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La novità principale, alla vigilia di Ascoli-SPAL, è che Pep Clotet sta seriamente considerando di fare delle modifiche alla sua formazione titolare. Lo ha detto lo stesso tecnico catalano nella conferenza stampa di presentazione della partita (“Potrebbero esserci uno o due cambi“) e rimane da determinare se la sua fosse italianissima pretattica oppure un genuino proposito.

DISPONIBILI/INDISPONIBILI – L’infermeria è stata svuotata, anche se Da Riva non è ancora al meglio: “Viaggerà con noi, ma recentemente si è allenato poco ed è meglio che si concentri sul pieno recupero“. Il resto della squadra, ha rimarcato Clotet, è in buone condizioni.

FORMAZIONE – “Può essere che ci siano delle modifiche, valuterò fino all’ultima ora. Tutti si sono allenati bene e per me non è facile perché anche nell’ultima partita, nonostante qualche episodio, la squadra è stata forte e ha recuperato il risultato. Ritengo che la SPAL abbia fatto una grande partita contro una squadra che ha speso moltissimo rispetto a noi. Penso che avremmo potuto vincerla. Lo stato fisico delle due squadre sarà la chiave. Ho fiducia nella squadra e ne vedo la crescita. Manca un po’ di concretezza in attacco, perché per il resto difendiamo bene. Siamo la squadra che soffre meno tiri in porta e la seconda più veloce a recuperare palla. Domani non sarà facile creare situazioni da gol e sarà importante mantenere l’intensità difensiva che è la nostra caratteristica”.

Ho riguardato la nostra partita a Cittadella per capire cosa abbiamo fatto di giusto e di sbagliato contro quel tipo di modulo (4312). Nel secondo tempo di Cittadella siamo andati bene col 4231, ma il Cittadella gioca in maniera un po’ diversa dall’Ascoli perché non ama fare possesso e cerca di più la verticalità. Giocare con due punte per noi è una possibilità reale e nel nostro organico ci sono più attaccanti che esternI“.

L’importante è capire che la chiave della partita di Ascoli è difensiva. Se loro hanno palla e non gli creiamo dei problemi possiamo andare in difficoltà, come peraltro è accaduto a tante squadre forti. La priorità sta lì. Poi a me è piaciuto chi è entrato a partita in corso domenica contro il Como. Fede (Melchiorri, ndr) è entrato bene, ha fatto quasi trenta minuti e penso che lui deve continuare a crescere così. Ci sono diverse opzioni in avanti“.

IN PORTA – “Demba l’ho visto lavorare in questi giorni e ci ha messo intensità, serietà, concentrazione e voglia di migliorare. Gli errori nel calcio succedono, l’importante è saperli mettere da parte. È molto difficile per un calciatore fare un errore ed evitarne altri. È importante la serenità e capire che si deve migliorare e da questo punto di vista ha risposto bene. Detto questo, la mia scelta domani dovrò prenderla per il bene della squadra, valutando che ha fatto una buona prestazione nonostante l’episodio, ma anche che gli altri calciatori si stanno impegnando per ottenere un’opportunità. Un allenatore deve essere il più giusto possibile“.

AVVERSARI – “È una partita molto difficile. L’Ascoli ha fatto un grande inizio di campionato e ha molta esperienza in squadra e le è servita per fare buoni risultati. Ha una qualità considerevole in avanti. Pratica un’idea di gioco fatta di possesso, per poi saltare la linea, creare superiorità e determinare situazioni di pericolo. Ho guardato tutte le loro partite interne e hanno sempre la possibilità di fare male a tutte le squadre. Lo hanno fatto con Brescia, Lecce e Benevento“.

RICERCA DELLA VITTORIA – “Non penso sia un momento di difficoltà perché non si vince da quattro partite. Nelle ultime tre non abbiamo perso e credo sia molto positivo. La squadra ha un numero di punti superiore all’obiettivo iniziale. Abbiamo fatto otto partite di campionato con questo gruppo, quindi a mercato chiuso e senza ritiro e amichevoli. Io credo che alla luce di questi presupposti ci siano molti elementi positivi se si considera il contesto di quest’anno. Il gruppo è il più giovane della categoria e deve crescere. Se non si vince si deve pareggiare e l’ha fatto, sempre con l’idea di migliorare. Il livello di gioco è buono e devo credere nelle possibilità della squadra di fare bene. Con una vittoria possiamo dare un significato diverso agli ultimi tre pareggi“.

GESTIONE DEL GRUPPO – “Quando abbiamo parlato di fare la squadra sapevo delle difficoltà che avrei trovato qui. Che la rosa sarebbe stata assemblata alla fine del mercato e non si sarebbe potuto investire niente. Sapevo che sarebbe stata una squadra giovane e che c’era da lavorare e che il lavoro inizierà a pagare a febbraio e marzo. Dobbiamo costruire la salvezza. Questo è il contesto. L’unica condizione che ho posto è che venissero presi calciatori di valore più o meno equivalente tra loro. Non può esserci un calciatore da 9 o da 4. Piuttosto uno da 8 e uno da 7. Il direttore ha lavorato duramente dentro le difficoltà e mi ha messo a disposizione una squadra con queste caratteristiche. Se non gioca Tripaldelli c’è Celia e fa bene, come successo a Terni“.

Se finora non ho fatto cambi è perché il livello di gioco è buono. Se uno gioca l’altro deve farsi trovare pronto per quando ci sarà l’opportunità. Lo spogliatoio è molto sano perché tutti condividono questa idea di crescita collettiva. Quello che io chiedo alla squadra è di costruire un certo tipo di mentalità e al tempo stesso di crescere, correggendo gli errori. Non posso pretendere dalla squadra che vinca tutte le partite perché quello di vincere il campionato non è il nostro obiettivo. Poi è chiaro che in campo vogliamo vincere sempre. Ma nelle mie scelte io non analizzo il risultato, ma il livello di gioco“.

FAIR PLAY – “Non mi piace fare il furbo nella vita e non mi piace farlo nel calcio. Per questo non mi piacciono le speculazioni, sia che si tratti di mettere fuori il pallone quando un giocatore è a terra, sia che si parli del risultato di una partita. A Brescia ho pareggiato una partita proprio perché ho chiesto alla squadra di non speculare. Perché se si prova a farlo e poi si perde arrivano le critiche di chi dice che non si deve speculare. Al contrario se si evita di farlo e poi si perde ci viene detto che sarebbe stato meglio speculare sul risultato. Spesso i giudizi arrivano da chi non è in quella posizione, di un giocatore o di un allenatore, e pensa sia tutto facile. Con poche informazioni si fa un giudizio generale“.

A Brescia dissi che la mia squadra non avrebbe mai speculato sul risultato, in nessun caso. Se questo è chiaro dall’inizio non mi si può dire che è stato fatto o che si sarebbe dovuto fare. L’anno scorso abbiamo pareggiato una partita nella quale eravamo in vantaggio perché un giocatore ha deciso di fare una giocata speculativa, quella è stata sbagliata e l’arbitro ha aggiunto tre minuti di recupero nei quali gli avversari ci hanno fatto gol. In quella situazione non si doveva speculare perché a me il calcio piace in un altro modo“.

 

IPOTESI DI FORMAZIONE (4312): Pomini; Dickmann, Vicari, Capradossi, Tripaldelli; Esposito, Viviani, Crociata; Mancosu; Colombo, Melchiorri.

 

[foto Rubin]



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