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Il numero di giocatori positivi a Covid-19 sale (solo in Italia sono 6), ma le istituzioni calcistiche continuano con riunioni e vertici (in video-conferenza) per tentare di trovare una soluzione al rompicapo globale della sospensione di tutte le competizioni. Venerdì è stata la volta della Lega di serie A, che ha confermato l’intenzione trapelata nei giorni scorsi sulla stampa nazionale: la volontà è quella di concludere il campionato, in un modo o nell’altro.

Nella serata di venerdì la stessa Lega ha diffuso una nota: “La posizione della Lega Serie A, condivisa ieri con i club e seguita da tutte le altre leghe europee, resta quella di terminare l’attività sportiva concludendo nei prossimi mesi i campionati nazionali, riprendendoli quando le condizioni sanitarie lo permetteranno. A tal fine la Lega Serie A, il cui obiettivo primario in questo momento resta la tutela della salute, ha costituito alcuni gruppi di lavoro che si dedicheranno ad affrontare l’emergenza coronavirus. I tavoli di lavoro, che vedranno la partecipazione di rappresentanti delle società, riguarderanno tematiche mediche, tecnico-sportive, di rapporti istituzionali e di risk assessment per le società e per la stessa Lega Serie A“.

Questo il messaggio istituzionale, poi c’è tutto il resto. I principali media sportivi nazionali riportano come la Lega intenda fare pressione sulla Uefa per il rinvio del campionato europeo, in modo da comprimere il calendario e consentire alla serie A di chiudersi entro il 30 giugno. Un’ipotesi che si fa sempre più probabile, visto che anche buona parte del continente (Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Portogallo e Olanda tra gli altri) ha sospeso i campionati e si ritrova col dilemma dei verdetti sportivi, oltre a quello dei pesanti risvolti economici. Martedì 17 marzo ci sarà la riunione della Uefa e forse da lì uscirà un’indicazione un pochino più precisa, fermo restando che in ballo ci sono anche le sorti (multimilionarie) di Champions ed Europa League. Secondo indiscrezioni, la rassegna europea potrebbe essere spostata solo di qualche mese (novembre-dicembre 2020) o piazzata nell’estate 2021, con una relativa revisione del resto del calendario del calcio mondiale.

Tornando alle questioni di casa nostra, si rafforza l’ipotesi già circolata nei giorni scorsi, ossia quella di una ripresa del campionato a maggio, ovviamente subordinata all’accantonamento di Euro 2020. In tal caso si giocherebbe dal 2 maggio al 30 giugno, anche se nel corso della riunione di Lega sono emerse perplessità su quelle che potrebbero essere le effettive condizioni fisiche dei calciatori dopo due mesi di sospensione. D’altra parte le squadre che al momento sono alle prese con casi di Covid-19 (Juventus, Sampdoria, Fiorentina) dovranno scontare un periodo di isolamento di almeno due settimane. Sembra inoltre che i presidenti della serie A non siano troppo propensi a prendere in esame soluzioni alternative: annullamento (e quindi serie A a 22), cristallizzazione della classifica e playoff/playout. La Lega tornerà a riunirsi lunedì 16 per approfondire ulteriormente la questione.



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