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Tra i fattori che hanno contributo alla SPAL di avere la meglio sul Crotone di sicuro ci sono anche le parate decisive di Alberto Pomini. Il portiere spallino, confermato da Clotet dopo i tre gol presi contro il Lecce, è stato chiamato in causa spesso e volentieri, facendosi trovare pronto e capitolando solo nel finale sul gol di Kargbo . Di seguito i suoi commenti al termine della gara.

“La vittoria non è fondamentale, visto che mancano ancora tre partite per chiudere il girone di andata e l’intero girone di ritorno, ma sicuramente è stata importante. Guadagnare i tre punti oggi significa allungare la nostra striscia positiva fuori casa (la SPAL è imbattuta lontano dal Mazza da cinque partite, ndr). Questo fatto è importante in quanto le ultime due partite hanno fruttato sei punti ed essendo state giocate contro due dirette concorrenti valgono il doppio. Tra le altre cose, vincere fa trovare un po’ di serenità in più per cercare di alzare l’asticella anche a livello di gioco“.

Se ho pensato di terminare la gara imbattuto? Sinceramente è una cosa che penso tutte le volte scendo in campo (ride, ndr). Peccato per il gol subito, soprattutto perché il tiro è stato deviato leggermente da un rimpallo o da un tocco, ma la cosa importante oggi è stata guadagnare i tre punti, al di là della prestazione personale. Abbiamo dato prova di solidità e di essere squadra, anche perché la classifica a volte può giocare brutti scherzi e finire per influenzare la prestazione. Oggi vincere non era cosa scontata, il Crotone è sempre una squadra ostica per cui servono sempre le prestazioni migliori per portare a casa un risultato positivo“.

Penso che dobbiamo essere contenti di quanto fatto, ma abbiamo ancora tanti margini di miglioramento. In certi momenti potremmo essere più bravi a gestire la palla oppure a difendere un po’ più alti, ma è inevitabile che la fame di punti possa prevalere. La squadra è intelligente e sa fare prestazioni come quella di oggi e come quella che ha saputo fare a Cosenza“.

“Il mio momento? Come ho detto anche alla mia presentazione ufficiale, già la sola chiamata della SPAL per me è stata un onore, non ci ho pensato molto quando mi è stato proposto di cominciare questa avventura. Essere chiamato dalla SPAL a quarant’anni è una soddisfazione personale. La fortuna e il merito, hanno fatto sì che in queste due partite fossi chiamato in causa partendo da ipotetico terzo portiere. Io ci ho sempre creduto per cui non mi pongo limiti, finché fisico e testa reggono io vado avanti. Poi dirà il campo se è giusto che giochi, altrimenti darò una mano ai ragazzi più giovani, che tra una cosa e l’altra hanno ormai almeno 10 anni in meno di me (ride, ndr)“.



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