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Sicuro e pronto a lavorare. Così si è posto Fabio Lupo alla conferenza stampa organizzata per presentarlo ufficialmente come nuovo direttore dell’area tecnica della SPAL. Le idee non mancano e l’intenzione è quella di iniziare a lavorare fin da subito con grande voglia e condivisione con la società tutta.

“Ringrazio Joe non solo per le parole che mi ha riservato oggi, ma che ha sempre speso nei miei riguardi. Sono parole sincere, sentite, magari non reali per il mio valore, ma dal suo punto di vista sincere, che mi inorgogliscono. Non posso che ringraziarlo per questa opportunità. Oggi sono un uomo e un professionista felice, perché sono venuto alla SPAL: per la sua tradizione, per il suo fascino, per i suoi colori e per la storia. Non sono felice solo per ciò che e stata, ma anche per ciò che è e potrà essere: strutture, stadio, settore giovanile e organizzazione. A tutto ciò aggiungiamo lo sfondo di una città bellissima come Ferrara. Perciò il rapporto con Joe è vero, sincero, leale, diretto: non ci siamo nascosti mai nulla e il legame si è rafforzato anche quando siamo stati distanti, e questa è una base fondamentale”.

ARRIVO – “Dopo la salvezza con il Frosinone, Joe mi ha chiamato chiedendomi di poterlo incontrare. Io l’ho raggiunto immediatamente sperando che portasse a qualcosa di positivo per me. È nata così, sulla base di un rapporto che è continuato nel tempo, anche dopo Venezia. Lui mi ha sempre tenuto in considerazione come persona di riferimento e per avere consigli. C’è stima reciproca che si aggiunge a una relazione umana basata sulla comunicazione. Su questi valori si innesta la mia avventura. Joe è un vincente quindi chiede sempre di vincere: chi arriva alla SPAL non può non avere la voglia di vincere e di riportarla dove merita di stare. Abbiamo concordato fin da subito che non sarà importante il quando ma il come, quindi arrivare all’obiettivo con la strutturazione della società nelle aree tecniche, mediche, di scouting e amministrative. La cosa importante è che il club cresca e si rafforzi. Affronteremo società e budget anche più importanti, ma noi vorremo avere una costruzione che affronti queste realtà con le idee”.

VENTURATO – “Venturato sarà l’allenatore della SPAL. Ci sono state informazioni non coerenti con quello che era il mio intento e quello del club. Nella mia testa è sempre stato lui la nostra prima scelta, perché è un tecnico che ha sempre dimostrato di saper far calcio con le idee e senza un budget stratosferico. Non c’è mai stato nessun dubbio in questi ultimi giorni. Ci siamo confrontati su ciò che può essere migliorato nella gestione del club a tutti i livelli” .

FILOSOFIA – “Intanto dovranno arrivare giocatori che vedano la SPAL come la vedo io: un grande traguardo. Giocatori che ci vedono con una seconda chance non fanno per noi. Sono uno che non guarda la carta d’identità, ma guarda valori e motivazioni. È chiaro che bisogna cercare di patrimonializzare l’area tecnica, creando le premesse per la valorizzazione dei giocatori stessi e della SPAL. Andremo su giocatori che sentano l’orgoglio di essere parte della SPAL, poi è ovvio che valuteremo tutte le soluzioni, anche in prestito. Ma la filosofia è quella di andare su giocatori che siano ideali per il tecnico e che abbiano questo tipo di sentimento”.

STAFF – “Posso confermare l’arrivo di Mario Donatelli. Gli altri (es.: Armando Ortoli e Alessandro Pizzoli) sono professionisti momentaneamente legati ad altri club. Se riuscissero a risolvere il loro rapporto allora potranno lavorare per l’idea che c’è qui. Donatelli è il primo tassello per la sua grande esperienza gestionale nel Genoa, dove è stato per vent’anni tra settore giovanile, area scouting e direzione sportiva. É colui che ha portato in prima squadra gente come Perin, El Shaarawy, Juric… Sarà la persona che si occuperà dell’area tecnica della prima squadra e della connessione con il settore giovanile, di straordinaria importanza per noi. Completeremo con persone forti nella conoscenza del calcio nazionale ed internazionale. Credo che la quotidianità sia basilare”.

SCADENZE E USCITE – “Ci sarà un confronto diretto per sapere chi sarà più funzionale e seguirà il mister, fermo restando la grande stima per questi tre giocatori (Mora, Rossi, Pomini). A parte Alberto (Pomini), per cui ho una stima incomparabile e che ho già conosciuto a Palermo e Venezia, Mora ha un grande passato qui e merita rispetto e attenzione, mentre Rossi per le sue qualità non può essere assolutamente trascurato. Faremo valutazioni attente perché la costruzione sia logica e non vada dietro al singolo. Per il resto in uscita ci sarà da lavorare per, come dico io, aprire le finestre e cambiare aria. Si tratta di una prerogativa doverosa dopo annate come l’ultima”.

MERCATO DII SERIE C – “È un mercato nel quale spesso ho pescato con ottimi risultati, perché spesso i giocatori che vengono da quella categoria arrivano in club come questo con forti motivazioni e colmano l’eventuale gap tecnico con voglia e sensazione di avere una grande occasione. Non trascuro il mercato estero, ma da lì devono arrivare innesti funzionali in ottica immediata o prospettica perché credo che la B sia il campionato più italiano di tutti, quindi dove l’identità italiana è un valore importantissimo. Ciò non significa che un giocatore non possa venire dall’estero e fare bene”.

PUNTA – “Con il mister dobbiamo andare ad approfondire le tematiche sui singoli ruoli e nelle prossime settimane andremo ad individuare gli obiettivi giusti. In una squadra ideale si dice sempre che bastano un portiere che para e una punta che fa gol, poi ci si arrangia. É ancora presto, ma sicuramente andremo a monitorare un attaccante con numeri e caratteristiche ideali alle nostre idee. Serviranno calciatori per il 4312 con determinate caratteristiche: una punta da 20 gol magari non è adatta a Venturato, il cui sistema di gioco è ciò che garantisce i gol. C’è confronto costante sulla tipologia, non sui nomi, che dipendono dalle opportunità”.

PORTIERE – “Siamo assolutamente coperti. Thiam secondo me è un portiere di assoluto valore e affidamento con alle sue spalle un giocatore esperto come Alfonso, senza dimenticarsi quelli dietro, perché qui sembra esserci una scuola che cresce portieri e funziona benissimo: penso a Rigon della Primavera, e Galeotti che quest’anno era in prestito. Ringrazio per questo Andrea Catellani che mi ha mostrato e mi ha dato un’immagine immediata del livello ottimo del settore giovanile”.

LATTE LATH – “Latte Lath è un giocatore sul quale il mister ha il rammarico di non averlo avuto sempre a disposizione. Il suo rendimento è stato di livello, e la valutazione dell’allenatore è stata molto positiva. Valuteremo in base a ciò che offre il mercato, cercando magari anche giocatori dello stesso valore che possano però essere nostri di proprietà”. 



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