foto ufficio stampa AS Cittadella
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Cittadella-SPAL poteva essere la partita del ritorno da avversario al “Tombolato” di Roberto Venturato e invece si è trasformata nella prima tappa della vita da allenatore di Daniele De Rossi. A prescindere da chi siederà in panchina l’idea del Cittadella rimane quella di sempre: essere una delle guastafeste della categoria, anche se nell’attuale stagione la squadra è sembrata meno brillante del solito. Per capire come la formazione di mister Gorini arriva alla sfida con i ferraresi abbiamo chiesto informazioni a Diego Zilio, firma del quotidiano “Il Mattino di Padova”.

Dopo due sconfitte il Cittadella è riuscito a strappare un punto importante nell’ultimo turno in casa del Brescia. In quali condizioni fisiche e mentali arrivano i granata per la sfida di sabato contro la SPAL?
“Il punto di Brescia è stato molto importante, più per il morale che per la classifica. Oggettivamente nelle gare contro Reggina e Ternana non si è visto nulla della squadra che abbiamo ammirato in questi anni. Nelle ultime sfide il Cittadella non ha messo in mostra le sue caratteristiche basilari, ovvero pressing, aggressività e fraseggio veloce. Serviva ritrovarle e la partita di Brescia ha dato una risposta importante, soprattutto nella ripresa. Ora bisognerà capire se questa reazione riuscirà ad avere un seguito”.

La partenza in campionato è stata comunque parecchio balbettante. Rispetto alle ultime stagioni, caratterizzate da risultati oltre le previsioni, è lecito dire che quest’anno l’obiettivo realistico sia quello della salvezza?
“Questa squadra, e aggiungerei questa società, devono obbligatoriamente parlare di salvezza. Ci sono delle politiche bene precise per quanto riguarda le spese e una filosofia che non cerca il nome di grido, ma giocatori pescati nelle categorie minori. A Cittadella, almeno nelle dichiarazioni pubbliche, bisogna sempre parlare di salvezza. Poi è chiaro che dopo cinque anni di fila ai playoff (con due finali perse) si era iniziato a sognare. Sono comunque convinto che nello spogliatoio ci sia una grande ambizione. In realtà le ultime due sconfitte non c’entrano troppo con l’inizio della stagione, dato che i granata hanno cominciato con una vittoria a Lecce in Coppa Italia, hanno vinto col Pisa e poi si sono visti superare solo nel finale dal Cagliari, dopo una gara che li aveva visti superiori per larghi tratti”.

Quest’anno il club ha allestito una rosa di 28 atleti del valore totale di 12,95 milioni, con una campagna acquisti al risparmio. Chi sono i giocatori più interessanti arrivati agli ordini di mister Gorini?
“È stata volutamente adottata una nuova linea di gestione rispetto alle passate stagioni. Il Cittadella aveva abituato un po’ tutti a rivoluzionare sempre la rosa, mentre quest’anno è stata mantenuta l’ossatura dello scorso campionato, puntando su un gruppo rodato che tra l’altro l’anno scorso non ha potuto contare nel girone di ritorno  su elementi importanti come Okwonkwo e Tounkara. Tra i nuovi acquisti il nome da menzionare è sicuramente quello dell’ex spallino Raul Asencio, un profilo in linea con  l’idea del Cittadella e del suo dg Marchetti. Parliamo di un elemento con qualità enormi che negli anni si è un po’ perso, ma è arrivato nell’ambiente giusto per rilanciarsi”.

Tra gli elementi di maggior tasso tecnico nell’organico c’è Enrico Baldini, che tuttavia resterà fuori per tanto tempo dopo l’infortunio al legamento crociato del ginocchio. Quanto peserà la sua assenza?
“Moltissimo, anche perché il suo infortunio è stato un vero e proprio shock per il gruppo. I tempi saranno lunghissimi, si parla di sei/sette mesi, e questa brutta notizia ha turbato la serenità generale. Le alternative in rosa ci sono, ma non hanno la medesima qualità. Dopo la doppia cifra della passata stagione anche quest’anno aveva iniziato segnando due reti. È uno di quei giocatori che possono sempre spostare l’equilibrio, che inventano la giocata. E con Antonucci rappresentava un pericolo costante per le difese avversarie”.

Come è stato preso il recentissimo esonero di Venturato? Che idea ci si è fatta dalle parti di Cittadella sulla sua esperienza a Ferrara?
“Diciamo che non ci si aspettava del tutto un suo esonero, anche se il paragone con il suo periodo trascorso a Cittadella non può reggere per ovvie ragioni. Il tecnico qui ha lasciato un segno indelebile, ma forse a Ferrara non ha trovato una società in grado di aspettarlo nonostante i risultati altalenanti. Mi viene in mente, ad esempio, che nel 2020 qui perse cinque gare di fila e nessuno si sognò mai di contestarlo. In più a Ferrara non ha potuto contare su figure che qui l’hanno invece sempre supportato: penso al già citato Marchetti, al suo vice dell’epoca e attuale mister Gorini, a Pierobon e al preparatore atletico Redigolo. Tutti profili che nell’era Venturato sono serviti tantissimo anche come anello di congiunzione tra la rosa e l’allenatore. A ogni modo mi aspettavo che riuscisse a dare un’impronta diversa alla SPAL. Quantomeno in questa stagione iniziata con una preparazione completa”.

Che formazione possiamo aspettarci in vista della gara del “Tombolato”?
“Non credo ci saranno grosse novità rispetto alla sfida di Brescia. Non si deroga, come ormai da anni, dal 4-3-1-2, che vedrà in porta Kastrati, Cassandro a destra con Frare e Visentin centrali, mentre c’è un piccolo dubbio a sinistra sulla presenza di Donnarumma. Nel caso al suo posto Mattioli a destra e Cassandro dirottato sulla corsia mancina. A centrocampo Vita a destra, Pavan o Danzi regista e il capitano Branca a completare la linea. Sulla trequarti Varela, mentre la coppia d’attacco dovrebbe essere composta da Asencio e Antonucci.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2): Kastrati; Cassandro, Frare, Visentin, Donnarumma; Vita, Pavan (Danzi), Branca; Varela; Antonucci, Asencio.

INDISPONIBILI: Baldini.
SQUALIFICATI: nessuno

IN PIU’ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE:  Raul Asencio (A, Lecce); Embalo (A, KAS Eupen); Felicioli (D, Venezia); Carriero (D, Avellino); Magrassi (A, Entella)

IN MENO RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Benedetti (D, Pordenone) Icardi (C, Feralpisalò); Cuppone (A, Pescara); Plechero (P, Franciacorta); Tavernelli (A, Novara)



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