L’appello della curva Ovest è stato accolto: il popolo spallino ha partecipato in massa alla manifestazione per chiedere un futuro migliore per la SPAL dopo lo shock della mancata iscrizione in serie C, ormai risalente a una settimana fa. Circa 2.000 persone hanno sfilato dallo stadio Paolo Mazza a piazza Municipale per ribadire il loro disprezzo nei confronti di Joe Tacopina e chiedere all’amministrazione di essere solerte ed efficace nel far partire un percorso rispettoso della storia biancazzurra.
Sono le 19 sotto la curva, punto del ritrovo fissato per l’occasione, ma già molte persone sono presenti da prima dell’orario deciso. Sembra una classica domenica prepartita, con gruppi di amici a bersi una birra ai bar limitrofi, famiglie intere con maglie e sciarpe biancazzurre, pronti a sostenere la propria squadra. Invece è giovedì sera e il tifo biancoazzurro si è ritrovato non per supportare i giocatori in campo, ma per trasmettere l’orgoglio di tifare SPAL a fronte dello schiaffo ricevuto dalla proprietà americana con la mancata iscrizione in serie C.
Tra le tanti voci prima della partenza del corteo si sentono vari “Non potevo mancare oggi” oppure “Non si può vedere un tifo del genere in Eccellenza“. Sono le 19:27 e il corteo parte per via Ortigara per poi occupare tutto viale Cavour dietro a uno lungo striscione con la frase “Ferrara merita rispetto”. Sono tanti i cori che vengono cantati, dal tradizionale “Siamo noi la SPAL” agli insulti rivolti al presidente. Sono le 20:20 circa quando la folla arriva in Piazza Municipale dopo aver costeggiato il castello Estense. Gli ultras espongono dalla scalinata del palazzo un grosso striscione con raffigurato lo stemma della SPAL, per ora ostaggio della società presieduta da Tacopina.
Il discorso ai presenti viene affidato a Marcello Micai, uno degli storici leader della Ovest, che ha iniziato con esprimere totale solidarietà e vicinanza ai lavoratori che a causa della mancata iscrizione perderanno il loro impiego. In secondo luogo il pensiero è andato ai tanti bambini e ragazzi del settore giovanile, con la speranza che anche il prossimo anno possano indossare la maglia biancazzurra.
Micai, inoltre, non risparmia la stampa locale, l’amministrazione comunale e anche quei tifosi che non hanno sostenuto la protesta della curva Ovest: “Tutti quelli che hanno responsabilità politiche in questa città, maggioranza e opposizione, devono prendere unitamente coscienza del valore che ha la nostra SPAL in questa città. Da oggi devono agire di conseguenza, senza esitazioni, con forza e risolutezza, immediatamente e per tutti gli anni a venire. Come curva, sono più di due anni che denunciamo i comportamenti e le azioni di Joseph Tacopina e, appena abbiamo capito che tipo di uomo fosse, abbiamo anche tentato di portare in salvo il nostro marchio, purtroppo senza successo visto la chiusura totale della società da lui presieduta. Sono due anni che la Curva Ovest combatte, ma spesso abbiamo combattuto da soli. Una parte di città e di tifoseria non ci ha mai seguito e, in alcuni casi, ci ha addirittura osteggiati. La stampa locale tutta è sempre stata servile e cieca. Mai mai una volta, tranne in rarissime eccezioni, sono state poste domande scomode, mai è stata fatta un’inchiesta seria, mai hanno fatto quello che dovrebbe essere il loro mestiere: di giornalisti e non di scribacchini lecchini. Hanno riso alle battute offensive e per nulla divertenti di Tacopina sui nostri ragazzi e sulla nostra curva. Colui che ci ha fatto sprofondare nei dilettanti, che ha fatto rimanere centinaia di persone senza lavoro e centinaia di ragazzi e ragazze che rischiano di non avere un settore giovanile. Anche nei riguardi dell’amministrazione ci dobbiamo togliere qualche sassolino, perché se e vero che ci ha sempre ascoltato e colto le nostre rimostranze, è stata comunque troppo morbida e troppo silenziosa. Sappiamo che sono state chieste rassicurazioni sulla società, ma avevamo chiesto anche di alzare i toni pubblicamente, di far sentire sgradito il modo di agire di questa società alla nostra città e invece ci sono stati troppi silenzi e troppa fiducia verso le rassicurazioni arrivate dalla proprietà e dai suoi dirigenti, una fiducia che non meritava. Ora l’amministrazione si deve riscattare. Non permetteremo a nessuno di strumentalizzare questa curva e la nostra SPAL. Ora la parola d’ordine deve essere soltanto una: unità. Della città e della tifoseria, dei tifosi e stampa, della politica e della classe imprenditoriale ferrarese che spesso si è dimostrata divisa e incapace di fare sistema”.
