foto ufficio stampa Venezia FC
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La SPAL ha tutta l’intenzione di allungare la serie positiva inaugurata ormai venti giorni fa contro l’Ascoli e proverà a farlo davanti al proprio pubblico (domenica 11, ore 16.15) affrontando un Venezia che non ha iniziato in maniera entusiasmante questa nuova stagione. Dopo essere retrocessi dalla serie A i lagunari stanno cercando nuovi equilibri in mezzo a tante novità tra campo e panchina. Per sapere come sta procedendo il nuovo corso dei veneti abbiamo chiesto informazioni a chi li segue da vicino: Alessandro Ragazzo del quotidiano La Nuova Venezia.

La stagione è iniziata tra alti e bassi, con due sconfitte contro avversarie complicate (Genoa e Benevento), un pareggio e una vittoria. Quali sono i problemi principali che sta evidenziando la squadra in questo avvio?
“Diciamo che i problemi principali sono indubbiamente legati al nuovo ciclo che è cominciato dopo la retrocessione. Il concetto di gioco, impostato sul 4-3-3, rimane sempre lo stesso ma c’è un nuovo allenatore e tanti nuovi giocatori stranieri che inevitabilmente necessitano di un periodo di adattamento. La ripartenza del nuovo corso sta procedendo in maniera piuttosto lenta. A Bolzano la squadra ha vinto all’ultimo secondo una partita tiratissima, mentre col Cittadella il pareggio è arrivato in maniera rocambolesca. Come ripete il tecnico Javorcic, ci vorrà ancora un po’ di tempo per trovare il giusto equilibrio”.

Rispetto all’ultima annata in serie A la rosa è stata parecchio rivoluzionata, ma sembra che i nuovi arrivati non scaldino particolarmente il cuore dei tifosi. Questa diffidenza è lecita oppure bisogna soltanto avere un po’ di pazienza?
“I tifosi non sono certamente felici della campagna acquisti impostata dal Venezia, a fronte anche di diverse cessioni importanti. La piazza, inoltre, ha risentito particolarmente l’allontanamento del precedente direttore sportivo Mattia Collauto e del direttore tecnico Paolo Poggi, due bandiere del calcio veneziano sia da giocatori sia da dirigenti. La società parla spesso di internazionalizzazione del brand Venezia e di una squadra che deve essere sempre più globale, andando di pari passo con la fama della città. Tuttavia gran parte della tifoseria non sembra troppo entusiasta di questa nuova politica. Poi va da sé che tutto passerà dai risultati sportivi, e da qui a qualche mese l’opinione potrebbe mutare velocemente”.

Come può esser valutato l’operato del tecnico Javorcic? Affidarsi ad un debuttante in serie B è stata la scelta giusta?
“Col tecnico croato bisognerà avere un po’ di pazienza. È arrivato in città sostanzialmente da due mesi, dopo aver fatto molto bene a Bolzano e aver ottenuto una promozione meritata. A Venezia ovviamente c’è un ambiente diverso, ci sono tanti giocatori nuovi e c’è una nuova mentalità da dover imporre. Il mister ovviamente non è in discussione, ci mancherebbe altro dopo solo quattro giornate di campionato, ma è anche vero che partire bene poteva dare quello slancio in più per quanto riguarda il processo di crescita di un gruppo nato da poco. Il Venezia deve cominciare a fare punti per cercare di non mettersi in brutte situazioni e la speranza è che già dalla gara di Ferrara possano arrivare indicazioni confortanti in questo senso”.

Tra la retrocessione in serie B e un calciomercato non esaltante come viene vista la figura del presidente Niederaurer?
“Diciamo in chiaroscuro. Sia per il discorso a cui facevo riferimento prima sull’internazionalizzazione sia perché, almeno con una parte del tifo organizzato, ci sono state alcune polemiche per quanto riguarda la campagna abbonamenti e le scontistiche per accedere allo stadio durante le gare casalinghe. Non a caso al Penzo non si sono registrati grandi numeri in termini di spettatori, almeno in questo inizio di stagione. La società ha un progetto di ampio respiro che sembra voler seguire con grande convinzione: vedremo come verrà giudicata nei prossimi mesi. I tifosi hanno comunque risposto in buon numero per la presentazione ufficiale della squadra, avvenuta in settimana, e in trasferta il sostegno non manca mai”.

Sarà anche la partita di Joe Tacopina, presidente dei lagunari dal 2015 al 2020. Che ricordi ha lasciato l’avvocato newyorkese durante la sua gestione?
“Tacopina è l’uomo della rinascita di questa fase recente del Venezia. Ha vinto due campionati, portando la squadra dalla serie D alla B. Portò Filippo Inzaghi sulla panchina nel 2016, una mossa mediatica, oltre che prettamente tecnica, che all’epoca si rivelò molto azzeccata. È arrivato a sfiorare la serie A con una semifinale playoff, poi purtroppo si sono palesate varie divergenze con gli altri soci, che l’hanno allontanato dalla società. Onestamente credo che in cinque anni di gestione abbia fatto bene, aumentando anche l’appeal e l’immagine del club fuori dai confini nazionali. Peccato sia finita in maniera un po’ brusca, ma non c’è dubbio che sia stato molto importante per la storia di questo club”.

In vista di domenica pomeriggio, che formazione possiamo aspettarci tra le fila del Venezia?
“Per domenica credo che si continuerà sulla strada tracciata con quattro difensori in linea, tre centrocampisti e al massimo un trequartista dietro le due punte, rispetto al tridente visto contro il Benevento. Il centrocampista Busio ha ripreso ad allenarsi, ma sinceramente non so se dopo venti giorni d’assenza potrà essere rischiato tra i titolari. Si partirà con Joronen tra i pali, difesa identica a quella di settimana scorsa, con il solo dubbio sulla fascia sinistra tra Haps e Zabala. A centrocampo mister Javorcic dovrebbe partire con Crnigoj, Fiordilino e Tessman, mentre Cuisance potrebbe andare a giocare sulla trequarti, dietro a Pierini e Pohjanpalo”.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Joronen; Candela, Wisniewski, Ceccaroni, Haps/ Zabala; Crnigoj, Fiordilino, Tessman; Cuisance; Pierini, Pohjanpalo

SQUALIFICATI: Nessuno
INDISPONIBILI: Nessuno

IN PIU’ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Zampano (D, Frosinone); Joronen (P, Brescia); Vries (C, Philadelphia Union); Pecile (C, Vancouver Whitecaps); Pierini (A, Cesena); Connolly (A, Brighton); Novakovich (A, Frosinone); Ivarsson (D, Vikingur); Magnusson (D, Thor); Pohjanpalo (A, Bayer Leverkusen ); Kacinari (C, NK Tabor); Candela (D, Genoa); Iovu (D, Cagliari); Cheryshev (C, Valencia).

IN MENO RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Lezzerini (P, Brescia); Galazzi (C, Brescia); Schnegg (D, Sturm Graz); Heyman (C, Charleroi); Nani (A, svincoalto); Felicioli (D, svincolato); Henry (A, Hellas Verona), Dor Peretz (C, Maccabi Tel Aviv); Aramu (C, Genoa), Mateju (D, Palermo); Serena (C, svincolato).



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