foto ufficio stampa SPAL
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L’attesa è finita. Dopo l’arrivo di Zilli che ha fatto intravedere di poter essere utile alla causa, alla fine è arrivata anche un’altra punta: la SPAL ha infatti ufficializzato l’ingaggio di Tomi Petrovic, attaccante croato classe 1999 che arriva in prestito dal Trento. Avrà il compito di rinforzare un attacco al quale è chiaramente mancata fisicità, ma anche di dare qualche opzione in più a livello tattico.

Il suo è un profilo quasi anomalo per gli standard recenti del mercato della SPAL: non solo era un titolare nella sua precedente squadra (1.630 minuti in 24 presenze), ma ne era anche il principale cannoniere con 7 gol, quasi un terzo di tutti quelli messi a segno dal Trento.

foto ufficio stampa AC Trento

Cresciuto in patria, nonostante sia nato a Tolosa in Francia, Petrovic ha vissuto i primissimi anni tra le sezioni giovanili del Sesvete Croatia e della più celebre Dinamo Zagabria. Nel 2012, a soli 13 anni, si stabilisce con la società della capitale, entrando poi nella formazione Under 17 due anni dopo, a 15 anni. L’avventura alla Dinamo però continua ad essere travagliata e spezzettata ed a novembre 2014 passa al GAK 1902, salvo poi trasferirsi in Austria al Deutschlandsberger nel gennaio 2015. Con la formazione austriaca esordisce in prima squadra facendo un paio di apparizioni ad appena 16 anni. Nell’estate passa alle giovanili del Rapid Kapfenberg prima di ottenere la promozione in prima squadra, l’SV Kapfenberg, squadra militante in seconda serie austriaca. Tra giovanili e prima squadra mette insieme 22 presenze con 3 gol e 1 assist. Rimane con i biancorossi anche per la stagione 2016/2017, alternandosi ancora tra formazione Primavera (o comunque l’equivalente austriaco della massima formazione giovanile) e prima squadra, raccogliendo a fine stagione un bottino di 40 presenze e 8 gol.

Nel luglio 2017 approda in Italia. A puntare su di lui è la Virtus Entella che lo inserisce nella formazione Primavera allenata dall’ex biancazzurro David Sassarini: 15 gol e 2 assist in 19 presenze con l’Under 19 ligure, che gli valgono anche l’esordio in serie B nel finale di Entella-Spezia 0-1 del 5 febbraio 2018. Al termine della stagione riesce a raccogliere anche 5 presenze con la prima squadra, trovando la prima rete in B nell’1-1 casalingo contro l’Ascoli dell’1 maggio. I numeri importanti in Primavera, uniti al buon impatto in serie B, valgono a Petrovic la conferma in prima squadra, complice anche la contestuale retrocessione dell’Entella in serie C che porta ad un ridimensionamento dell’organico. A Chiavari nonostante la categoria inferiore però non riesce ad imporsi: 12 presenze, 1 gol e 1 assist (peraltro entrambi in Coppa Italia), motivo per cui inizia dall’estate 2019, una serie di prestiti per completare il percorso di maturazione iniziato giovanissimo tra Croazia, Austria e Italia.

Le zone di campo calpestate più frequentemente da Petrovic durante le sue stagioni in Italia, via WyScout

