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Senza paura. Così se la dovrà giocare la SPAL a Marassi contro il Genoa, una delle principali candidate alla promozione tra quelle in lotta dietro al Frosinone. Massimo Oddo e i biancazzurri non possono fare troppi calcoli e provare quindi a mettere in difficoltà i rossoblù, che però di recente in casa hanno avuto un andamento quasi perfetto. Per capire come come sta la squadra di mister Gilardino abbiamo chiesto informazioni a chi la segue nel quotidiano: Alessandro Legnazzi di Pianetagenoa1893.it.

La classifica dice che il Genoa è lì a giocarsi la promozione diretta, proprio come si pronosticava ad agosto. Quali sono i punti di forza e i giocatori più pericolosi del Grifone?
“Il punto di forza principale del Genoa è stato quello di ritrovarsi. Ovvero ritrovare un’unità di spogliatoio e una continuità di risultati supportati da prestazioni convincenti. Sembrava incredibile che questa squadra, costruita per vincere la serie B, potesse incappare in una crisi nel corso della stagione attuale. Non tanto per i risultati, ma piuttosto a livello di gioco, che nella gestione Blessin (fino a dicembre) è stato sempre più deludente con il sussegguirsi della giornate. Per quanto riguarda i giocatori più pericolosi se ne potrebbero citare vari, perché la rosa è abbondante e spiccano diverse individualità molto interessanti. Prendendone uno per reparto, in difesa direi Dragusin, un giocatore che dopo alcune stagioni deludenti ques’anno sta finalmente mettendo in mostra tutte le sue qualità. A centrocampo Strootman, una certezza in termini di esperienza, e in attacco Gudmudsson, fantasista a cui piace molto puntare l’avversario e creare superiorità numerica”.

A cavallo tra dicembre e fine gennaio il Genoa era riuscito a mettere insieme un filotto di sei partite vincenti, poi nelle ultime quattro ha vinto solo contro il Palermo. Quali difficoltà si sono palesate nell’ultimo mese?
“Ci sono state delle partite particolari. Penso alla gara interna con il Pisa che è terminata 0-0, in cui il Genoa ha sostanzialmente dominato, sbagliando varie palle gol con l’uomo in più, ma alla fine non è riuscito a conquistare i tre punti. Poi c’è stata la gara di Parma, completamente sbagliata come atteggiamento di squadra e giustamente persa. Le difficoltà stanno nel fatto che il Genoa, per qualsiasi avversaria che incontra, rappresenta la squadra da battere per ottenere un risultato prestigioso. Le avversarie mettono davvero il tutto per tutto contro i rossoblù e sarà così fino a fine stagione. Credo che questo, al di là dei passaggi a vuoto in termini di risultati, sia sostanzialmente la spiegazione principale”.

Nelle gare giocate a Marassi da inizio stagione il Genoa ha perso solo una volta a inizio dicembre col Cittadella. Il fattore campo si può definire decisivo nelle prestazioni dei rossoblù?
“Il punto debole del precedente allenatore Blessin era paradossalmente proprio giocare in casa al Ferraris. Col tecnico tedesco il Genoa infatti ha vinto una sola partita nel proprio stadio, costruendo il suo cammino prevalentemente con le vittorie in trasferta. Ora, con Gilardino, la situazione s’è ribaltata: ne ha pareggiata una – contro il Pisa – e poi in casa le ha vinte praticamente tutte. La forza del Genoa deve essere proprio questa. In ogni stagione la squadra rossoblù ha costruito le sue fortune davanti al proprio pubblico, che con più di ventimila abbonati non fa mai mancare il proprio sostegno”.

Il mercato di gennaio ha portato in dote dei miglioramenti sostanziali nella rosa?
“In realtà, almeno per il momento, la risposta è no. Eccezion fatta per il ritorno romantico di Mimmo Criscito, che è tornato per ragioni di cuore e famigliari rinunciando al ricco stipendio che percepiva in Canada. Il suo innesto, nonostante l’età, è stato molto importante per la fascia sinistra. Gli altri nuovi arrivi sono giocatori che Gilardino impiega poco: penso a Dragus e a Salcedo principalmente, mentre Haps, arrivato in prestito dal Venezia, ha scontato i tre turni di squalifica e proverà a mettere in difficoltà l’allenatore per guadagnarsi la titolarità”.

Si può dire che l’arrivo nel dicembre scorso di Gilardino sia stato una svolta necessaria nella stagione del Genoa? Che tipo di gioco propone l’ex allenatore della Primavera?
“Assolutamente. È stata una svolta necessaria perché Blessin è stato esonerato più per un problema di gioco che di risultati, con una squadra disposta in campo senza un’idea tattica chiara e definita. La prima cosa che il nuovo tecnico ha messo in atto è stato dare un po’ di ordine generale e migliorare la manovra. Il tutto con grande semplicità. Gioca con lo stesso modulo di Blessin, il 4-2-3-1, ma con degli accorgimenti un po’ più interessanti. Ad esempio una linea di difesa più alta che accorcia il campo. Ha riportato alcuni giocatori nei loro ruoli originari senza spendersi in esperimenti ambiziosi e ha risolto il problema dell’isolamento di Coda in attacco. Il mister ha subito dato l’idea di essere affamato di vittorie e si è calato con grande umiltà di fronte allo spogliatoio, ottenendo l’approvazione dei giocatori più anziani presenti in organico”.

Senza nascondersi, arrivati a questo punto, mancare la promozione equivarrebbe a un’enorme delusione. Come va gestita questa pressione che inevitabilmente pesa sulla squadra?
“La fortuna di avere Gilardino è che sa come gestire queste situazioni, avendo giocato ad altissimi livelli. È chiaro comunque che questa rosa è stata costruita per vincere il campionato, senza se e senza ma. Il motto della società è ‘only one year’, solo un anno nei cadetti per poter ritornare immediatamente nel calcio che compete alla storia e alla tradizione del Genoa. I senatori del gruppo poi, ovviamente, dovranno fare la differenza, facendo leva sulla loro esperienza e capacità di gestire determinate situazioni critiche”.

Che formazione possiamo aspettarci in vista della sfida di sabato?
“Per la gara con la SPAL la novità potrebbe essere partire dall’inizio con una difesa a tre, una scelta utilizzata nell’ultimo periodo a gara in corso. Davanti a Martinez potrebbero esserci Vogliacco, Dragusin e Bani. In mezzo potrebbe esserci Hefti come esterno di fascia destra, sull’altra corsia Haps torna a disposizione, ma credo che la fascia sarà presidiata ancora una volta da Criscito. Nel mezzo spazio a Frendrup, Badelj e Sturaro, quest’ultimo in ballottaggio con Strootman. Davanti spazio alla coppia Gudmundsson-Coda.

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Martinez; Dragusin, Vogliacco, Bani; Hefti, Sturaro (Strootman), Badelj, Frendrup, Criscito (Haps); Gudmundsson, Coda.

SQUALIFICATI: nessuno
INDISPONIBILI: Pajac, Ekuban, ilsanker

IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Criscito (d, svincolato), Maturro (d, Defensor Sporting Club), Dragus (a, Genoa), Salcedo (a, Genoa), Haps (d, Venezia)

IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Yeboah (a, Ausburg), Buksa (a, Standard Liegi), Rizzo (d, Pro Vercelli), Galdames (c, Cremonese)



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