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Minuto 40 di SPAL-Salernitana: Federico Di Francesco parte col pallone tra i piedi ben prima della linea di centrocampo, accelera, punta l’area, ringrazia per lo spazio gentilmente concesso dagli avversari e fa secco un incredulo Belec con un destro preciso che fa – giustamente – incazzare il portiere della Salernitana.

Tutto molto bello, come avrebbe detto all’epoca il grande Bruno Pizzul. Compreso il veder tornare all’esultanza un giocatore che aspettava un gol dal 25 settembre dell’anno scorso, quando aveva segnato nella stessa porta nell’1-3 contro il Lecce. In mezzo a questi due momenti tanti infortuni, tante amarezze e pure delle critiche.

Di bello e significativo però c’è stato anche un dettaglio che non è entrato nelle inquadrature di Rai Sport e Dazn, ossia l’identità e la reazione degli effettivi destinatari dell’esultanza di Di Fra. Nel filmato infatti si intravede l’attaccante indicare qualcuno in curva Est, come se fosse occupata dai tifosi in tempi normali.

A sostituire i tifosi c’erano i giocatori indisponibili, ma non solo: Castro, Floccari, Strefezza, Tunjov, Viviani e Maurice Gomis. Con loro – debitamente distanziati – anche il collaboratore dell’area tecnica De Franceschi, il segretario Sebastiani e il fisioterapista Voltolini.

[gli occupanti della curva Est nel secondo tempo di SPAL-Salernitana]
Appena il pallone è finito dentro il gruppetto si è fatto trascinare dall’entusiasmo, tanto che diversi dei ragazzi si sono ritrovati diversi gradini più in basso per celebrare il gol del compagno, replicando di fatto il comportamento dei tifosi che normalmente occupano una curva. Si è trattato di un momento molto intenso, che ha dato l’idea di quanto il gruppo sia unito e coinvolto.

Ma non solo: ha fatto capire ancora una volta quanto per questa squadra sarebbe importante avere qualcuno fuori dal campo con cui condividere certi momenti chiave. I gol, certo, ma anche i passaggi più difficili di una partita o della stagione. Quelli che richiederebbero un incitamento potente della Ovest, un “forza SPAL! forza SPAL! forza SPAL” scandito dopo un calcio d’angolo conquistato o una chiusura difensiva fatta con generosità e coraggio. Molti calciatori si nutrono di questo, del legame con il pubblico che purtroppo manca ormai da otto mesi, salvo piccole concessioni. I mille… privilegiati, se così li vogliamo chiamare con una forzatura, che è stato far possibile accedere a ottobre avevano quantomeno tenuto accesa una fiammella. Ce l’ha detto direttamente (e informalmente) uno dei giocatori della SPAL a margine della partita: “Non sembra, ma anche solo quei mille ci davano una carica diversa ed è un peccato che non ci siano“.

Per adesso, per ovvi motivi, non se ne farà nulla. Si dovrà lavorare soprattutto d’immaginazione e aggrapparsi a quei pochi che ci potranno essere, proprio come accaduto venerdì sera. Però come si fa a non pensare al botto che avrebbe fatto la Ovest dopo un gol come quello di Di Fra? A pensarci scappa quasi una lacrima.



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