La scadenza del 9 luglio fissata dal Comune di Ferrara si avvicina sempre di più e con essa la curiosità per conoscere i nomi, i volti e soprattutto la consistenza del conto in banca di chi farà ripartire la SPAL col nome di Ars et Labor Ferrara.
Gli schieramenti sembrano abbastanza delineati, ma l’alone di mistero che circonda i possibili gruppi imprenditoriali non ferraresi coinvolti nella partita sta generando una curiosità ancora maggiore. La rivelazione – arrivata inizialmente da Estense.com e Resto del Carlino – di un possibile coinvolgimento di un di un colosso mondiale come Campari ha inevitabilmente acceso gli entusiasmi, anche se i contorni precisi del progetto sono come minimo oscuri. A differenza di quanto accade nei casi che riguardano il consorzio Terre di Castelli-X Martiri e la cordata di imprenditori assemblata da Walter Mattioli, qui non c’è un singolo nome al quale aggrapparsi. Né sul piano manageriale né su quello sportivo. Una peculiarità che riguarda anche gli altri soggetti che le indiscrezioni danno in corsa.
I motivi sono diversi e molto semplici. Il primo: dal Palazzo Municipale – centro nevralgico delle operazioni – trapela praticamente nulla, se non la conferma che il bando pubblicato il 2 luglio ha generato un buon interesse e che giovedì 10 la commissione presieduta dal sindaco Fabbri avrà materiale a sufficienza da valutare. Il secondo: chi può tiene coperte le sue carte per impedire agli altri eventuali rilanci dell’ultima ora. I gruppi “esterni” hanno questo vantaggio rispetto a quelli locali che sono molto più facilmente raggiungibili e identificabili. Terzo: nel caso di Campari si parla anche di una società quotata in borsa, quindi è comprensibile che dal colosso delle bevande ci si guardi bene dall’uscire allo scoperto con qualunque considerazione, per quanto la stampa si sia sforzata di aprire un qualunque canale informativo.
Si arriverà quindi alla serata di mercoledì con poco altro di cui parlare se non tante speculazioni. Quello che si presenterà giovedì di fronte al sindaco, all’assessore allo sport e ai loro collaboratori sarà un quadro in cui tutti i partecipanti al bando portano qualcosa di desiderabile.
Il gruppo milanese, che pare davvero poter contare su una qualche forma di sostegno da parte di Campari (ma non solo), ovviamente sarebbe in prima fila in termini di risorse economiche. Tra i pretendenti nessuno può vantare una simile potenza di fuoco e questo è un elemento dirimente per una città che vuole ridurre al minimo la permanenza nei campionati dilettantistici. Certo, ai soldi vanno affiancate le competenze, ma con l’orizzonte è triennale stabilito dal bando andranno messe in preventivo cifre particolarmente alte tra spese e investimenti. Quello di vedere una società in affanno alla seconda stagione a causa di budget troppo pesanti da sostenere è probabilmente uno dei principali scenari che l’amministrazione comunale vuole scongiurare già in partenza.
Il gruppo che accomuna Terre di Castelli e X Martiri ha tre carte importanti: l’esistenza di una squadra praticamente già in larga parte fatta per l’Eccellenza, un organigramma definito già dotato di competenza nel dilettantismo e la possibilità di far partire il settore giovanile diverse caselle più avanti rispetto a quanto accadrebbe negli altri casi grazie all’attività della X Martiri. Aspetti che nei giorni scorsi – prima che il gruppo milanese arrivasse sulla scena – sembravano aver fatto pendere la bilancia verso il progetto che ha l’imprenditore Ali Aden come capofila e Vetroresina tra gli sponsor principali (altro dettaglio non da poco).
La cordata assemblata da Walter Mattioli e Cesare Trio può invece mettere sul piatto una forte componente identitaria, col coinvolgimento non solo dell’ex presidente ma anche di bandiere della SPAL (si è parlato di Antenucci e Schiavon) in grado di dare subito una connotazione forte anche al rapporto con la tifoseria. Non solo: Mattioli può spendere il capitale di conoscenze radicate sia nel professionismo sia in ambito locale, riuscendo ad aprire porte che in alcuni casi potrebbero meno accessibili per altri.
L’amministrazione comunale non ha stabilito dei tempi precisi per un verdetto: potrebbe arrivare già nel corso della giornata di giovedì (ma pare poco probabile), venerdì oppure all’inizio della settimana successiva. Dipenderà da quanto corposi saranno i dossier ricevuti.