foto Paola Garbuio
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La sette giorni contraddistinta dal turno infrasettimanale si chiude con la sfida contro il Cittadella (domenica, ore 15), di nuovo al Paolo Mazza. Per la SPAL, ultima in classifica, è tempo di ricominciare a fare punti per provare ad accorciare le distanze nella zona calda. L’ostacolo però non è di poco conto perché il Cittadella nel girone di ritorno si è messo a correre e ha ceduto solo al Frosinone. Per capire meglio lo stato di forma della formazione veneta abbiamo chiesto informazioni a chi li segue nel quotidiano: Diego Zilio de Il Mattino di Padova.

Dopo due vittorie consecutive nell’ultimo turno il Cittadella è stato bloccato in casa contro il Brescia (0-0). Che indicazioni lascia questo risultato in vista della sfida di domenica a Ferrara?
“Lo 0-0 col Brescia è difficile da valutare, come è difficile capire se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. È vero che il Cittadella non ha approfittato di un avversario in crisi che veniva da sette sconfitte consecutive, ma è vero anche che il punto raccolto ha consentito ai granata di allungare sulla zona playout e accorciare leggermente sulla zona playoff, distante ora solo tre punti. Nell’ultimo turno gli uomini di Gorini hanno comunque creato diverse occasioni, per cui in realtà il risultato col Brescia non sposta più di tanto la sensazione di una squadra in grande ripresa per questo 2023”.

Passato un inizio stagione molto complicato, la squadra col nuovo anno ha svoltato risalendo la classifica a suon di ottime prestazioni. Quali sono stati gli elementi decisivi per questo cambio di passo?
“Sicuramente i nuovi acquisti hanno dato una spinta decisiva, portando nuova linfa ed entusiasmo. Come lo stesso Gorini ha sottolineato più volte, la squadra è riuscita a ritrovare quella serenità mentale che era sparita dopo le quattro sconfitte consecutive che avevano chiuso il deludente girone d’andata. Ovviamente in questo momento è facile fare il nome di Crociata, protagonista assoluto di questa rinascita, ma sarebbe anche ingiusto indicare soltanto lui. Anche gli altri nuovi acquisti sono scesi subito in campo e hanno contribuito alla svolta in termini di risultati e prestazioni”.

Nonostante il rapporto che lega Gorini e il Cittadella da quasi vent’anni, il tecnico ha mai rischiato l’esonero nel periodo di crisi?
“La risposta è no. È chiaro che addetti ai lavori e tifosi in generale pensavano che il mister fosse a rischio, perché al di là dei risultati si vedeva una squadra minata nelle sue sicurezze, che al primo episodio negativo non trovava la forza di reagire. I dubbi sono stati risolti nel momento in cui il dg Marchetti e il presidente Gabrielli hanno chiarito che il tecnico non era in discussione, mettendo in atto ancora una volta una scelta controcorrente nel panorama calcistico italiano. Probabilmente in qualsiasi altra società la prima scelta per rimediare a una situazione complicata sarebbe stata quella di esonerare l’allenatore, ma la fiducia nelle qualità di Gorini hanno pagato, consentendo di rimettere le cose al proprio posto e risalire la classifica. Si è cercato di dare continuità al lavoro e alla costruzione di quell’identità che ha caratterizzato il Cittadella degli ultimi anni, andando a rivoluzionare la rosa piuttosto che la guida tecnica”.

