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Galvanizzata dal successo di Reggio Calabria la SPAL torna davanti al proprio pubblico con la speranza di alimentare ulteriormente il momento positivo. Sabato pomeriggio (ore 14) al Paolo Mazza arriva l’Ascoli di mister Bucchi, squadra che sta vivendo un periodo poco esaltante e con la quale c’erano in ballo anche alcuni discorsi in ottica calciomercato. I bianconeri restano a metà classifica con ambizioni playoff, ma devono devono dare una svolta alla loro stagione. Per capire che aria tira in casa marchigiana abbiamo chiesto informazioni a chi li segue nel quotidiano: il direttore di Picenotime.it Marco Amabili.

Dopo un inizio discreto in termini di risultati l’Ascoli si è lentamente sgonfiato, tanto che nell’ultimo mese e mezzo, su sei partite, è arrivata solo una vittoria. Come si spiega questo andamento negativo?
“L’Ascoli nelle ultime nove partite ha vinto solamente col Cosenza, ringraziando soprattutto il rientro del suo portiere Leali. Col passaggio al modulo 3-5-2 nella settima giornata la squadra forse ha trovato più solidità dal punto di vista difensivo, ma sul piano della manovra ha avuto dei riscontri negativi. Si fatica molto a creare azioni ragionate. La squadra di Bucchi è temibile sui calci piazzati e sulle punizioni laterali, sfruttando il mancino di Falasco, ma livello di gioco questo nuovo modulo, col passare delle partite, ha evidenziato parecchie criticità. Basti pensare che in quattro delle ultime cinque sfide i bianconeri non sono riusciti ad andare a segno, quindi c’è anche un problema che riguarda prevalentemente la produzione offensiva”.

Nell’ottica generale della crisi che sta attraversando la squadra, quante sono le colpe di mister Bucchi e quante responsabilità sono da attribuire ai giocatori?
“Bucchi ha la responsabilità di non riuscire a trasmettere un’idea di gioco chiara. Questa squadra fatica a dettare i ritmi, fatica a imporre la propria manovra e riesce a produrre qualcosa di positivo solo quando è la squadra avversaria a tenere in  mano il pallino del gioco. Il tecnico è arrivato la scorsa estate puntando subito forte sul 4-3-3. Come detto questo schieramento è durato pochissimo, ma con la svolta tattica non sono arrivati i risultati sperati. A livello di singoli qualcuno sicuramente ha deluso rendendo sotto le aspettative, soprattutto Bidaoui e Falzerano, ovvero quelli che ad inizio stagione erano stati designati come gli esterni d’attacco titolari”.

In settimana i tifosi hanno espresso tutto il loro disappunto con alcuni striscioni nei confronti del tecnico e all’ex arbitro De Santis, ora consulente del club. Oltre all’andamento sportivo, ci sono altri motivi che si celano dietro questa contestazione?
“La contestazione dei tifosi in settimana è senza dubbio figlia dell’andamento della squadra. I giocatori in campo non stanno convincendo e il feeling con Bucchi non è mai nato, nonostante il mister abbia vestito la maglia dell’Ascoli per due volte quando era calciatore. Probabilmente più che la classifica, che in realtà di per sé non è neanche così malvagia, a scatenare il disappunto dei tifosi è proprio la mancanza di un’identità precisa. De Santis da quest’anno è stato nominato ufficialmente responsabile delle relazioni esterne e istituzionali del club bianconero. È un collaboratore fidato del patron Pulcinelli e anche lui non è stato risparmiato dal malcontento della tifoseria”.

Al netto delle aspettative con cui era iniziata la stagione, non conquistare un posto per i playoff equivarrebbe ad un fallimento?
“Non sarebbe un fallimento. Piuttosto parlerei di delusione, soprattutto per quelle che sono le ambizioni della società e dopo la buona stagione dello scorso anno. Il patron Pulcinelli ha sempre ribadito che bisogna continuamente darsi degli obiettivi importanti e puntare sempre in alto. Per una realtà come Ascoli è fondamentale, ad ogni modo, mantenere la categoria. Si cercherà di ritentare l’esperienza playoff come nella scorsa primavera, ma nel caso si chiudesse a metà classifica non sarebbe un dramma”.

Da inizio anno si parla parecchio di alcune trattative tra la SPAL e l’Ascoli. I ferraresi avevano messo gli occhi su Buchel e Bidaoui, mentre Proia è pronto a fare il percorso inverso in direzione Piceno. Qual è la situazione allo stato attuale?
“La notizia di ieri è che Buchel non verrà più a Ferrara. Una scelta che dipende esclusivamente dalla SPAL, che cercherà di indirizzarsi verso altri profili. Il centrocampista per ora resta a disposizione del tecnico. Bidaoui invece è un giocatore che potrebbe sicuramente partire. L’esterno marocchino piace tantissimo all’attuale ds spallino Fabio Lupo, che l’ha avuto nella sua breve esperienza ad Ascoli. Si devono però unire determinate condizioni, tenendo conto che il giocatore ha ancora un anno e mezzo di contratto e la dirigenza ascolana non lo vuole certo regalare. Per quanto riguarda Proia è tutto fatto. È stato raggiunto un accordo con il Vicenza (detentore del cartellino) per un prestito con diritto di riscatto e obbligo al raggiungimento di determinate condizioni. L’operazione ovviamente si farà dopo la sfida di sabato al Mazza”.

In vista della sfida di sabato, che formazione possiamo aspettarci da parte dell’Ascoli?
“Sicuramente non ci saranno gli infortunati Ciciretti e Gnahorè, da valutare le convocazioni di Caligara e Buchel. Al momento un’ipotetico schieramento potrebbe essere con Leali in porta, Simic (anche lui alle prese con qualche acciacco), Botteghin e Quaranta in difesa, Donati o Adjapong sull’out di destra, in mezzo Collocolo, Eramo, Giovane e in fascia sinistra Falasco. Davanti la coppia con il capitano Dionisi e Cedric Gondo”.

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Leali; Simic, Botteghin, Quaranta; Donati (Adjapong), Collocolo, Eramo, Giovane, Falasco; Dionisi, Gondo.

INDISPONIBILI:  Gnahorè
SQUALIFICATI: Nessuno

IN PIU’ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Caligara (C, Cagliari); Mendes (A, Sporting); Simici (D, Lecce); Gnahorè (C, Amiens); Falzerano (C, Perugia); Bellusci ( D, Monza); De Paoi (A, Monopoli); Adjapong (D, Sassuolo); Ciciretti (A, Pordenone); Lungoyi (A, Juventus); Giordano (C, Sampdoria); Donati (D, Empoli); Giovane (C, Atalanta); Gondo (A, Cremonese);

IN MENO RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Saric (C, Palermo); Baschirotto (D, Lecce); Spendlhofer (d, Maccabi Bnei); D’Orazio (D, SudTirol); Ganz (A, Triestina); Ricciardi (D, Avellino); Paganini (C, Triestina); Di Francesco (A, Monterosi); Puttini (D, Triestina); Ghazoini (D, Vis Pesaro); Semeraro (D, Gubbio)



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