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Mister Di Carlo si ritrova a fare i conti con la prima sconfitta della sua seconda gestione. Con la Torres è arrivato uno 0-2 che ha legittimato ulteriormente il divario di classifica tra le due squadre, ma che in campo si è visto solo a tratti. Questa l’analisi del tecnico in conferenza stampa.

Questa sera avremmo dovuto fare una partita quasi perfetta. Avremmo dovuto essere più concreti e non lasciare le occasioni che loro sono bravi a creare. Oggi la SPAL ha fatto un primo tempo straordinario, di ottima fattura, ma con poca concretezza. Quando crei così tanto e poi concludi così poco non va bene: mi è piaciuto l’atteggiamento perché affrontando la seconda in classifica non abbiamo avuto timore e li abbiamo tenuti lì, ma purtroppo non siamo riusciti a segnare. Poi il calcio è crudele, perché a parità di occasioni loro le hanno sfruttate meglio, però non posso rimproverare niente alla squadra e niente al nostro pubblico che ci ha spinto e oggi ha visto i ragazzi correre fino al 95’ e provare a riaprila anche sotto 0-2. Abbiamo perso, nessuno è contento, ma la prestazione dà molta fiducia per i prossimi impegni”. 

“Ciò che è cambiato dal primo al secondo tempo è il ritmo: non potevamo tenere lo stesso del primo tempo e il secondo è stato molto più equilibrato. Loro hanno segnato e noi abbiamo creato senza concretizzare. Però finché si creano occasioni io rimango sempre fiducioso. La concretezza ha fatto la differenza, ma ripeto, per quanto riguarda la prestazione non posso rimproverare niente perché sotto quel punto di vista la SPAL esce a testa alta. Dobbiamo guardare le cose positive: atteggiamento e ritmo della prima mezz’ora. Adesso chiudiamo questa partita e pensiamo a domenica che abbiamo un’altra partita difficile”

“Gli errori in fase offensiva ci sono stati soprattutto a livello di scelte. Petrovic è andato più volte in profondità e non è stato servito. A volte tendiamo a tenere la palla vicino quando invece potremmo liberarla. Dobbiamo migliorare perché quando Petrovic ha attaccato la profondità non è stato premiato e invece va fatto e vanno sfruttate certe situazioni. In altre occasioni l’abbiamo invece forzata con qualche lancio lungo che a me non piace.”

“Siligardi quando è entrato ha avuto un paio di occasioni con due tiri da fuori, che in quel momento ci mancavano. Dobbiamo migliorare e lavorare sui tempi di gioco, sfruttando i momenti giusti riuscendo a vederli prima. Il centrocampo poi deve accompagnare l’azione, perché oggi l’abbiamo fatto poco e anche perché le seconde palle le hanno prese più volte loro: nonostante questo siamo rimasti compatti. Dobbiamo migliorare nella valutazione di quando andare in profondità e quando giocare nel breve. Se abbiamo create sei palle gol ne dobbiamo creare dodici, anche se contro la Torres sapevamo di dover essere più concreti in quelle sei occasioni ed essere più bravi quando ci avrebbero attaccato”.

Per quanto riguarda i singoli, la lente si è soffermata su Petrovic, forse uscito un po’ troppo presto, Galeotti, apparso insicuro e con percentuale di colpa su entrambi i gol e Zilli, sostituito forzatamente per un problema: “Petrovic ho cominciato a vederlo stanco e c’era la profondità da attaccare, infatti Rabbi ha avuto la palla-gol per pareggiare proprio su una situazione del genere. È un giocatore che attacca di più lo spazio e se avesse fatto gol l’idea sarebbe stata perfetta. Per quanto riguarda Galeotti credo che l’errore sia in principio quando non dovevamo lasciare crossare. Anche la respinta iniziale  è stata centrale sul primo gol, mentre di solito cerchiamo di mandarla sul fondo: poi Fischnaller ha anche fatto un grande gol. Rao ha avuto la stessa identica occasione nel primo tempo e ha beccato il portiere, mentre Fischnaller l’ha messa sotto la traversa. Zilli non stava molto bene a livello di stomaco: faceva fatica a respirare e forse gli era tornato su qualcosa. Adesso sta già meglio, non si sentiva bene ed è riuscito anche a rimanere in campo di più di quanto pensasse. È chiaro che con le sue caratteristiche potevamo difendere palla, farlo girare e aprire sugli esterni e quando è uscito ci è venuto a mancare un elemento importante. Abbiamo fatto tante cose bene, tranne una: segnare. Per cui torniamo a casa con il rammarico di non essere riusciti a concretizzare tutto ciò che abbiamo creato”.

Infine un’analisi sulle motivazioni, sicuramente messe alla prova dalla prima sconfitta dopo i cinque risultati utili consecutivi e di nuovo su ciò che non ha funzionato, con la testa già al Rimini: “Questa è la prima sconfitta da quando sono tornato: cercheremo di trarre il meglio per reagire subito. Non sono preoccupato sotto l’aspetto dell’atteggiamento di squadra, della voglia, di come prepariamo e arriviamo alle gare, di come pressiamo gli avversari e ripartiamo con qualità. Però dobbiamo essere bravi a capire che se abbiamo perso serve fare qualcosa in più, e quel qualcosa in più è stato il motivo per cui abbiamo perso”.

“Il ritmo nel primo tempo era molto alto infatti speravo di fare gol perché tenere un ritmo del genere in questo momento della stagione non è semplice. Abbiamo letto bene situazioni di palla bassa, sugli esterni, palla dietro, inserimenti: abbiamo tirato in porta due volte con lo scarico all’indietro. Nel secondo tempo era normale che i ritmi si abbassassero e loro nei ritmi bassi sono più bravi. La partita è stata molto equilibrata: non ci hanno surclassato, anche noi abbiamo avuto le nostre opportunità. Il ritmo era basso e loro hanno segnato anche con una bella giocata personale. L’1-0 ha messo loro in una situazione di favore, perché stare dietro e andare in transizione è la loro forza”.



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