Quindi è stata letta una lista di quattro richieste rivolta all’amministrazione comunale guidata da Alan Fabbri.
“1. Massima attenzione e massimo rispetto da parte dell’amministrazione per gli uomini e per le donne che si ritroveranno senza lavoro. Non devono essere lasciati soli, si faccia il massimo per aiutarli. Noi, nel nostro piccolo, ci permettiamo di suggerirvi di pretendere subito i vostri soldi. Questa persona (Tacopina), sta solo cercando di prendere tempo facendovi promesse che, come sempre, non manterrà. Piu aspettate e più aggraverete la vostra situazione. Siamo già in contatto con il nostro avvocato esperto ed estremamente qualificato in questo campo, che ci ha fornito il massimo sostegno e appoggio e come curva saremo felici di mettervi in contatto con lui e di fare quello che e nelle nostre possibilità per starvi vicini e supportarvi in tutti i modi possibili”.
“2. Chiediamo alla nuova società che si insedierà massima attenzione per i ragazzi e le ragazze del settore giovanile. Vogliamo che abbiano un futuro sportivo, vogliamo che possano ritrovare la gioia di incontrarsi con i loro compagni e compagne di squadra. Vogliamo che indossino una maglia con le righe sottili bianche e azzurre”.
“3. Chiediamo all’amministrazione e alla nuova società che trovino immediatamente un accordo affiche chi subentrerà si impegni concretamente ad acquistare il nostro marchio e a donarlo subito alla città di Ferrara. Non deve più accadere che in questa città il filibustiere di turno di appropri della nostra storia e della nostra identità e che la usi come forma di ricatto. Riappropriamoci di quello che e nostro e che sia per sempre”.
“4. Vogliamo giocare al Paolo Mazza. Chiediamo che l’amministrazione faccia tutto quello che è in suo potere e anche quello che non è in suo potere per giocare nel nostro tempio. Quando, a Ferrara, si dice: ‘andiamo alla SPAL’ la mente corre immediatamente sul prato del nostro Paolo Mazza. Nessuno se ne approprierà sventolando una convenzione che per noi è carta straccia. Se lo yankee vuole la guerra, la avrà. Adesso basta: basta silenzi, basta tradimenti e ipocrisie, solo unità. Chi ha a cuore Ferrara e i nostri colori, deve parlare, agire, deve schierarsi. O con la SPAL o contro la SPAL. Noi non scappiamo, non ci arrediamo. La SPAL ritornerà più forte di prima”.
Alla chiusura dell’intervento in cima allo scalone sono apparsi Alan Fabbri e Francesco Carità, rispettivamente sindaco e assessore allo sport del Comune di Ferrara, che hanno ricevuto dalle mani degli ultras un foglio con le richieste espresse poco prima. Poco dopo l’ufficio stampa del Comune di Ferrara ha inviato una nota da parte dell’amministrazione: “L’amministrazione comunale ha visionato con attenzione le proposte, ribadendo la volontà di contribuire a trovare una soluzione per la squadra della nostra città“.
Nella medesima comunicazione è intervenuto anche il sindaco: “Il Comune, dal giorno stesso della mancata iscrizione da parte della dirigenza della società sportiva alla Serie C, è scesa in campo. L’amministrazione è già al lavoro per uscire da questa situazione, triste per le sorti di una squadra storica, amata e benvoluta anche fuori Ferrara, e per la città stessa. Il primo cittadino aveva sottolineato qualche giorno fa di essere già al lavoro per costruire una ripartenza dal basso, con una nuova società e con una nuova squadra, nel pieno rispetto delle normative FIGC“.
a cura di Federico Besio e Sara Tarantino