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Nonostante la Figc abbia deciso di rinviare a data da destinarsi il consiglio federale programmato inizialmente per il prossimo 23 marzo, le componenti del governo del calcio vanno avanti con i confronti (a distanza) per provare a delineare un piano volto a salvare la stagione 2019-2020.

Lunedì è stata la giornata dell’assemblea di Lega in videoconferenza e nel comunicato stampa prodotto alla sua conclusione si parla di una posizione unanime:

“I club hanno ribadito all’unanimità la volontà di portare a termine il Campionato di Serie A, non appena le disposizioni delle autorità governative e le condizioni sanitarie lo permetteranno. Questa la posizione della Lega Serie A in vista della riunione di domani convocata dall’Uefa”.

La strategia della Lega, spiega martedì la Gazzetta dello Sport, sarebbe questa: “Ripartenza il prossimo 2 maggio e termine ultimo il 28 giugno. Si tratterebbe di riempire tutte le domeniche e tutti i mercoledì (ne servirebbero 12, ma c’è chi deve anche recuperare un turno), lasciando alle coppe gli altri spazi liberi e sperando nella soluzione final-four per le competizioni europee. La possibilità di posticipare la fine del torneo di un paio di settimane esiste (ne aveva parlato il presidente Figc Gravina lunedì, ndr), ma oltre all’ok dell’Uefa servono altre disposizioni alle quali si lavorerà, nel caso, più avanti: la prima proroga necessaria sarebbe quella relativa ai contratti dei giocatori in scadenza il 30 giugno prossimo“.

Il piano alternativo, che però i club vorrebbero scongiurare, prevede la disputa dei playoff e dei playout. Ancora Gazzetta, nella sua edizione di martedì: “Se fosse necessario spostare la ripartenza al 16 maggio o ancora oltre, l’unica soluzione per stabilire i verdetti diventerebbe l’eliminazione diretta. Ci sarebbe a quel punto il rischio di uno scontro fra i club sulla formula (a 4, a 6, a 8?), ma sarebbe un pedaggio inevitabile da pagare“.

Qualche indicazione in più arriverà dopo la lunga serie di riunioni in programma nella giornata di martedì nella sede della Uefa, in cui verranno discusse le sorti di Euro2020, delle coppe europee ancora in corso e delle varie strategie delle 55 federazioni per la conclusione dei rispettivi campionati. Nel frattempo, nella serata di lunedì, il presidente Figc Gabriele Gravina è intervenuto nuovamente – stavolta su Sportitalia – per ribadire che la priorità è la conclusione dei tornei e l’idea di un blocco delle retrocessioni (con conseguente ridefinizione della serie A a 22 squadre) è da escludere:  “L’unica certezza è il completamento dei tornei, tutto dipende dal tempo a disposizione. Se c’è poco tempo, mi sono permesso di consigliare i playoff ed i playout. Anche la UEFA ha accolto piacevolmente questa mia idea, può essere anche un’idea per dare maggior appeal ai campionati. L’altra ipotesi è quella del congelamento della classifica (che vedrebbe quindi la SPAL retrocessa dopo 26 giornate, ndr). C’è un’altra ipotesi, io la cito ma la escludo: quella di non assegnare il titolo. Non si tratta solo del titolo, noi abbiamo l’obbligo di comunicare alla UEFA chi va in Champions ed in Europa League e dobbiamo sapere chi sale e chi scende di categoria. Escludo il blocco delle retrocessioni, non vogliamo avviare una stagione in questo modo. Dobbiamo rispettare i format dei campionati“.



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