foto Filippo Rubin
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Doveva essere la giornata di Domenico Di Carlo e tale è stata. Il direttore dell’area tecnica Filippo Fusco ha infatti scelto un basso profilo nel corso della presentazione dell’allenatore, limitandosi a una breve introduzione e a qualche considerazione accessoria per rispondere ad alcuni quesiti dei giornalisti presenti.

Sono felice e orgoglioso di aver portato Di Carlo alla SPAL – ha esordito il direttore – perché è dotato di tutte le caratteristiche che avevo elencato nell’identikit ideale. In lui ho trovato determinazione, coraggio, serietà passione. Non era né facile né scontato trovare tutti questi ingredienti in un professionista col suo curriculum, per cui sono molto soddisfatto abbia accettato la proposta“.

Di Carlo è sempre stato il mio primissimo obiettivo, ma avevo qualche dubbio sul fatto che potesse essere interessato. Invece ho trovato un’apertura immediata. Il mister mi ha detto: ‘Voglio allenare la SPAL’ e nei nostri colloqui non ha mai parlato né di soldi né di giocatori da portare. Anche sullo staff ha voluto trovare una soluzione che fosse adeguata alla situazione della società. Questa disponibilità entusiastica ed equilibrata mi è sembrata un ottimo segno. Non è da tutti i giorni trovare questo livello di umiltà in un tecnico così esperto. Per farvi capire quanto ci tenesse: un pomeriggio ci siamo dati appuntamento per parlare e quando sono arrivato lui era già lì da un’ora. Tra l’altro ha pure pagato il conto del bar (ride, ndr)“.

Quando gli ho illustrato il progetto ovviamente è stato discusso il tema dell’afflusso di ragazzi dal nostro settore giovanile. In situazioni negative come quella in cui si è trovata la SPAL dopo la retrocessione può nascere l’occasione di valorizzare i ragazzi e questo è un aspetto che interessa molto a Di Carlo, perché già in passato ha dimostrato coraggio nel far giocare i giovani. Ovviamente ci vorranno attenzione e prudenza, ma confido nelle capacità del mister di capire quale sarà il momento giusto per tutti. La prima squadra deve essere il punto d’arrivo naturale per i ragazzi del vivaio“.

Fusco ha anche parlato un po’ di mercato, ma senza sbilanciarsi eccessivamente: “In questa fase il mercato è fermo per tutti, non solo per le squadre di C. Quello che dobbiamo avere è equilibrio e pazienza. Il mister è in sintonia con noi al 100% su questo. Gli ho chiesto di fidarsi di me ed è quello che chiedo anche ai tifosi. Perché il nostro grande acquisto di questa stagione deve essere la reciproca fiducia tra tutte le componenti che danno vita alla SPAL. L’unione di intenti tra società e allenatore poi si trasmette alla squadra e di conseguenza alla tifoseria. È evidente che ogni allenatore vorrebbe la squadra pronta al 90% durante il ritiro, ma i tempi sono un po’ dilatati e ci sono difficoltà fisiologiche per un club che scende di categoria. Quello che ho garantito a Di Carlo è che stiamo facendo il massimo. Anche perché è la società a decidere chi potrà andare via e chi no. Sicuramente ci saranno delle partenze e degli arrivi e se avessimo dovuto fare le cose con i tempi giusti saremmo dovuti partire per il ritiro il 10 di agosto. Per forza di cose questo non è possibile e quindi ci aspetta un periodo di transizione, ma questo il mister lo sa e sono sicuro lavorerà con grande dedizione per fare il massimo“.

Bruscagin (nome uscito nella giornata di mercoledì) è un giocatore con caratteristiche interessanti e dotato di personalità, l’ho seguito spesso quand’era ragazzo. Ma a prescindere dai nomi ora dobbiamo stare attenti a non sovraffollare troppo l’organico perché ogni giocatore nuovo va portato in ritiro e rischia di togliere spazio a qualcuno dei nostri ragazzi. Valuteremo attentamente tutti i dettagli. Poi se arriveranno giocatori che erano con Di Carlo a Pordenone non lo so, ci interessano di più le caratteristiche di chi andremo a inserire“.



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