foto Filippo Rubin
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E se il centravanti della SPAL nel girone di ritorno fosse di nuovo Andrea La Mantia? L’ipotesi è stata lanciata dall’edizione dell’8 gennaio de Il Resto del Carlino e non è campata per aria. C’entrano gli incastri del mercato, i suoi tempi, ma anche il problematico mix tra bilanciamento dei conti societari ed esigenze tecniche dell’immediato. Il centravanti, classe 1991, si era trasferito in prestito con diritto di riscatto alla FeralpiSalò lo scorso 8 agosto nella speranza di riscattarsi dopo una stagione nera da 5 gol in 35 presenze, con un solo centro nel girone di ritorno. Le cose non sono andate come si sperava e ora in via Copparo ci si sta come minimo interrogando sulle possibilità a disposizione.

A Salò la situazione è complicata, seppure in apparente miglioramento grazie ai risultati di dicembre. La Feralpi al momento è sul fondo della classifica a -6 dalla zona salvezza diretta. La Mantia ha segnato 2 reti (tra l’8^ e la 9^ giornata) in 19 presenze (su 19 partite disponibili di campionato), di cui 7 da subentrante. A complicare il quadro per La Mantia ha provveduto anche il cambio di allenatore: con Stefano Vecchi trascorreva in media 77 minuti in campo per ciascuna partita, mentre con Marco Zaffaroni questo dato è crollato a 42. l numero 9 titolare dei gardesani sembra essere diventato il croato Karlo Butic (1998), malgrado abbia messo a segno l’identico numero di gol del compagno (con 108 minuti di gioco in meno a disposizione). Le cose possono cambiare in fretta, ma sembra esserci il rischio concreto di un girone di ritorno da comparsa e con lo spettro di una seconda retrocessione consecutiva nel curriculum.

Un trend che non può che preoccupare sia la SPAL sia il giocatore e che sta imponendo delle riflessioni su entrambi i fronti. La Mantia è sotto contratto coi biancazzurri fino a giugno 2025 con un ingaggio piuttosto pesante e la prospettiva di ritrovarsi a giugno con un cartellino ulteriormente svalutato non entusiasma la dirigenza. Ma non può rallegrare nemmeno il diretto interessato, che si ritroverebbe probabilmente a fare un significativo compromesso al ribasso per proseguire altrove la sua carriera. In condizioni normali la SPAL aspetterebbe come minimo la coda del mercato di gennaio per esplorare tutti gli scenari disponibili, ma la necessità di mettere al più presto a disposizione di Colucci un centravanti pronto per giocare ha reso il discorso di stretta attualità.

D’altra parte La Mantia ha ancora estimatori. Hanno preso informazioni Brescia e Bari in serie B, mentre al piano di sotto ci sono stati interessamenti da parte di Benevento e Catania. Il problema è che tutti sarebbero disposto ad accoglierlo in prestito e versando solo una parte del suo sostanzioso ingaggio. Motivo per il quale la SPAL preferirebbe la soluzione del rientro per tentare di rivalutare in autonomia l’investimento dell’estate 2022. Che la SPAL stia cercando un attaccante dotato delle caratteristiche fisiche e tecniche di La Mantia non è un mistero. Colucci ha bisogno di un numero nove dotato di stazza per contrastare i centrali difensivi molto fisici che occupano le retrovie delle squadre di serie C. L’organico a disposizione di Colucci abbonda di attaccanti esterni e difficilmente si uscirà dallo spartito del 433 col quale la squadra ha giocato per la maggior parte della stagione. Il dt Fusco ha valutato diversi profili (Ferrari del Vicenza, Lanini della Reggiana, Magrassi del Cittadella), ma nella fase iniziale del mercato è necessario mettere sul piatto cifre importanti per convincere chi è incerto e vuole attendere gli sviluppi della sessione invernale per fare la scelta migliore. A Fusco rimarrebbero le alternative degli attaccanti giovani (come Abiuso del Modena o Vergani del Pescara) o degli svincolati (pochi e malmessi) che però non convincono per diverse ragioni.

Prima tra tutte la volontà di avere subito un elemento da schierare titolare, preferibilmente già per SPAL-Cesena del 14 gennaio. L’idea del rischiatutto – con l’ingaggio di un altro giocatore e il contemporaneo accantonamento di La Mantia a Salò – non piace, visto che c’è la volontà di presentarsi a giugno 2024 con i conti maggiormente in ordine di quanto non siano ora. Così come non piace molto l’idea di rafforzare a buon mercato altre squadre di serie C, seppure di altri gironi, a maggior ragione se il giocatore dovesse ritrovare buona continuità di rendimento per poi essere rispedito al punto di partenza.

Lo scenario di un ritorno a Ferrara di La Mantia quindi è plausibile nelle condizioni appena elencate. Ma non è detto che si farà. A rappresentare un ostacolo sono soprattutto le implicazioni personali e ambientali. Per La Mantia scegliere di vestire di nuovo la maglia della SPAL in questi cinque mesi potrebbe rappresentare un sostanziale ripiego rispetto ai piani di inizio stagione e difficilmente il pubblico sarebbe disposto a perdonargli un’altra serie di prestazioni negative. Non sorprende quindi che l’attaccante si sia preso un po’ di tempo per riflettere, per quanto venga descritto come desideroso di riscattarsi agli occhi dei tifosi spallini.

Ciò che è certo è che il tempo stringe ed entro la settimana qualcosa si dovrà muovere e non solo per quanto riguarda l’arrivo dell’attaccante. Fusco è al lavoro per mettere sotto contratto il centrocampista Marcel Buchel (1991) e pare che nella giornata di lunedì ci sia stato qualche progresso nella giusta direzione.



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