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Avrebbe di certo voluto viverla in modo diverso, ma quella di mercoledì sera contro il Cittadella per Roberto Venturato sarà una sfida decisamente speciale a livello personale. Sei stagioni vissute insieme e caratterizzate da 270 panchine (con 123 vittorie), un campionato di Lega Pro vinto e cinque partecipazioni consecutive ai playoff di serie B. La sua prima stagione sulla panchina granata fu quella del 2015-2016 anno in cui, assistito dall’attuale allenatore Edoardo Gorini, ottenne la promozione in cadetteria.

Sette anni nel calcio sono parecchi, per cui vale la pensa fare un viaggio indietro nel tempo per dare un’occhiata alle vite di tutti gli altri componenti dell’attuale rosa biancazzurra.

Serie A (4)
Quattro giocatori dell’attuale gruppo giocavano in serie A, anche se solo tre scesero effettivamente in campo visto che Alberto Pomini restò tutta la stagione a guardare i colleghi Consigli (campionato) e Pegolo (Coppa Italia) difendere i pali del Sassuolo.
Non andò tanto meglio neppure a Franco Zuculini a Bologna: l’argentino si ruppe il crociato sia a inizio stagione sia una seconda volta ad aprile e in tre mesi effettivi di disponibilità riuscì a collezionare solo 18  minuti in campo, tutti contro l’Hellas Verona.
Caso vuole che in quei pochi minuti sul terreno di gioco ebbe il tempo di incrociare il suo attuale compagno Federico Viviani, che militava proprio tra gli scaligeri e che al contrario dei colleghi riuscì a collezionare 20 presenze (19 da titolare) e segnare 3 gol, di cui uno alla Juventus. Un bottino niente male se si considera che il centrocampista, all’epoca 23enne, fu costretto a saltare sette partite per problemi di pubalgia e dieci per un’operazione alla caviglia. Peccato che il tutto avvenne in un Hellas Verona che chiuse il campionato all’ultimo posto, a -12 dalla soglia salvezza. La retrocessione fu la stessa sorte che toccò a Giuseppe Rossi: dopo una mezza stagione non proprio da incorniciare con la Fiorentina (11 presenze quasi tutte da subentrato e nessun gol in campionato; 4 presenze e 2 gol in Europa League, contro Belenenses e Lech Poznan) cercò il riscatto in Liga spagnola ma nonostante i 6 gol in 17 apparizioni il “suo” Levante terminò la corsa in fondo alla griglia. La delusione per Pepito fu addirittura doppia, visto che aveva lasciato la Fiorentina nella speranza che Conte lo chiamasse per gli Europei in Francia, cosa che invece non accadde.

In serie B (6)
Sei degli attuali giocatori della SPAL militavano anche allora in serie B. Il campionato 2015-2016 fu vinto dal Cagliari di Federico Melchiorri, alla prima delle tre stagioni passate in Sardegna, che nonostante la concorrenza di attaccanti importanti per la categoria come Joao Pedro, Sau, Diego Farias e Giannetti riuscì comunque a ritagliarsi uno spazio importante (30 presenze) e togliersi qualche soddisfazione in fatto di marcature (10 gol). Andando in ordine decrescente di presenze troviamo anche Lorenzo Dickmann (Novara – 32 presenze, 1 gol), Alberto Almici (Ascoli – 31 presenze), Biagio Meccariello (Ternana – 30 presenze, 2 gol), Francesco Vicari (Novara – 16 presenze) e Marco Pinato (Vicenza – 7 presenze). Per Vicari quella fu la quarta e ultima stagione coi piemontesi, prima di passare alla SPAL, con cui ad oggi conta 185 presenze.

In Lega Pro (4)
Enrico Alfonso era l’unico degli attuali giocatori già agli ordini di Venturato. Dopo dieci anni di esperienze in giro per la penisola il portiere visse da grande protagonista la prima delle sue tre stagioni col Cittadella, firmando 37 presenze tra campionato e Coppa Italia e conquistando il primo posto del girone A, con conseguente promozione.
Nel girone C giocava invece Marco Mancosu, alla seconda stagione con la maglia della Casertana. In campionato segnò 5 gol in 28 presenze e la sua stagione finì con l’eliminazione dei campani al primo turno dei playoff per mano del Pordenone. Partita nella quale il trequartista fu di gran lunga il più pericoloso delle sue file. Per toccare anche il terzo girone, nel gruppo B militavano infine gli unici due giocatori ancora oggi alla SPAL, che vissero entrambi una delle loro migliori stagioni in carriera. Luca Mora (36 presenze, 6 gol) e Mattia Finotto (40 presenze, 14 gol) furono tra i protagonisti della storica promozione in serie B e soprattutto il centrocampista (all’epoca prevalentemente schierato quinto di sinistra) scrisse capitoli importanti anche nelle stagioni successive. Una curiosità: Finotto segnò ad Alfonso una delle tre reti con cui la SPAL sconfisse il Cittadella a domicilio nella finale della Supercoppa di Lega Pro e se ci fosse stata la Coppa capitan Giani l’avrebbe sollevata proprio davanti a Venturato.

Campionato Primavera (4)
Tra i più giovani, quattro giocatori erano in pianta stabile nel campionato Primavera, di cui tre in quella del Milan. Giovanni Crociata e Luca Vido, entrambi all’ultimo anno, condividevano lo spogliatoio del Vismara col più giovane Niccolò Zanellato, appena promosso dall’Under 17. Elio Capradossi invece era già da un paio d’anni un punto fermo della Roma: dopo una stagione saltata interamente a causa della rottura del legamento crociato si riscattò vincendo da capitano il campionato di categoria e segnando peraltro uno dei sette rigori con cui i giallorossi sconfissero la Juventus in finale. Per la cronaca in panchina coi bianconeri sedeva Coccolo, passato all’Alessandria nel mercato di gennaio.

Settore giovanile (13)
Per concludere, nelle varie under in Italia e in Europa si stavano progressivamente formando Tripaldelli (Juventus), Esposito (Inter), Colombo (Milan), D’Orazio (Roma), Da Riva e Latte Lath (entrambi Atalanta), Celia (Sassuolo), Thiam (SPAL), Pabai (Utrecht, Paesi Bassi), Ellertsson (Fram Reykjavik, Islanda), Heidenreich (Teplice, Rep.Ceca), Peda (Legia Varsavia, Polonia) e Nador (Compiegne, Francia).



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