Nell’estate 2019, a 20 anni, va in prestito al Rimini, nel girone B di Serie C, ma fatica raccogliendo solo 8 presenze tutte da subentrato. A gennaio il prestito viene interrotto per proseguire alla Pro Vercelli, dove però non va meglio: 55 minuti diluiti in 4 presenze di campionato che si sommano ai 56 minuti e 1 gol nella sfida di Coppa Italia serie C contro il Cesena. L’interruzione dei campionato per la pandemia da Covid 19 fa terminare anzitempo la serie C. A settembre 2020 ricomincia con l’Entella, nel frattempo tornata in serie B: 15 presenze, di cui 6 da titolare, e 1 gol nella sfida di Coppa Italia contro l’AlbinoLeffe. A gennaio viene girato nuovamente in prestito, in serie C alla Lucchese, dove ritrova un po’ di continuità e la confidenza rete: 21 presenze, 4 gol e 1 assist nel girone di ritorno con la maglia dei toscani. L’anno successivo, stagione 2021/2022, va in prestito ancora in serie C, stavolta al Lecco, con cui però la porta si restringe: 32 presenze e 1 solo gol, con 2 assist. Al termine del prestito fa rientro alla Virtus Entella con cui il 30 giugno 2022 va a scadenza di contratto, legandosi dall’1 luglio successivo, al Pordenone a parametro zero. Meno di un mese dopo i Ramarri trovano per Petrovic un’ulteriore sistemazione in prestito, in serie C, al Pontedera, dove il croato mette a referto 1 gol e 2 assist in 15 presenze. Cambia ancora casacca a gennaio, andando in prestito al Trento dove finalmente riesce a ritrovare un po’ di numeri: il girone di ritorno in Trentino porta in dote 4 reti e 2 assist in 16 presenze. A giugno 2023, al termine del prestito, Petrovic si lega al Trento a titolo definitivo lasciando il Pordenone senza aver mai giocato con la maglia neroverde.

Si arriva dunque alla stagione in corso, la più incoraggiante e senza dubbio la migliore in carriera per Petrovic: a Trento, con la squadra che fatica a ingranare e occupa ad oggi la sedicesima posizione in classifica, 23 presenze, 7 gol e 1 assist, che ne fanno il capocannoniere interno della formazione inserita nel girone A di serie C. Al Trento si conclude un’esperienza più che positiva da 11 gol in 36 presenze (se si considerano solo i numeri del campionato).

[Davvero? Potremmo finalmente (ri)vedere un centravanti che controlla in area, tiene a distanza il difensore, protegge palla e inquadra lo specchio della porta?]

Le difficoltà a consacrarsi finora sono senz’altro dovute a una mancanza di stabilità e ad un’età che è comunque ancora giovane: solamente in questa fase di carriera Petrovic pare aver raggiunto un livello adeguato di maturità, motivo per cui i 7 gol segnati in poco più di un girone sono un ottimo biglietto da visita per la SPAL e per un ragazzo che fin dal suo arrivo in Italia ha sempre avuto addosso le attenzioni che merita un giocatore dal grande potenziale.

Dal punto di vista atletico, tecnico e tattico, Petrovic è descritto da chi lo conosce come una prima punta forte fisicamente ma comunque dotata di un ottimo bagaglio tecnico. 193 centimetri di altezza per un peso di sicuro attorno agli 80 chili, assimilabile per caratteristiche fisiche a Zilli ma probabilmente con qualche arma in più rispetto all’attaccante arrivato da Cosenza. Molto bravo nei calci piazzati, può tirare sia punizioni sia rigori. La stazza lo rende un giocatore sicuramente possente, seppure non velocissimo, ma in grado di vedere la porta. Calcia in modo naturale col destro. Fin dalle giovanili e da quando è arrivato in Italia si è parlato di lui come di un attaccante dall’avvenire sicuro, probabilmente un po’ rallentato nel corso della sua carriera da un carattere un po’ imprevedibile, ma che ad oggi pare essere sulla buona strada e pare finalmente aver iniziato ad avere quel peso specifico adatto per poter fare bene anche nel calcio dei grandi.

[Certo, va anche detto che per attaccare il primo palo in quel modo servirebbe che il pallone arrivasse nel modo giusto dalla corsia laterale]

Il Trento, per chi ha avuto modo di seguirlo, è una squadra per certi versi assimilabile alla SPAL, ossia che ha difficoltà segnare, motivo per cui spesso e volentieri i gol sono arrivati da invenzioni personali di Petrovic. Le ragioni della sua cessione sono da attribuire a una combinazione tra progetto tecnico e opportunità economiche. Il Trento ha intrapreso un percorso di cambiamento col nuovo tecnico Joan Moll e si è dotato di attaccanti con caratteristiche diverse da quelle di Petrovic come Italeng e Spalluto. Motivo per il quale la proprietà del club ha cercato immediatamente di capitalizzare il valore attuale di Petrovic trovando nella SPAL un interlocutore molto interessato.



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