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Il 2023 del settore giovanile della SPAL è stato un anno molto intenso, ricco di conferme e al tempo stesso di stravolgimenti. Sul campo deve ancora finire con le ultime partite di dicembre, ma intanto la società ha voluto rendere omaggio a una delle sue componenti fondamentali con un evento al Teatro Comunale di Ferrara.

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Oltre quattrocento tesserati, a partire dai piccoli dell’Under 9 fino ad arrivare alla Primavera hanno preso posto tra platea e palchi per ricevere i tradizionali auguri di Natale, ma anche per ascoltare le parole di chi il cammino nel vivaio l’ha completato e ora si sta togliendo delle soddisfazioni nel calcio dei grandi. Il momento centrale dell’evento è stato infatti un’intervista a più voci con tre giovani accomunati da percorsi molto diversi nel calcio giovanile come Nicolò Contiliano, Patryk Peda e Precious Omokaro una delle ultime arrivate in casa Accademia SPAL Femminile.

Ad aprire una piacevole serata, contraddistinta dai tantissimi sorrisi di bambini e bambine che aspirano a diventare giocatori/giocatrici della SPAL, sono state le dichiarazioni dei due dirigenti Corrado Di Taranto e Filippo Fusco. Il direttore dell’area tecnica Filippo Fusco ha sottolineato l’importanza di avere un settore giovanile sano com’è quello biancazzurro: “L’orgoglio più grande di venire a Ferrara in un momento comunque difficile per la prima squadra è vedere questo teatro pieno di ragazzi che giocano a calcio per passione. Il calcio è emozione e non ce n’è una più grande di quella che si vede negli occhi dei bambini che rincorrono un pallone senza pressioni. In questo senso l’obiettivo principale del settore giovanile non dovrà mai essere quello di far crescere giocatori professionisti, ma dovrà essere la formazione dei bambini attraverso lo sport per farli diventare adulti sani e responsabili”.

Successivamente la parola è passata ai tre giocatori che hanno ripercorso le tappe delle loro carriere, dalle giovanili all’esordio in prima squadra.

foto Cristiano Pedriali

PEDA – “Sono arrivato da solo a Ferrara quando avevo 16 anni (2019) e altri due ragazzi polacchi mi hanno subito aiutato a integrarmi. All’inizio non parlavo l’italiano e non capivo la lingua. Tutti gli allenatori che ho avuto qui a Ferrara sono stati bravi, mi hanno aiutato e posso dire di aver fatto una gran scelta. Mi piace la città e ormai Ferrara è diventata come una seconda casa. Dopo due anni e mezzo di settore giovanile sono arrivato in prima squadra e sono molto orgoglioso di rappresentare questo club e la mia nazionale. La nazionale? Giocare con giocatori del calibro di Lewandowski e Zielinski è assolutamente incredibile. Ho fatto parte delle nazionali under 15,16,17, 18 e 21 ma giocare davanti a 50.000 tifosi è assolutamente indescrivibile perché c’è l’intero paese che ti guarda”.

CONTILIANO – “Per me è sempre strano giocare o allenarsi con la prima squadra perché fino a un anno fa ero io a vedere la partita dalla curva. La sera prima dell’esordio in serie B il mister mi è passato di fianco chiedendomi se fossi pronto. Io non ho esitato a rispondere sì, non ho avuto pressione perché il calcio è quello che mi piace. Sinceramente non mi aspettavo di arrivare in prima squadra, ma con lavoro, sacrificio e umiltà sono contento di essere arrivato a questi livelli. Non ho mai avuto pressione da parte dei miei genitori che mi hanno sempre supportato da quando giocavo a sei anni. È grazie a loro che sono arrivato qua, hanno fatto sacrifici enormi. Ho raggiunto un grande obiettivo e spero che questo sia solo l’inizio. Aver fatto tutto il settore giovanile alla SPAL mi ha fatto capire tante cose e se devo dare un consiglio vi dico di avere profondo rispetto delle persone che sono qua dentro perché vogliono solamente aiutarvi”.

OMOKARO – “Ho iniziato a giocare a calcio a 14/15 anni, anche se è una passione che coltivo fin da piccola. Sono contenta di vedere molte bambine che fanno questo sport: io ho due fratelli maschi di cui uno che gioca nel Cesena ed è grazie soprattutto a lui che ho iniziato col pallone. Mio papà riteneva che il calcio fosse uno sport prettamente maschile ed era titubante nel vedermi in questo ambiente, ma grazie a mio fratello ho avuto la strada spianata. Personalmente, vista l’opportunità di giocare a La Spezia, sono andata fuori di casa presto ed è stata sicuramente un’esperienza formativa anche perché mi ha aiutato a dare la giusta importanza allo studio e allo sport”.

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Dopo una sessione di domande e risposte con la partecipazione di diversi ragazzi del settore giovanile la parola è passata a Fusco, al responsabile del settore giovanile Massimiliano De Gregorio e al presidente dell’Accademia SPAL Mauro Rotondi.

FUSCO – “Seppur io sia il responsabile dell’area tecnica della prima squadra sento il peso di gestire la fase conclusiva del percorso dei ragazzi nel settore giovanile. Voglio ringraziare Max De Gregorio che oltre ad avere un forte senso di appartenenza alla SPAL ha grandi competenze ed è quello che in questo mondo mi ha insegnato di più. Chiudo con un piccolo aneddoto: quando lavoravo per la Juventus ci venne a trovare Jude Bellingham che all’epoca aveva 16 anni ed era desiderato già da numerosi club in Europa. Provai a convincerlo a venire alla Juventus perché per dei giocatori così giovani l’unica cifra da pagare era il premio di formazione alla squadra che all’epoca controllava il cartellino, ovvero il Birmingham. Lui con grande serietà e senza alcun tipo di pressione da parte della famiglia, decise di rimanere in Championship al Birmingham e nel giro di un anno si ritrovò in prima squadra al Borussia Dortmund. Quindi tengo a dire di lasciare liberi i bambini di coltivare i propri sogni perché se viene messa pressione può diventare solamente deleterio”.

DE GREGORIO – “Ringrazio i ragazzi per il rispetto che mi hanno dimostrato: io per voi sono rimasto Max e voi siete rimasti i miei giocatori. La base di tutto deve sempre essere la passione, perché sappiamo quanti sacrifici fate e cercheremo di fare il possibile per farvi diventare prima di tutto uomini e poi buoni calciatori”.

ROTONDI- “Rappresento il settore giovanile femminile della SPAL da sei anni ed è ormai diventato un vero e proprio motivo di vanto. Rivolgo una menzione d’onore alla mia  Under 15 che nella precedente stagione ha dominato e vinto il campionato di cadetteria portando ben quattro giocatrici ad essere convocate in rappresentativa. Quelle sono le soddisfazioni più belle”.

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La serata si è infine conclusa con le classiche foto di gruppo di tutte le squadre, la richiesta di selfie e autografi da parte di numerosi bambini ai beniamini Nicolò e Patryk e numerosi cori intonati principalmente dai super entusiasti ragazzi dell’Under 10 maschile.



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