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Un’altra partita che sarebbe stato utile vincere riserva un’altra sconfitta – l’undicesima stagionale – e dimostra che questa squadra ha una lunga serie di problemi probabilmente irrisolvibili.

VOTO DI SQUADRA 5 – La SPAL non parte neanche malissimo facendo girare il pallone ma senza tirare in porta. Il tempo per la Lucchese di capire che non ha motivo d’essere prudente ed ecco che arriva il gol di Gucher. Che è una prodezza individuale, ma nasce da una combinazione letale di errori individuali (Dalmonte) e collettivi (lo schieramento difensivo). Nella ripresa il momentaneo pareggio di Dalmonte sembra quasi casuale, perché la SPAL continua poi a soffrire, mancando totalmente la pressione a centrocampo e finendo per subire il 2-1. Si salva qualche trama dei primi minuti e l’apporto di Petrovic. E se Rabbi avesse segnato sull’1-1 forse sarebbe cambiato qualcosa, ma si fa fatica a pensare che la squadra vista nel secondo tempo possa raccogliere i punti necessari. Serve un cambio netto e può arrivare con un altro disperato avvicendamento in panchina.

ALFONSO 5,5 – Poco impegnato per tutto il primo tempo, viene fulminato a due minuti dall’intervallo dalla fiocinata al volo di Gucher da fuori area. Poteva fare qualcosa di più in uscita su Rizzo Pinna, perché arriva lento e in leggero ritardo, forse confidando su un fuorigioco.

GHIRINGHELLI 6 – Veniva da cinque presenze in sei mesi. Sceglie di non strafare, ma svolge diligentemente le sue mansioni non mancando mai la sovrapposizione sulla destra e trovando anche un cross e qualche buon appoggio. Si abbassa troppo quando la Lucchese attacca dalla sua parte, ma nel complesso offre una prova solida e con un po’ di minutaggio si candida sicuramente per una maglia da titolare (dal 28′ s.t. FIORDALISO 4,5 – Appena entra Gorgone gli piazza davanti la freschezza di Russo che non gli lascia un centimetro mandandolo in difficoltà costante. Conferma l’inadeguatezza con il fallo da ultimo uomo nel recupero per cui si prende il rosso diretto).

PEDA 6,5 – Si sente il suo rientro: le prende tutte sia in ripiegamento sia in anticipo su Yeboah. Appena si alza un attimo i compagni non chiudono adeguatamente alle spalle e Rizzo Pinna segna. Nel recupero guadagna anche la punizione dal limite dell’area con un dribbling da attaccante. Nella mediocrità generale è ormai una certezza in costante crescita.

BASSOLI 5,5 – La Lucchese gioca spesso la palla lunga su Yeboah che alterna la posizione tra lui e Peda: riesce a controllarlo nel duello fisico, mentre soffre un po’ di più quando deve allargarsi anche su Rizzo Pinna. Un po’ più in affanno del solito.

SAIANI 6 – Esordio da titolare in questa stagione: parte timido, ma si scioglie con il passare dei minuiti prendendo confidenza grazie a due buone chiusure su Rizzo Pinna. Soffre comunque le discese dei rossoneri che da quella parte spingono forte.  Evita problemi limitando le sortite in attacco, ma quando arriva sul fondo mette un cross buono per Petrovic.

COLLODEL 5 – Spostato più largo nel centrocampo a quattro, il suo compito è quello di creare densità e favorire le sovrapposizioni di Ghiringhelli. Corre e garantisce la pressione in fase di non possesso, anche se il più delle volte va in difficoltà portandosi gli avversari fino al limite dell’area. Fatica nella ripresa a riprendere le misure ed è infatti in continuo colloquio con Colucci per trovare la posizione. Finisce la benzina e commette tanti errori (dal 38′ s.t. RAO 5,5 – Perde un pallone pericolosissimo appena entrato, ma riesce a rimediare inseguendo l’avversario).

CARRARO 5,5 – La presenza di Buchel gli limita i compiti di impostazione. Fatica un po’ quando gli avversari giocano in rapidità e sbaglia appoggi semplici in condizioni anche di tranquillità. Troppo forzato talvolta il lancio per Petrovic che però cerca con insistenza. Anche lui nella ripresa si assenta facendo soffrire la retroguardia biancazzurra per mancanza totale di filtro in mezzo al campo.

BUCHEL 5 – Si presenta con un paio di aperture al millimetro ad aprire il campo sulla sinistra, in più lotta bene nei corpo a corpo che difficilmente perde. Fa girare bene la squadra, poi cala come tutti prima della mezz’ora ed è il principale indiziato in ritardo ad uscire sulla prodezza di Gucher. Sparisce nella ripresa, fatto salvo per qualche calcio da fermo tagliato (dal 28′ s.t. EDERA 5,5 – Prova a sfruttare le sponde di Zilli e Petrovic ma rimane poco. Un buon uno-due con Dalmonte che apre bene per Saiani, ma nessuno spunto degno di nota).

DALMONTE 6 – Torna titolare da SPAL-Fermana del 15 ottobre. È l’ago della bilancia del gioco biancazzurro quando si alza sulla linea degli attaccanti. Si abbassa troppo come tutti fino al gol dello svantaggio, poi trova il gol in avvio di ripresa con un destro al volo dal limite che si infila all’angolino, che lo porta ad una sufficienza risicata. Finisce facendo il mediano dopo un secondo tempo in apnea.

RABBI 5 – La presenza di Petrovic giova anche a lui che può appoggiarsi al compagno per sfruttare gli spazi. Quando la SPAL abbassa il baricentro però alza la percentuale d’errore e anche per questo i biancazzurri faticano a riprendere campo. Spreca una grande occasione all’ora di gioco facendosi rimontare dal difensore, e col senno di poi è un errore pesante. Nel complesso fa una gran confusione, ma ha dalla sua una condizione fisica che fino a ieri lo teneva in dubbio persino per una convocazione (dal 16′ s.t. ZILLI 6 – Coppia tutta centimetri con Petrovic, parte a rilento ma carbura cercandosi frequentemente con il compagno di reparto e dando il via alle ripartenze biancazzurre. Lotta sfruttando il fisico e creando spazi).

PETROVIC 6 – Subito nella mischia, ha il primo pallone interessante di testa al decimo del primo tempo. Fa intravedere lotta e buone sponde come ci si aspetterebbe da un giocatore con le sue caratteristiche, ma dà ottime impressioni anche in progressione palla al piede. Si spende generosamente anche in recupero fino in difesa. Bravo nella gestione quando scende a prendere il pallone basso e allarga (dal 38′ s.t. ANTENUCCI 5 – Impatto nullo sulla gara, anzi, per certe giocate anche negativo. Calcia la punizione dal limite all’ultimo secondo sulla barriera).

COLUCCI 4 – Propone una SPAL con il 442 che sfrutta la corsa di Collodel e Dalmonte, che però produce venti minuti di buon giro palla senza concretezza. Dal punto di vista del gioco Buchel e Petrovic gli garantiscono qualche soluzione in più, ma a non funzionare è la distanza tra i reparti spesso troppo lunghi anche in fasi di controllo. I cambi sono ormai una nota dolente: quando Buchel non ne aveva più Collodel era già in riserva da un quarto d’ora eppure è rimasto in campo fino a sette dalla fine.



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