foto Filippo Rubin
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Nella conferenza stampa prepartita di Parma-SPAL Daniele De Rossi è apparso non solo visibilmente raffreddato, ma soprattutto rattristato profondamente dallo scomparsa dell’amico Sinisa Mihajlovic. Oltre ai vari temi della partita del Tardini (domenica ore 14) il tecnico ha voluto anche rivolgere un pensiero al collega serbo mancato 24 ore prima.

DISPONIBILI/INDISPONIBILI – “Alfonso si è allenato, sta bene e giocherà lui. Ha avuto un risentimento muscolare e non si sentiva benissimo, ma ora ha recuperato. Nella mia idea quello del portiere è un ruolo nel quale ci deve essere una gerarchia molto precisa, con un primo e un secondo. Demba (Thiam, ndr) si allena bene e si gioca il suo posto, ma non credo nell’alternanza perché secondo me può creare incomprensioni. Ovviamente non si tratta di una scelta immutabile e se Alfonso dovesse sbagliare ripetutamente ci saranno delle valutazioni, ma per ora il suo rendimento non mi dà preoccupazioni. Ha fatto cose ottime e un paio di errori, ma chi non ne ha fatti in questa squadra? Altri indisponibili non ce ne sono a parte Moncini. Qualcuno ha qualche linea di febbre, ma non è niente di preoccupante. Varnier e Maistro sono al 100% disponibili“.

PREMESSE – “Un certo ottimismo viene dalla prestazione buona contro il Palermo che considero molto positiva complessivamente e non solo a sprazzi, con 75 minuti fatti davvero bene. Le buone prestazioni danno fiducia per le partite successive, anche se ognuna ha una storia diversa. L’umore generale è buono, ma c’è sempre l’occhio puntato sui risultati. Mi piace che il morale sia alto, ma non si può essere certo felici di perdere sempre. Siamo tutti fiduciosi, crediamo in quello che stiamo facendo e le ultime prove sono abbastanza di buon auspicio. I ragazzi vengono al campo e lavorano forte. Mi pare che il gruppo stia affrontando bene il momento difficile, senza deprimersi o fare drammi. Certo, non ci può essere il sorriso stampato da scemi in un momento in cui le cose non stanno riuscendo“.

BILANCIO PERSONALE – “Onestamente è difficile valutarsi da soli. La classifica non sorride e quindi il mio lavoro è stato scadente. Però poi c’è un mondo dietro: tanto lavoro quotidiano, tanto impegno, tanta passione. Ci sono state anche cose buone che vedo nei giocatori. I ragazzi affrontano il rapporto con la palla in maniera diversa rispetto a quando sono arrivato e hanno recepito i concetti che volevo condividere con loro. Bisogna quindi guardare alle prestazioni: io lo faccio sempre assieme allo staff e con la stampa. Quindi non ho problemi a riconoscere che i punti fatti con Cittadella e Sudtirol siano stati piccoli regali degli avversari perché avrebbero potuto farci molto più male. Al tempo stesso penso che abbiamo lasciato risultati per strada che meritavamo di fare. Con 4-5 punti in più il giudizio complessivo sarebbe stato diverso. Ho una buona squadra e se abbiamo fatto pochi punti devo per forza ammettere che sto facendo meno di quanto dovrei fare, perché se la squadra non vince la colpa è la mia“.

STRATEGIA – “Una squadra che va al Tardini, contro quei giocatori, con l’idea di non prenderle si espone a tante occasioni, perché con quel livello di qualità prima o poi l’opportunità da gol la trovano. Ovviamente dobbiamo essere in grado di affrontare le due fasi, sapendo che negli uno contro uno il Parma ha qualcosa in più rispetto ad altre formazioni che abbiamo affrontato. Il loro andamento recente però dice che è una squadra che si può battere. Dovremo essere intelligenti ed equilibrati“.

SABATINI VS TACOPINA – “Ci sta che un giudizio espresso da fuori possa causare risentimento negli addetti ai lavori. Il presidente quindi aveva il diritto di rispondere. Walter è come un padre calcistico per me e gli voglio bene ed è liberissimo di esprimere il suo pensiero, ma è normale che possa scatenare una risposta“.

MIHAJLOVIC – “Ci ho giocato contro diverse volte e negli ultimi anni sono andato a vedere i suoi allenamenti. Da ieri ho letto tante cose su di lui e quella che mi ha colpito di più l’ha scritta un ragazzo definendolo ‘persona in mezzo ai personaggi’. Nessun’altra definizione può essere più azzeccata. Ci eravamo sentiti quattro o cinque giorni fa perché dopo la fine della mia carriera da calciatore abbiamo instaurato un rapporto molto bello. Sinisa e io abbiamo passato tante giornate insieme con Alessandro Lucci (procuratore di entrambi, ndr) e Aleksandar Kolarov in cui veniva sempre qualcosa fuori di interessante grazie al suo cuore gigante e alla sua spigolosità. Una persona piacevolissima e di grande umanità. Dopo il derby col Modena mi ha cercato e ci siamo sentiti al telefono. Nonostante tutto quello che gli stava succedendo stava pensando a me che ero triste in un momento in cui probabilmente tutti noi dovevamo invece pensare a lui“.

IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Alfonso; Peda, Varnier, Meccariello; Dickmann, Murgia, Esposito, Maistro (Valzania), Celia; La Mantia, Rabbi.

 



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