foto Filippo Rubin
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SALVEZZA! La SPAL ribalta il risultato dell’andata, vince meritatamente 2-0 contro il Milan Futuro e salva la categoria! È finita l’agonia e ora si può pensare con un pizzico di serenità in più ai prossimi mesi.

VOTO DI SQUADRA 7,5 – E chi l’avrebbe mai detto? La SPAL fa la partita che doveva fare, quasi all’opposto rispetto a sette giorni prima, nel momento più importante forse della sua storia. Aggressiva fin dal primo secondo, va vicino al gol che il cronometro non ha fatto neanche un giro. Morde il Milan, lo schiaccia, lo mette alle corde sfruttando diecimila persone che spingono con la bava alla bocca. Il vantaggio è meritatissimo e arriva nel momento migliore, il raddoppio è una perla di Molina, autentica ciliegina sulla torta di una giornata finalmente perfetta. Ora sarà tempo di valutazioni, profonde, ma intanto la cosa più importante, salvare il professionismo, è stata fatta.

GALEOTTI 7 – Risponde presente sul primo tiro dalla distanza di Sandri, sicuro anche sui due tentativi successivi di Alesi. Bravissimo a deviare il destro dello stesso Alesi, e qualche secondo dopo il tiro incrociato di Traorè. Sempre reattivo quando chiamato in causa, anche su tiri complicati.

BRUSCAGIN 6,5 – Soffre inizialmente la velocità di Ianesi che gli scappa via. Prende le misure e ci mette tutta l’esperienza che ha per scivolare indietro e chiudere in ogni modo. Va in cielo per impattare di testa il possibile 3-0 in chiusura di primo tempo. In controllo senza mai rischiare nella ripresa, chiude tutto di testa e aizza la curva nel recupero per chiudere il fortino.

NADOR 7 – Perno centrale, deve chiudere le falle alle spalle di Bruscagin e Fiordaliso. Il suo anticipo a centrocampo che lancia Parigini vale mezzo gol. Fa sentire il fisico a Traorè per tutta la partita. Non lo valicano mai e se la cava bene anche con la palla tra i piedi.

FIORDALISO 6,5 – Un po’ di sofferenza su qualche pallone lungo, ma anche la chiusura e successiva apertura che alimenta l’azione del 2-0. Rischia grosso lisciando un cross in avvio di ripresa, poi lotta e chiude anche quando entra Omoregbe per aumentare il peso offensivo. Bravo nel finale ad allontanare in ogni modo.

CALAPAI 6,5 – Spinge con convinzione a destra, andando oltre le sue capacità per superare Bozzolan in velocità. Mette pure qualche cross interessante. Anche al novantesimo non molla continuando a correre avanti e indietro.

ZAMMARINI 6,5 – Tanta corsa e rincorsa in pressing e copertura, per arginare quei buchi e quell’inferiorità numerica che avevano fatto soffrire la SPAL all’andata. Utile in entrambe le fasi, mette ordine e spezza il gioco degli ospiti. Poco dopo l’ora di gioco libera anche benissimo Mignanelli, che spreca (dal 39′ s.t. ARENA ng – Dentro per respingere le ultime offensive del Milan, scalcia subito via un cross pericoloso, poi si ripete nel recupero mettendo il gambone).

AWUA 7,5 – Ha direttive chiare per fermare anche con le cattive qualsiasi movimento nella sua zona. Bravo sulle seconde palle a non far ragionare i rossoneri, fa quello che può con la palla tra i piedi. Piazza il destro preciso che entra dopo deviazione di Molina, ma gran merito è suo. Non cala nel secondo tempo, lottando su ogni pallone e andando vicino all’eurogol con un gran destro da fuori dopo la gran palla servitagli da Antenucci.

MIGNANELLI 7 – Si rivedono lampi di quel terzino sinistro che aveva ben impressionato a inizio campionato. Si fa notare, oltre che per qualità e presenza sulla corsia mancina, soprattutto per la grande intensità e l’agonismo da lottatore. Egoista su un bel pallone servitogli da Zammarini (dal 26′ s.t. NTENDA 6 – Subisce il fallo da Omoregbe sul grande brivido del gol annullato al Milan. Una buona chiusura dal suo lato).

PARIGINI 7,5 – Inizia super aggressivo, con il primo tiro dopo pochi secondi e un pressing cattivo su Minotti. Impegna Nava con un destro a giro, ma in generale è il Parigini versione buona e infatti mette dentro il cross basso per il gol del momentaneo vantaggio. Trascinatore quando porta su il pallone saltando in velocità Minotti. Esce dopo aver dato tutto e per evitare il rischio del secondo giallo (dal 12′ s.t. D’ORAZIO 6,5 – Cerca di accendersi sulla sinistra con una serpentina che lo porta a concludere, sull’esterno della rete. Per quanto la SPAL abbia abbassato di molto il suo raggio d’azione, è comunque fastidioso per la difesa del Milan perché sguscia via e recupera palloni con rapidità. Sfiora il tris su assist di Antenucci con un destro respinto da Nava).

KARLSSON 6 – Lavora molto di sponda, creando i varchi per i compagni che si buttano dentro. È spesso circondato da almeno due maglie rossonere, faticando a incidere, ma riesce anche a trasformare qualche palla lunga che gli spiove addosso. Si disconnette troppo presto, facendo venire meno il suo apporto in un momento di grande bisogno (dal 39′ s.t. ANTENUCCI 7- Passerella finale per il capitano. Entra e mette subito un pallone delizioso per Awua di gran classe. Sfiora il gol che avrebbe chiuso nella maniera più romantica la sua storia con la SPAL: era fuorigioco, e poi va comunque bene così).

MOLINA 8 – Agisce un po’ decentrato sulla destra e questo rinnova il duello con Bartesaghi. Provvidenziale a deviare il destro di Awua sotto porta, anche se il pallone sarebbe probabilmente entrato comunque. Gol da cineteca per il raddoppio, si spende con grande efficacia anche in recupero. Ruggisce sugli avversari, hombre del partido (dal 26′ s.t. PAGHERA 6,5 – Entra e inizia subito a mordere a centrocampo. Non tira mai indietro la gamba, e chiude diverse traiettorie con interventi perfetti per grinta ed efficacia).

 

BALDINI 6,5 – Non cambia troppo rispetto all’andata a livello di tattica e uomini, ma cambia tanto, tantissimo, sotto il profilo dell’atteggiamento. Questa è la vera SPAL aggressiva, questo è il vero carattere che serviva. Poi c’è anche il gioco, ma la differenza l’ha fatta come la SPAL ha azzannato la partita. Il doppio centravanti ha funzionato finché c’è stato Molina, Awua si è rivelata scelta azzeccata a centrocampo, Nador in difesa pure. Qualcosina da ridire ci sarebbe sui cambi, che abbassano il baricentro e per qualcuno (Karlsson) paiono tardivi, ma il giudizio può essere complessivo tenendo conto del fatto che evidentemente ha lavorato bene sulla testa di un gruppo che una settimana fa aveva un piede e mezzo nei dilettanti.

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