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La sconfitta di Roma tutto sommato è maturata in maniera dignitosa: è andata in vantaggio la squadra più debole, alla lunga ha vinto quella più forte grazie anche ad un po’ di fortuna e ad errori che ormai rappresentano una costante sul fronte biancazzurro.

VOTO DI SQUADRA 5,5 – Un discreto primo tempo, con vantaggio, viene cancellato da un approccio troppo timido, dal solito episodio sfortunato e dall’ormai tradizionale regalo agli avversari. L’impegno non è in discussione, ma i limiti di una squadra fragile e oltretutto decimata emergono quasi sempre sulla lunga distanza, con qualche eccezione nelle modalità.

BERISHA 6 – Fino alla deviazione di ginocchio di Tomovic non aveva avuto granché da fare. Attento su Zaniolo, stregato dallo sciamano Perotti sul rigore, incolpevole sul 3-1.

TOMOVIC 4,5 – Perde Dzeko due volte nel primo quarto d’ora e già da lì si capisce che non sarà una serata memorabile. Pellegrini primo lo grazia (respinta in area al 21′ del primo tempo), poi lo ringrazia per la maldestra deviazione che vale l’1-1. Tiene in gioco Florenzi sull’azione che fissa il 3-1.

VICARI 5 – Pezze qua e là nei momenti in cui non arrivano gli altri. Poi tampona Dzeko con un tentativo d’anticipo in area e la frittata è servita. Ammonito nell’occasione, naufraga assieme tutti gli altri a sorpasso avvenuto.

FELIPE 5,5 – Nel primo tempo deve fare un doppio lavoro, perché a volte Igor si dimentica di seguire Zaniolo. Abbatte Perotti al 5′ della ripresa ed entra in affanno, inducendo Semplici al cambio. (dal 28′ s.t. TUNJOV ng – Primo debuttante 2001 della storia della SPAL in serie A, guadagna un angolo. Non si ricorda altro).

CIONEK 6 – Mette un cross e Valoti non lo sfrutta, guadagna un rigore e Petagna capitalizza. Per il resto: grinta, determinazione, versatilità.

MURGIA 5 – Nel primo tempo si ritrova frequentemente a dare una mano a Cionek per limitare Perotti. Svirgola orribilmente un buon pallone in piena area al 33′ della ripresa, su una delle rarissime incursioni offensive della squadra. Vaga senza meta sull’azione del 3-1.

MISSIROLI 5 – Pellegrini si nasconde tra le pieghe della trequarti e lui si ritrova a vivere momenti difficili. Il 7 si libera di lui per l’azione che vale il pareggio. Perde la palla che avvia l’azione del terzo gol romanista, vanificando un contrasto vinto in maniera convincente.

VALOTI 5,5 – Parte da trequartista, anche per dare fastidio ai mediani di Fonseca. Inventa per Petagna all’11’, spreca in proprio al 12′ su traversone di Cionek. Nella ripresa entra in sofferenza. (dal 39′ s.t. JANKOVIC ng – Della sua partita si ricorda solo una caduta accentuata in area che induce Giua ad ammonirlo).

IGOR 5 – Deve tenere a bada Zaniolo e Florenzi e lo fa con una certa difficoltà, tanto da dover contare sull’aiuto di Felipe. Di fatto perde la larga maggioranza dei duelli individuali e non riesce ad assicurare la spinta che servirebbe sul suo lato. Ha l’attenuante del trovarsi fuori ruolo.

PETAGNA 6 – Spaventa l’Olimpico con un sinistro disinnescato da Pau Lopez. Poi si incarica di un rigore del peso specifico del piombo: lo mette dentro, scrollandosi di dosso una settimana di chiacchiere.

PALOSCHI 5,5 – Partita di sacrificio, col totale di un tiro in porta (debole) in avvio di partita. Va di sponda spesso e volentieri, fa ammonire Cetin, ma nel complesso è un po’ pochino. (dal 39′ s.t. FLOCCARI ng – Ritrova l’Olimpico giusto per il tempo di qualche nostalgico ricordo).

SEMPLICI 6 – Cosa gli si può chiedere in una situazione del genere? Si è presentato all’Olimpico senza Fares, D’Alessandro, Di Francesco, Kurtic, Strefezza, Reca (infortuni e squalifiche) e Sala di fatto fuori rosa. Primo tempo fatto come andava fatto, con l’episodio capitalizzato. Poi i giocatori si sono squagliati una volta preso il pari. E in panchina non è che ci fossero tutte queste alternative per raddrizzare la partita.



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