foto Filippo Rubin
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Domenica la SPAL cercherà di agguantare la terza vittoria di fila in campionato sul campo della Fermana, fanalino di coda del girone B. Nonostante una posizione di classifica tutt’altro che rassicurante per i canarini, Filippo Rocchi del Resto del Carlino di Fermo ci ha spiegato di come la squadra di Protti non si senta ancora condannata. I marchigiani arrivano all’appuntamento dopo tre sconfitte consecutive, con Cesena (T, 1-0), Vis Pesaro (C, 0-2) e Perugia (T, 1-0), maturate in modo abbastanza diverso tra loro, e contro la SPAL sperano di interrompere questo trend.

Dall’ultima volta che ci siamo sentiti, diverse cose sono cambiate: che partita ti aspetti domenica?
“La Fermana, soprattutto quando gioca in casa, cerca sempre di fare la partita, nonostante il momento e l’avversario e penso proverà a farla anche domenica. Con Protti la squadra cerca sempre di tenere il pallino del gioco: al mister piace la costruzione del gioco piuttosto che chiudersi in difesa e tentare le ripartenze. E devo dire che le poche vittorie che la Fermana ha ottenuto sono arrivate grazie a questo approccio di gioco”.

A dicembre la Fermana sembrava in ripresa, ma nelle ultime partite è precipitata a livello di risultati. Che spiegazione ti sei dato?
“Mancano i gol! Si riassume tutto così: si crea tanto ma non si segna. Se col Perugia fosse arrivata una vittoria non ci sarebbe stato nulla di rubato. La Fermana ha perso per una zampata a cinque minuti dalla fine che è risultata decisiva ed è costata la gara soltanto perché prima sono state fallite occasioni per il vantaggio. D’altronde la Fermana ha il peggior attacco del girone e non può essere un caso”. (da gennaio, la Fermana ha giocato sette partite e segnato tre gol, tutti contro la Recanatese, ndr).

A gennaio sono arrivati tanti nomi nuovi, perché questo non ha invertito il trend?
“La pesante sconfitta col Pontedera ha interrotto una serie di risultati utili e ha fatto capire che era necessario intervenire sul mercato. Sono arrivati buonissimi giocatori, almeno per gli standard della categoria, ma non pronti a giocare. E questo è un problema. La società, con la situazione finanziaria che aveva, non poteva fare meglio di così ma ora ci troviamo con diversi giocatori della rosa che non giocavano e non sono in condizione di dare un contributo. La Fermana è rimasta indietro rispetto alle avversarie e il punto più basso lo ha toccato con l’oscena prestazione con la Vis Pesaro, una sconfitta davvero brutta”.

Nonostante ciò si crede ancora nella salvezza?
“Sì, l’ambiente ci crede. Noi fermani siamo un popolo strano, ci crediamo a prescindere, almeno fino a che non arriva l’aritmetica. Contro la Vis però la mazzata a livello morale è stata davvero tosta, anche perché era tutta la settimana che il match veniva caricato di importanza. Era contemporaneamente sia un derby sia uno scontro diretto per la salvezza. In giro per la città erano apparsi tanti striscioni di sostegno e l’ambiente si era ricompattato attorno alla squadra. Allo stadio è stata creata una bellissima coreografia prepartita, ma è stato tutto vanificato dalla prestazione della squadra. Nonostante ciò la risposta resta sì, ci si crede ancora”.

Che giocatori andranno tenuti d’occhio?
“Contro il Perugia mi ha sorpreso tanto Ousmane Niang, arrivato a gennaio dalla Pro Vercelli. Ha esordito da titolare e ha fatto benissimo. Ha corso dappertutto, ritornava in difesa, ha creato due belle occasioni da solo. Sicuramente il primo nome che mi viene in mente è il suo, perché mercoledì ha dimostrato d’essere in un’ottima condizione di forma. Poi i due centrali difensivi, però probabilmente uno dei due non giocherà con la SPAL perché dovrebbe recuperare Spedalieri, ma l’allenatore deciderà probabilmente all’ultimo”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (4231): Furlanetto; Eleuteri, Fort, Santi, Pistolesi; Scorza, Misuraca; Niang, Giovinco, Petrungaro; Sorrentino.

Indisponibili: De Pascalis, De Santis.
Squalificati: nessuno



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