lo stesso: prima Valoti in area di rigore ha perso il tempo per calciare, poi con la girata di testa di Vicari”.

MODULO NUOVO – “L’esperimento, se così vogliamo chiamarlo, mi ha soddisfatto. Era da due settimane che ci lavoravamo. Qualche aspetto è da limare, per esempio dobbiamo riuscire ad accompagnare di più le azioni con gli inserimenti delle mezzali. Era una partita difficile da interpretare visto il modo camaleontico di stare in campo del Genoa. Petagna non era da solo, Di Francesco e Strefezza, fino a che sono rimasti in campo, lo hanno supportato là davanti. Peccato per gli infortuni, le sostituzioni obbligate rendono difficile cambiare l’inerzia della gara. Andiamo avanti compatti. Io dal mio punto di vista devo fare qualcosa perché così evidentemente non va bene”.

STANCHEZZA – “Kurtic si è innervosito, soprattutto nel finale. Ma non fatene un cruccio, è solo stanco per i tanti impegni ravvicinati. Ha avuto un dispendio energetico notevole tra SPAL e nazionale. Idem Reca che in nazionale ha giocato centottanta minuti filati e oggi non era particolarmente in palla”.

CALCI PIAZZATI – “Facciamo meno bene rispetto alla passata stagione, questo è chiaro. Sia chi li batte, sia chi va a saltare, delle due l’una. O ci hanno preso le contromisure oppure siamo noi che non li interpretiamo come l’anno scorso”.

DISATTENZIONI – “Il gol di Sturaro non ho ancora avuto modo di rivederlo. Dal campo la sensazione è stata quella di una grossa ingenuità. Lungi da me però dare la croce addosso a qualcuno, a tutti almeno qualche volta capita di mettere il piede in fallo nel proprio mestiere. Della serie: chi è senza peccato scagli la prima pietra. La classifica non mente, ovvio: se siamo in questa situazione è palese che commettiamo degli errori”.



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