Nel quart’ultimo turno di campionato la SPAL è pronta a far visita alla Torres per provare ad allontanare gli spettri degli ultimi due posti in classifica. D’altro canto i sardi, saldamente al terzo posto nel girone, vogliono continuare la serie positiva di risultati per garantirsi un esordio ai playoff ai quarti di finale. Per comprendere meglio il momento dei rossoblù abbiamo sentito il collega Roberto Pinna, caporedattore di Centotrentuno.com e penna de La Gazzetta dello Sport.
La Torres arriva alla gara di domenica dopo aver inanellato due risultati positivi (con Entella e Rimini) che sembrano aver definitivamente archiviato il periodo negativo. Che tipo di gara e atteggiamento si aspetta dalla squadra?
“La Torres nell’ultimo periodo ha ritrovato la fiducia nel proprio gioco e anche nei risultati che forse era un po’ mancata nell’ultimo periodo. Soprattutto il pari a Chiavari con l’Entella ha ridato consapevolezza della forza alla squadra, quindi mi aspetto una Torres che proverà a imporre il proprio gioco. In casa la squadra ha faticato un po’ di più a livello di media punti rispetto alle partite in trasferta e, anche per questo, i ragazzi proveranno a fare loro la partita già a partire dai primi minuti”.
Tornando sul periodo negativo della squadra, le quattro partite (tre sconfitte e un pari con il Legnago) senza vittoria dell’inizio del mese di marzo hanno definitivamente pregiudicato le possibilità di vittoria del campionato, allungando il divario con la Virtus Entella capolista a quattordici punti. Come si spiega questo blackout?
“Il blackout credo sia stato più mentale piuttosto che di qualità della rosa. La Torres ha dimostrato di potersela giocare con tutti perché è una squadra di grande talento, ma forse sono mancate un po’ di serenità ed equilibrio mentale per poter rimanere lì in testa fino alla fine. All’inizio la Torres guardava al Pescara come avversario principale, poi c’è stato il ritorno di Entella e Ternana, ma di fatto i sardi non sono mai riusciti a essere stabilmente vicini ai primi posti. Ora si sta invece guardando un po’ alle spalle per difendere il terzo”.
Se la promozione diretta è diventata un vero e proprio miraggio, non si può dire lo stesso per i playoff visto che il terzo posto momentaneo nel girone, proietta la Torres a rivestire un ruolo da protagonista nella off season. Crede che questa squadra sia pronta soprattutto a livello mentale per giocarseli fino in fondo?
“Sui playoff molto dipenderà anche dall’esperienza fatta l’anno scorso in cui la Torres arrivò da testa di serie del gruppo B (seconda dopo il Cesena, ndr) e uscì subito con il Benevento. Un doppio confronto molto particolare visto che perse in Campania di misura e poi in casa dominò senza riuscire a segnare, con annesso episodio discutibile nel finale di gara. Soprattutto a livello psicologico l’esperienza passata deve essere un insegnamento, perché questa stagione ha dimostrato che va bene essere una squadra di qualità, ma senza coesione si perde molto nei confronti con le prime della categoria. Con la giusta compattezza credo però che la Torres possa veramente battere chiunque”.
La sessione di calciomercato invernale della Torres è stata pressoché inesistente, sicuramente un fatto particolare visto che praticamente tutte le squadre si sono mosse. Crede sia stata una scelta deliberata per rafforzare l’alchimia del gruppo a disposizione o semplicemente non sono stati trovati profili in grado di rafforzare ulteriormente la squadra?
“La Torres ha da sempre una politica di investire poco sul mercato e di fatto è una delle squadre con il monte ingaggi più basso del girone. Non ha praticamente mai speso per comprare un giocatore ed è vero che numericamente non ci sono stati grandi stravolgimenti, ma è altrettanto vero che si è garantita Zamparo e Carboni. Se il primo non sta facendo molto bene nonostante sia un giocatore importante per la categoria, il secondo è un giovane interessante su cui la Torres ha deciso di investire per strapparlo al Cagliari. Numericamente si poteva fare di più, ma credo che il mercato abbia rispettato la visione del club: massima attenzione al bilancio che è la filosofia su cui i sardi hanno costruito negli ultimi quattro anni una promozione in serie C, una salvezza e due campionati al vertice nel girone B”.
Nella gara di domenica saranno assenti per squalifica il centrocampista Giorico e i difensori Idda e Mercadante. Quanto peseranno queste assenze nello scacchiere di Greco?
“Sono assenze che peseranno tanto perché soprattutto la difesa sarà da reinventare senza due titolarissimi come Idda e Mercadante. Probabilmente giocheranno Fabriani, Antonelli e Dametto. L’assenza di Giorico peserà invece principalmente per l’equilibrio perché è il classico metronomo che dà solidità e compattezza a centrocampo. Potrebbe tornare un po’ indietro Mastinu e giocare lui lì in mezzo, anche se sta facendo molto bene alle spalle delle due punte”.
Quali sono i giocatori che la SPAL dovrà temere maggiormente in vista di domenica alla luce dello stato di forma dei singoli ?
“Il pericolo pubblico numero uno può sempre essere Fischnaller perché credo abbia grande voglia di ritrovare la condizione giusta in vista dei playoff e mettersi alle spalle un periodo in cui sta segnando poco. Altre armi principali sono Guiebre che è uno dei migliori esterni della categoria e Mastinu che è il vero e proprio leader tecnico della squadra”.
PROBABILE FORMAZIONE (3412): Zaccagno; Fabriani, Antonelli, Dametto; Zecca, Brentan, Mastinu, Guiebre; Varela; Scotto, Fischnaller.
INDISPONIBILI: Carboni.
SQUALIFICATI: Idda, Giorico, Mercadante.