L’uomo copertina del Cittadella in questo 2023 è l’ex spallino Giovanni Crociata, acquistato nel mercato invernale dal Sudtirol e autore di 6 gol e un assist.  Quanto è diventato importante per questa squadra?
“I numeri parlano per lui, anche se la brutta notizia per il Cittadella è che probabilmente non ci sarà nella sfida di Ferrara. Il centrocampista è uscito nell’intervallo dell’ultima sfida a causa di un affaticamento muscolare. L’ecografia ha escluso lesioni, ma dubito fortemente che verrà rischiato per la partita del Mazza, tenendo conto che questa settimana la squadra ha giocato ogni tre giorni. Di certo ha avuto un impatto impressionante fin dal suo arrivo nella prima gara col Pisa, andando subito a segno nel successo del 14 gennaio. L’impressione è che a Cittadella abbia trovato l’ambiente ideale per esprimersi, supportato da una collocazione tattica ideale a differenza dell’esperienza a Bolzano. Il ragazzo, da esterno o come mezzala, a mio parere non riesce a rendere come invece dimostra in una posizione più centrale da trequartista, dove può sfruttare il suo tiro eccezionale e le sue doti di verticalizzazione del gioco. Con lui il Cittadella è migliorato tantissimo anche nella pericolosità sui calci piazzati, aspetto che rappresentava un punto dolente nella prima parte di stagione”.

Oltre a lui, chi sono gli elementi più pericolosi da tenere d’occhio nel Cittadella?
“L’uomo chiave del Cittadella è ormai Mirko Antonucci. È l’attaccante principale in base ai numeri (8 gol e 1 assist), ma anche quello di maggior tasso tecnico e imprevedibilità. Un altro nome importante per la risalita dei granata, anche se fin qui non ha giocato tantissimo per diversi motivi, è l’altro ex spallino Raul Asencio. Mentre un giocatore su cui scommettere, più per il futuro che per la stretta attualità, potrebbe Ambrosino, giovane talento arrivato a gennaio in prestito dal Napoli dove giocava in Primavera. Nei momenti in cui è entrato in campo ha dimostrato di poter spaccare le partite e può diventare un nome importante per il calcio italiano”.

Quali sono ad oggi gli obiettivi del Cittadella, visto che in classifica si ritrova in una sorta di terra di mezzo?
“È una domanda che è stata posta molto spesso a Gorini durante le recenti conferenze stampa. La risposta ricevuta è sempre stata quella di guardarsi alle spalle, nonostante le buone prestazioni dell’ultimo periodo. Direi che dopo il periodo di crisi, arrivati ormai a tre mesi scarsi dalla fine del campionato, probabilmente non ha senso fare altro e bisogna mantenere un profilo basso. È chiaro però che la classifica è sotto gli occhi di tutti e anche se ufficialmente non si può dire, nel gruppo granata c’è certamente la consapevolezza che giocando come nell’ultimo periodo si può ambire anche a qualcosa di più importante. Tolto il Frosinone, che fa un campionato a sé, la classifica è infatti molto corta in tutte le posizioni”.

Quale potrebbe essere l’undici titolare per la sfida di domenica pomeriggio?
“È sempre un terno al lotto capire la formazione quando si arriva all’ultima partita di una sette giorni con il turno infrasettimanale. Il modulo sicuramente non cambierà: quindi 4-3-1-2 con Kastrati in porta, difesa composta da Salvi a destra, al centro potrebbe riposare capitan Perticone in favore di Pavan, con Frare e Giraudo a completare la linea. A centrocampo dovrebbero giocare Vita, Branca e Mastrantonio. Senza Crociata, il ruolo di trequartista dovrebbe essere ricoperto da Antonucci, mentre la coppia d’attacco sarà composta probabilmente da Asencio e da un altro partner che potrebbe rappresentare un inedito. Penso ad Ambrosino, a Embalo oppure ad un’altra punta centrale, come magari Maistrello o Magrassi”.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2): Kastrati; Salvi, Perticone (Pavan), Frare, Giraudo; Vita, Branca, Mastrantonio; Antonucci; Asencio, Ambrosino (Maistrello/Embalo).

INDISPONIBILI: Varela
SQUALIFICATI: nessuno

IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Salvi (d, Ascoli), Crociata (c, Sudtirol), Maistrello (a, Renate), Ambrosino (a, Napoli), Giraudo (d, Reggina)

IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Cassandro (d, Lecce), Beretta (a, Foggia), Mazzocco (c, Avellino), Tounkara (a, Avellino), Tavernelli (a, Triestina)



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