foto Filippo Rubin
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È come se SPAL-Perugia 1-1 non fosse ancora finita dallo scorso 30 aprile, con la sua coda di polemiche furibonde per il gol di Maistro annullato all’87’ dall’intervento del VAR. Ed è come se l’epilogo surreale di Perugia-Benevento 3-2 del 18 maggio avesse gettato ulteriore sale sulla ferita, aggravando la sensazione di ingiustizia che già serpeggiava. Perché se anche uno solo di quei due eventi avesse girato a favore della SPAL oggi si parlerebbe concretamente di riammissione in serie B e non di speranze minime. Sempre che la giustizia sportiva (…) prenda atto di dover far calare definitivamente la scure sul Lecco neopromosso. Un requisito indispensabile per rimettere le squadre che si sono piazzate dietro al Brescia nell’ultimo campionato.

In via Copparo si è scelto di lottare fino alla fine, perché c’è la convinzione che il Perugia sia stato inserito in modo illegittimo al secondo posto della graduatoria delle riammissioni stilata il 24 luglio dalla Figc. Questo dice il testo del ricorso presentato dalla SPAL al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, ossia lo stesso organo istituzionale che ha messo fuorigioco il Lecco e reinserito il Perugia tra le pretendenti alla serie B.

Il comunicato dello stesso Collegio di Garanzia, scritto nel più classico registro burocratese, spiega che la SPAL ha presentato ricorso contro la Figc, la lega di serie B e il Perugia Calcio per ottenere l’annullamento del provvedimento del 24 luglio della Figc stessa. Il club biancazzurro chiede “l’accertamento della mancanza, in capo al Perugia, entro il termine previsto, del requisito dei Criteri Infrastrutturali contemplato dal Sistema di Licenze per il campionato di Serie B 2023/2024, di cui al Comunicato n. 66/A del 9 novembre 2022, come richiamato nei predetti comunicati; nonché, di ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente ai provvedimenti sopra richiamati, ove lesivo“.

Tradotto: la SPAL ritiene che la documentazione presentata dal Perugia non sia al 100% in regola soprattutto per quanto concerne la dotazione tecnica dello stadio “Curi”. Nel testo del ricorso viene citato il punto A.8 dell’allegato A del comunicato Figc 66/A del 9 novembre 2022, quello che fissava i requisiti per prendere parte alla serie B nella stagione 2023/2024. Il punto A.8 riguarda l’impianto di illuminazione che doveva essere adeguato a nuovi standard  e ha innescato una vera e propria corsa contro il tempo conclusa col sopralluogo della Commissione Criteri Infrastrutturali della Figc dello scorso 20 luglio.

In altre parole la SPAL chiede al Collegio di Garanzia del Coni di riesaminare l’intera documentazione e di “correggere” la graduatoria stilata dalla Figc, collocando così il club biancazzurro al secondo posto dietro al Brescia. Tuttavia non c’è ancora una data per la discussione del ricorso, al pari di quelli presenti da Fano e Alcione Milano per la mancata riammissione in serie C.

Tutto questo in attesa che il TAR del Lazio si esprima sui ricorsi di Reggina e Lecco. L’udienza inizialmente prevista per il 2 agosto era inizialmente slittata al giorno 11, ma poi è stata confermata nella data originaria con una sostanziala retromarcia. Con il Consiglio di Stato in programma il 29 agosto – a meno di udienze anticipate – verosimilmente si inizierà a giocare a settembre e non è nemmeno detto che ci si riesca nella prima settimana del mese.



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