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La versione casalinga della SPAL stavolta s’è vista solo per un pezzo di partita. Una ripresa piena di errori e incertezze ha condannato la squadra di Marino al primo KO interno stagionale, accentuando un momento negativo iniziato ad Ascoli.

VOTO DI SQUADRA 5,5 – Partita bipolare, se ce n’è una. Il primo tempo è da grande squadra: pochi fronzoli, superiorità territoriale evidente e un vantaggio meritato. Nel secondo tempo, però, iniziano i problemi: la difesa arretra, il centrocampo non regge l’urto di un Brescia sicuramente non irresistibile, l’attacco smette di pungere e gli avversari ne approfittano, mettendo a nudo tutte le magagne di una rosa sì lunga e competitiva, ma priva della necessaria personalità per fare la voce grossa con continuità.

THIAM 5 – Passa sostanzialmente il primo tempo a guardare i compagni e a gelarsi anche l’anima. Nella ripresa iniziano i problemi. Non ha colpe sui primi due gol bresciani, ma sul terzo di Bjarnason regala un botto di fine anno del quale Marino avrebbe fatto volentieri a meno.

TOMOVIC 6 – Solo un tempo per il serbo, senza fronzoli e senza sbavature. Deve arrendersi dopo una capocciata volante con Torregrossa a fine primo tempo che lo costringe ad un giro in ospedale (dal 43′ SALAMON 5,5 – Entra a freddo e si ritrova coinvolto nella frittata che porta all’1-1 bresciano. Con il Brescia a trazione anteriore fatica tanto).

VICARI 5,5 – Mai una virgola fuori posto e sempre in pieno controllo della situazione, anche contro un avversario temibile come Torregrossa. Questo per 45′. Poi nella ripresa il Brescia sfodera l’artiglieria pesante e con l’ingresso in campo di Donnarumma il 23 perde di efficacia, annaspando in più di un occasione e capitolando con i compagni sulla linea del traguardo.

RANIERI 6 – Partita dopo partita si sta prendendo la maglia da titolare e anche contro il Brescia non sfigura, anzi. Non soffre particolarmente, si lascia andare anche a qualche sano rimprovero verso i compagni, segno che l’attenzione è sempre alta, così come la consapevolezza nei propri mezzi.

DICKMANN 6,5 – Inizia con le marce altissime, tanto che dopo pochi secondi scodella in area un destro che neanche Sala sa come ha fatto a sprecare. Per fortuna Valoti non lo tradisce e segna proprio su un suo traversone, questa volta di sinistro, ma sarebbe ingrato trascurare anche l’apporto difensivo, sempre efficace e generoso, nonostante l’imbarcata collettiva.

ESPOSITO SAL. 5,5 – E’ il cervello della squadra: ogni palla passa per i suoi piedi e anche compagni ben più esperti gli riconoscono questo ruolo cruciale. Dà sempre la sensazione di sapere quello che fa e soprattutto come deve essere fatto, anche se cala alla distanza. Ma la domanda sorge spontanea: cosa ci faceva fermo, in posizione da spaventapasseri nel cuore dell’area, sul rigore per un suo fallo di mano che ha portato al 2-2 del Brescia? Prestazione rovinata da un episodio.

MURGIA 5 – In rottura prolungata e lo si capisce più dal linguaggio del corpo che dalle singole giocate. Comunque c’è pure lui tra i colpevoli della mancata chiusura sull’inserimento da dietro di Jagiello. Il problema è che da lui ci si aspetterebbe quel qualcosa in più che, però, puntualmente, non arriva veramente mai e il mercato è alle porte (dal 34′ s.t. BRIGNOLA 6 – Ha voglia di farsi vedere, ma raramente ha occasione di accelerare).

SALA 6 – Balza subito all’occhio il grave errore in apertura: incomprensibile come non sia riuscito a bucare Joronen da pochi passi. Poi si lascia le ombre alle spalle e prende a macinare chilometri sulla sinistra, tenendo a bada Sabelli e non facendosi troppo pregare quando c’è da innescare le contraeree biancazzurre. Fosse più preciso sarebbe meglio.

CASTRO 5,5 – Di positivo c’è che è sempre nel cuore del gioco, di negativo c’è che spesso si perde in giocate apparentemente incomprensibili, mangiandosi anche un gol. Probabilmente un po’ pigro sull’azione dell’1-1, ma difendere non è mai stato il suo mestiere (dal 20′ s.t. DI FRANCESCO 5 – Poco meno di mezz’ora con un solo tiro in porta: pochino per uno con le sue qualità).

VALOTI 8 – Prestazioni come questa fanno capire perché ci si aspetti tantissimo da lui e quindi prove come quella di Ascoli risultino abbastanza sconcertanti. Segna due gol straordinari, confermando di essere più a suo agio quando parte dalla trequarti campo. Riuscite a immaginare il boato della Ovest piena sul secondo gol? (dal 34′ s.t. MISSIROLI 5,5 – Centimetri e geometrie in appoggio in mezzo al campo. Ecco, sarebbero servite un po’ più di queste cose per mantenere il risultato).

PALOSCHI 5 – Lottatore encomiabile, ma questa volta la vede veramente col binocolo. Capisce che sarà una serata difficile e impiega le sue energie altrove, provando a rincorrere gli avversari e fungendo da sponda per i compagni (dal 20′ s.t. FLOCCARI 5 – Può far poco quando il Brescia decide di alzare le barricate).

MARINO 5,5 – Si trova due volte in vantaggio, anche meritatamente, ma la sua SPAL esce sconfitta e senza neanche troppe attenuanti, contro un Brescia tutt’altro che irresistibile. Indovina la scelta Dickmann, Valoti ripaga la fiducia con la doppietta, ma i problemi veri sono nell’attacco spuntato e nella poca consistenza a centrocampo, e quando a tradirlo ci pensa pure il portiere c’è poco da fare. Senza fantasia in mediana si spegne la luce. Chiude l’anno con un battibecco con il collega Dionigi, ma soprattutto la prima sconfitta casalinga alla guida dei biancazzurri.



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