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Sembrava l’altro ieri, ma sono passati più sei anni. Era l’11 marzo 2017, campionato di serie B: la SPAL di Semplici spediva a casa il Cesena con un 2-0 in nove uomini contro undici. A memoria si fatica a trovare una simile impresa, almeno nella storia recente biancazzurra. Quel giorno la SPAL fu un rullo compressore perfettamente funzionante, capace di somministrare un beffardo contrappasso a una tifoseria che nel match d’andata aveva esposto in curva uno stendardo con scritto “Spalmiamoli“, salvo poi sbattere la faccia sul pareggio a tempo scaduto di Michele Cremonesi proprio lì sotto.

[nessuno poteva immaginare cosa avrebbe combinato Michele Cremonesi da lì a pochi istanti – foto Dino Raimondi]
Quella però è un’altra storia. L’ultimo SPAL-Cesena in ordine cronologico è quello del girone di ritorno di quel magico campionato. Coincise col decimo risultato utile consecutivo e il primo posto solitario in classifica.

“Quest’estate ero l’unico che parlava di promozione perché al tempo c’era bisogno di una carica di quel tipo, ora le cose sono cambiate”.

Walter Mattioli, intervista post partita

Un gol per tempo: al 36′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Antenucci capitalizzò al meglio una torre di Cremonesi su cross di Costa. Il Cesena protestò in modo acceso per una posizione (lecitamente dubbia) di fuorigioco da parte dell’attaccante spallino. Mister Camplone venne allontanato dalla panchina e fioccarono gialli a tutti quelli nei paraggi dell’arbitro. Al 60′ Mora raddoppiò, avventandosi di gran mestiere su cross dalla sinistra di Costa. Il gatto e la volpe: entrambi furono espulsi nel giro di breve. Il filosofo non ebbe neppure il tempo di godersi il quinto centro stagionale perché nei successivi quattro minuti prese due gialli, mentre Costa fu mandato negli spogliatoi anzitempo per un’entrata poco ortodossa su Donkor a ridosso del novantesimo.

Mora “ingabbiato” dopo l’espulsione

Se quella vittoria mandò la SPAL in paradiso, si può con altrettanta onestà affermare che per il Cesena fu forse la presa di coscienza dei propri limiti: quell’anno i bianconeri chiusero addirittura fuori dalla corsa playoff.

SPAL-Cesena 2-0 (p.t. 1-0)
SPAL (352): Meret; Bonifazi, Vicari, Cremonesi; Lazzari, Schiattarella, Castagnetti (dal 17′ s.t. Arini), Mora, Costa; Antenucci (dal 27’ s.t. Schiavon), Floccari (dal 42′ s.t. Zigoni). Allenatore: Semplici.
Cesena (352): Agazzi; Donkor, Rigione (dal 37’ s.t. Laribi), Ligi; Di Roberto, Crimi, Schiavone (dal 13’ s.t. Garritano), Kone, Renzetti (dal 21’ s.t. Rodriguez); Panico, Cocco. Allenatore: Camplone.
Arbitro: Di Paolo di Avezzano.
Marcatori: 36’ p.t. Antenucci, 16′ s.t. Mora.
Esplusi: 22’ s.t. Mora per doppia ammonizione, 44′ s.t. Costa per gioco falloso.

L’ultimo precedente andato in scena a Cesena si era invece giocato qualche mese prima, per la precisione il 14 ottobre. La SPAL decima in classifica giocò sorprendentemente meglio di quella che sembrava ancora una corazzata che puntava alla serie A, ma al 77′ furono i padroni di casa a passare in vantaggio con Cinelli. I giochi sembravano chiusi, anche perché la forza di quella SPAL era ancora sconosciuta ai più.

Ma i biancazzurri ci misero più cuore che mai e a tempo praticamente scaduto ottennero il calcio d’angolo della speranza. Mora e Djuric se le diedero; ammoniti entrambi, con la differenza che per Mora fu il secondo giallo di giornata. Forse il centrocampista non era ancora uscito completamente dal campo che partì un cross di Beghetto che nel traffico trovò la testa di Cremonesi. 1-1! Un pareggio che valse (e vale, tuttora nella storia) come una vittoria. Lazzari correva come un pazzo senza meta, Drago (allenatore Cesena) rifiutò la stretta di mano di Semplici che, a favore di telecamera, si svincolò come nei migliori meme. L’ultimo scatto della SPAL a Cesena. A braccia in alto e con le lacrime di gioia negli occhi.



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