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Il campionato si concluderà tra quattro giornate ma ad oggi non c’è ancora alcun verdetto definitivo. La SPAL si ritrova tra le mani una  possibilità per ipotecare la salvezza ospitando al Paolo Mazza, nel lunedì di Pasqua (ore 12:30), il Crotone penultimo e praticamente già retrocesso. Dopo essere scesi dalla serie A nella scorsa stagione, i rossoblù sono incappati quest’anno in un declino sportivo totale e aspettano solo di terminare gli ultimi impegni per iniziare a pianificare il futuro. Con queste premesse, e con le prossime tre gare complicate contro squadre in lotta playoff,  per gli uomini di Venturato vincere diventa quasi obbligatorio. Abbiamo chiesto una panoramica sull’avversario al collega calabrese Leonardo Vallone, firma del quotidiano “CrotoneOk

La matematica non ha ancora condannato i calabresi alla retrocessione diretta, ma la situazione sembra ormai compromessa. Quale può essere il senso di questa partita?
“Il Crotone, soprattutto alla luce della vittoria nel recupero da parte del Cosenza (1-0) contro il Benevento è di fatto retrocesso. Difficile, se non impossibile recuperare 7 punti (otto se si considerano gli scontri diretti). La zona playout è ormai un miraggio. Già a Ferrara per gli squali in caso di pareggio – o sconfitta – e di vittoria del Cosenza e del Vicenza si potrebbe concretizzare un inattesa retrocessione in Lega Pro. La città in questa settimana, dopo il k.o. interno contro la Ternana (1-2) ha tirato i remi in barca, ormai si attende solamente l’ufficialità di un verdetto che in molti ormai si aspettavano da mesi”

Il Crotone si affacciava al campionato come retrocessa dalla A, mentre adesso rischia addirittura di finire in serie C. Quali sono le principali cause che hanno portato al penultimo posto attuale?
“Nessuno sembra aver capito a pieno le cause di un fallimento sportivo, perché di questo si tratta se pensiamo all’andamento della squadra nell’arco del campionato. Da tecnico a calciatori, dalla società a un pubblico sempre più distaccato. Sono tante le componenti che non hanno reso per quanto ci si aspettava. E’ mancata soprattutto esperienza in una rosa che è sembrata comunque incompleta in ruoli chiave, come la difesa e l’attacco”.

Neppure i tanti calciatori arrivati a gennaio sono riusciti a imprimere un cambio di passo decisivo per la stagione del Crotone. C’è qualcuno, del gruppo squadra, che si salva dalle critiche?
“Difficile indicare chi si è distinto in una squadra che a quattro giornate dalla fine è penultima in classifica. Forse si potrebbe citare Golemic, rientrato nel mercato invernale dal PAS Lamia per quella che in molti hanno visto come una scelta di cuore, dopo i suoi anni trascorsi qui in Calabria. Per lui 2 reti nel girone di ritorno – di cui una nella sconfitta contro la Ternana – ma inutili per il traguardo stagionale. Il difensore serbo è forse l’unico giocatore di questa rosa ad essere amato dai tifosi, nonostante i risultati. Non ci sarà a Ferrara in quanto squalificato, dopo il giallo rimediato nei minuti finali della giornata precedente”.

A dicembre Francesco Modesto è stato richiamato al timone dopo l’esonero di inizio campionato e l’intermezzo fallimentare targato Marino. Sarebbe cambiato qualcosa senza questi stravolgimenti?

“Non si tratta di problemi di guida tecnica: anche operando con un tecnico esperto come Marino non è cambiato di molto il rendimento. Anzi, con Marino la media punti è crollata del tutto. Si tratta di problemi ben più profondi, che partono dalla retrocessione del precedente torneo e che non sono stati risolti neppure con la rivoluzione estiva. Il Crotone non è più in grado di soffrire come una piccola, da provinciale. Una situazione analoga si era presentata nella prima retrocessione dalla Serie A, poi però gli squali si riuscirono a salvare. Ora questo ‘miracolo’ non è successo”.

Dopo la sconfitta col Monza la società ha imposto il silenzio stampa che sta continuando tutt’ora. Come è stata inquadrata questa decisione dai tifosi e dagli addetti ai lavori?
“Il silenzio stampa sembra più che altro un modo per non parlare con la stampa locale. Con la stampa nazionale, quella delle tv che pagano i diritti, le dichiarazioni sono state rilasciate, anche se di circostanza. Proprio questo isolamento sembra aver messo la pietra tombale su un torneo tra i peggiori della gestione della famiglia Vrenna, oltre che aver aumentato il divario che ormai separa il pubblico di Crotone da questa dirigenza”.

Che formazione potremmo vedere nella sfida di lunedì sera a Ferrara?
“Rientreranno dalla squalifica Awua, Kone e Schnegg, tutti elementi che dovrebbe ricoprire un posto da titolare  nelle intenzioni del tecnico Modesto. Come detto, mancherà Golemic in difesa e questa è senza dubbio un’assenza pesante, mentre l’altro squalificato di turno è Giannotti. Non c’è la giovane punta Mulattieri, protagonista di un ottimo inizio di stagione a cui però non è riuscito a dare seguito nei mesi successivi. Per lui la stagione è già finita a causa di un infortunio alla spalla. La squadra si presenterà a Ferrara con un 3-4-2-1 con Nedelcearu, Cuomo e Canestrelli davanti al portiere Festa; sugli esterni di centrocampo Mogos e Schnegg, con Estevez e Awua in mezzo. Linea di trequartisti composta da Marras e Kone, mentre la punta centrale saràil croato Maric, capocannoniere della squadra con dieci reti”.

PROBABILE FORMAZIONE (3-4-2-1): Festa; Nedelcearu, Canestrelli, Cuomo; Mogos, Estevez, Awua, Schnegg; Marras, Kone; Maric

INDISPONIBILI: Mulattieri

SQUALIFICATI: Golemic, Giannotti

IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Calapai (D, Catania); Schnegg (D, Venezia); Awua (C, Pro Vercelli); Serpe ( D, Genoa), Kone (C, Torino); Marras (A, Bari); Adekanye (A, Lazio); Nicoletti (D, Foggia); Golemic (D, PAS Lamia)

MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: IN Molina (C, Monza); Donsah (C, Malatyaspor); Benali (C, Pisa); Zanellato (C, SPAL)



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