foto Filippo Rubin
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Tre partite rimaste, due tappe in trasferta ancora da percorrere. La prima porta la SPAL al “Rigamonti” di Brescia, un campo che cinque anni fa aveva visto i biancazzurri trionfare nel percorso che portava alla serie A e che in tempi recenti ha riservato grosse delusioni, compresa la partita che segnò ufficialmente la retrocessione in B nel 2020 dopo un triennio a tavola con le migliori.

Oggi la storia è quella di un Brescia che in base ai numeri può ancora sperare di salire in serie A senza passare dai playoff e quella di una SPAL che cerca disperatamente i punti per evitare i playout. Per capire come arrivano i lombardi a questa partita abbiamo interpellato Cristiano Tognoli, direttore di Bresciaingol.com e firma del quotidiano Tuttosport.

L’aritmetica dice che il Brescia può ancora sperare di agganciare la promozione diretta, a patto però di fare un percorso netto da qui alla fine e magari beneficiare di qualche scivolone tra le rivali. Questa prospettiva viene considerata realistica nell’ambiente?
“È sicuramente un’ipotesi realistica. Con Corini la squadra gioca piuttosto bene, anche se tuttavia non riesce sempre a concretizzare le occasioni create. Nelle trasferte di Pisa e  Monza s’erano verificate le condizioni per poter strappare due successi fondamentali, ma alla fine le rondinelle si sono dovute accontentare di due punti sommando entrambe le sfide. Ad ogni modo, qui a Brescia la SPAL viene molto rispettata per la sua storia e per gli obiettivi che deve raggiungere quest’anno. Le partite del Brescia a Cittadella e Reggio Calabria (le ultime due) sono già considerate vinte, contro due squadre che non hanno più nulla da chiedere, mentre quella con la SPAL sarà sicuramente molto rischiosa visto la situazione non certo tranquilla dei ferraresi”.

A giudicare anche dalle dichiarazioni di Eugenio Corini la SPAL sembra essere la vittima designata per alimentare il sogno di una rimonta. In questa stagione il Brescia ha mai fallito l’approccio ad appuntamenti del genere?
“Non mi sembra che Corini abbia fatto dichiarazioni tese a far passare la SPAL come una vittima designata. È ovvio che il tecnico, insieme a tutto l’ambiente, è consapevole che bisogna vincerle tutte da qui alla fine e poi sperare in qualche buona notizia proveniente dagli altri campi. Quest’anno il Brescia ha sicuramente sofferto qualche volta quando s’è trovato di fronte a squadre che, all’apparenza, potevano essere definite meno attrezzate. C’è stato qualche momento in cui la squadra non è riuscita a trovare il bandolo della matassa, specialmente contro formazioni che si chiudevano dietro per poi ripartire. Questo non è certamente il caso della squadra della SPAL di Venturato, che cerca invece di proporre sempre delle trame di gioco”.

L’avvicendamento tra Inzaghi e Corini ha destato scalpore per tempi e modalità, ma alla fine non sembra aver provocato scossoni. È cambiato qualcosa in particolare dal suo insediamento in panchina?
“Più che degli scossoni c’è stato un cambiamento netto nel modo di stare in campo e nella costruzione della manovra. Quello di Corini è sicuramente un gioco più offensivo, ma comunque la squadra non è che avesse bisogno di chissà quale scossa, dato che le aspettative con Inzaghi erano perfettamente in linea. L’obiettivo era mantenere la squadra in zona playoff e il il tecnico piacentino c’era riuscito benissimo, toccando addirittura anche la prima e la seconda posizione all’inizio. Cellino ha deciso di cambiare in un momento certamente non esaltante, ma forse il vero problema di questo Brescia è la mancanza di un centravanti che capitalizzi il lavoro svolto”.

Ammesso che ce ne siano di evidenti, quali sono i punti deboli del Brescia sui quali la SPAL può provare a speculare per portare via un risultato positivo dal Rigamonti?
“Come dicevo la mancanza di una punta importante che abbia confidenza con il gol, e poi aggiungerei anche che in regia ci sarebbe bisogno di qualcos’altro. Dopo una stagione in chiaroscuro, a oggi Van De Looi non si può definire una certezza, al punto che Inzaghi in quel ruolo era arrivato anche a preferirgli Bisoli, stravolgendo un po’ l’identità di gioco messa in mostra dalla formazione bresciana”.

Al momento sembra esserci qualche punto interrogativo sulle presenze di Moreo e soprattutto di Palacio. I due giocatori saranno in grado di essere schierati per la partita di lunedì?
“Palacio non è assolutamente recuperabile e non è detto neppure che riesca a giocare ancora da qui alla fine della stagione. Dopo l’infortunio al braccio, l’argentino sta facendo ancora lavoro atletico e vedo difficile che lo staff lo rischi per queste ultime gare, considerando poi che ci potrebbero essere anche i playoff nel mese di maggio. Moreo, invece, anche giovedì s’è allenato a parte e secondo me potrà al massimo andare in panchina”.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2): Joronen; Sabelli, Cistana, Adorni, Pajac; Bisoli, Van De Looi, Proia (Bertagnoli); Leris; Aye’, Bajic.

INDISPONIBILI: Palacio, Bianchi, Andreoli

SQUALIFICATI: Nessuno

IN PIU’ RISPETTO AL MERCATO DI GENNAIO: Sabelli (D, Genoa); Bianchi (A, Genoa);
Andrenacci (P, Genoa), Behrami (C, Genoa); Adorni (D, Cittadella); Proia (C, Vicenza)

IN MENO RISPETTO AL MERCATO DI GENNAIO: Mateju (D, svincolato); Capoferri (D, Lecco); Labojko (C, Aek Larnaca); Ndoj (C, sosenza)



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