foto Filippo Rubin
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Un’altra settimana va in archivio senza novità sostanziali sulle sorti della SPAL. Né su quella disastrata della proprietà americana che continua a prendere tempo, né su quella che dovrà ripartire da zero (o quasi) per avviare un faticoso percorso di ricostruzione dai campionati dilettantistici. Sarà decisiva la settimana del 23-29 giugno.

Che la SPAL srl sia destinata o meno alla liquidazione giudiziale (e pare lo scenario più probabile) l’esclusione dal professionismo certificata il 19 giugno dalla FIGC ha dato all’amministrazione comunale di Ferrara una ragione in più per accelerare con la predisposizione del bando rivolto ai soggetti interessati all’eredità sportiva del club biancazzurro. In base alle regole federali il sindaco gioca un ruolo fondamentale in questa delicata fase di transizione: spetta infatti a lui indicare a Gabriele Gravina quale dovrà essere la società dotata di un mandato da parte della città per iscriversi in sovrannumero al prossimo campionato di Eccellenza.

Il sindaco Alan Fabbri ha pubblicato un aggiornamento sulla questione nel pomeriggio di venerdì 20 giugno: “Il consiglio federale della FIGC ha ufficializzato l’esclusione della società dal campionato di serie C e giovedì, con l’assessore allo sport Francesco Carità, abbiamo inviato una nuova lettera alla SPAL per chiedere chiarimenti ufficiali sulla loro posizione. Purtroppo, nonostante la gravità della situazione, non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione da parte della società. Abbiamo dovuto apprendere l’esito della vicenda dai giornali e dagli atti del consiglio federale.

Cosa succede adesso? A partire da questo momento possiamo attivare quanto previsto dall’articolo 52, comma 10, delle norme organizzative interne della FIGC. Questa norma, pensata proprio per tutelare la continuità sportiva delle città colpite da vicende societarie gravi, mi consente come sindaco di avviare una procedura pubblica per individuare un nuovo soggetto sportivo, attraverso una manifestazione di interesse. Se il progetto selezionato sarà ritenuto valido e sostenibile, la FIGC potrà ammettere la nuova società in sovrannumero al campionato di Eccellenza, evitando così di far ripartire il calcio cittadino dalla Terza Categoria e garantendo un’immediata ripartenza. Nel corso della prossima settimana sarà quindi pubblicata la manifestazione di interesse per raccogliere proposte serie e concrete in grado di ridare futuro alla storia calcistica di Ferrara. Anticipo infine che è in fase di redazione la comunicazione di avvio del procedimento per la revoca delle concessioni relative allo stadio ‘Paolo Mazza’ e al centro sportivo ‘G.B. Fabbri’ di via Copparo, attualmente assegnate alla S.P.A.L. srl. Una decisione necessaria, fondata sulla tutela dell’interesse pubblico, venuto meno con l’esclusione della società dal campionato professionistico. Ferrara merita di tornare presto a sognare in grande. Abbiamo gli strumenti, la volontà e un territorio pronto a sostenere un nuovo inizio“.
Dal momento in cui l’amministrazione pubblicherà questo fondamentale documento il cronometro inizierà a correre, perché entro la terza settimana di luglio sarà necessario essere pronti quantomeno con tutte le pratiche per la domanda d’iscrizione. Sarà allora in quella fase che verranno davvero alla luce i nomi dei soggetti effettivamente in corsa per la nuova SPAL.

Che tanta gente si stia muovendo e stia tessendo rapporti nella speranza di assicurarsi un qualche tipo di vantaggio non è un mistero. A livello locale sono già emerse le candidature (per quanto non pubblicamente annunciate) di Walter Mattioli e del gruppo legato alla società sportiva X Martiri di Porotto. E tra le altre cose sarebbe stato notificato al sindaco Fabbri anche una sorta di ampio crowdfunding pro-SPAL ispirato dal giornalista Enrico Testa. Ma non sono le uniche candidature arrivate all’orecchio dell’amministrazione. La prospettiva di far ripartire l’Ars et Labor da un foglio bianco fa gola a tanti, in tutta Italia e pure fuori. Per cui il bando pubblicato dal Comune metterà fine alla fase dei propositi e darà il via a quella ben più interessante dei fatti concreti.

Tra gli addetti ai lavori del settore c’è un certo consenso sulla portata dell’impegno che attenderà la nuova proprietà. Riportare la SPAL tra i professionisti senza eccessive sofferenze potrebbe richiedere un budget complessivo stimato tra i 3 e i 5 milioni da spendere nell’arco di un triennio, a patto di voler fare le cose nel migliore dei modi, tutelando anche ciò che resta del settore giovanile.

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