Dopo l’annuncio del nuovo marchio, dei primi ingaggi ufficiali e dell’accordo annuale sottoscritto con il tecnico Stefano Di Benedetto, venerdì è stata la giornata della presentazione ufficiale del tecnico, affiancato dal nuovo direttore sportivo Mirco Antenucci. Proprio l’ex capitano biancazzurro ha aperto l’incontro con una breve introduzione, lasciando poi spazio all’allenatore, pronto a guidare con entusiasmo e determinazione il progetto di rinascita. Il mister ha esordito così: “Ringrazio il direttore Antenucci per le belle parole e la proprietà per avermi affidato la guida di questa società gloriosa. Sono felice e onorato. Darò tutto me stesso per riportare la SPAL nelle categorie dove merita di stare.”
Fatta questa premessa, il nuovo allenatore biancazzurro ha poi risposto alle curiosità dei numerosi cronisti presenti al centro sportivo “G.B. Fabbri”.
PRIMI CONTATTI – “La nuova proprietà, tramite alcuni consulenti, mi ha contattato per propormi questo progetto. Quando si è presentata l’opportunità non ci ho pensato due volte. Da quel momento ho conosciuto il direttore e si è instaurato un rapporto lavorativo quotidiano, che già è cresciuto anche a livello umano. C’è grande empatia, anche perché abbiamo trascorso tanto tempo insieme. In dieci giorni abbiamo fatto un lavoro che normalmente richiederebbe due mesi. Ora finalmente siamo sul campo con i primi allenamenti che è l’aspetto che preferisco”.
SQUADRA E SCELTA DEI GIOCATORI – “I giocatori li abbiamo selezionati insieme alla società. Alcuni li conoscevamo già, altri li abbiamo studiati approfonditamente. Al di là dei valori tecnici, abbiamo dato grande importanza alle qualità umane. Abbiamo scelto calciatori forti, ma soprattutto motivati e disposti a sposare il progetto SPAL, accettando con convinzione questa categoria. Abbiamo privilegiato chi ha mostrato davvero voglia di indossare questi colori. Stiamo lavorando affinché la rosa sia competitiva sotto ogni aspetto”.
PRESSIONE – “La pressione è normale, ma deve rappresentare uno stimolo. Sappiamo cosa si aspetta la gente da noi. Il nostro obiettivo è costruire una squadra forte e un gioco competitivo, affrontando ogni partita con la consapevolezza di rappresentare la SPAL.”
ASPETTO TATTICO – “Mi piace l’idea di una squadra propositiva, che voglia imporre il proprio gioco e dominare l’avversario. Abbiamo scelto calciatori forti tecnicamente, bravi nell’uno contro uno, ma senza tralasciare la fase difensiva e di non possesso. Stiamo lavorando per dare solidità e struttura, perché il modulo è solo un punto di partenza: i numeri contano poco. Vogliamo creare una squadra imprevedibile, che sappia adattarsi e sorprendere”.
IGLIO – “Posso solo ringraziarlo, come ringrazio tutti gli altri. Lui, fino a pochi mesi fa, giocava in serie C e oggi si ritrova in Eccellenza. Sta dimostrando di essere un leader e un valore importante per noi. Ho apprezzato molto come si è presentato: è in ottime condizioni fisiche, segno che ha lavorato tanto e con serietà”.
AVVIO STAGIONALE – “Per avere una squadra organizzata serve tempo. Il 24 agosto avremo il primo impegno ufficiale in Coppa Italia. Non saremo ancora al livello organizzativo che voglio, ma stiamo lavorando con doppie sedute proprio per accelerare i tempi e far sì che la squadra interpreti da subito la mia idea di calcio. Dobbiamo partire con il piede giusto”.
CURRICULUM E METODO DI LAVORO – “Ho sempre avuto due grandi obiettivi: migliorare i calciatori a mia disposizione e dare un’identità chiara alla squadra. Nessuno mi ha mai regalato nientem anche perché non sono stato un giocatore importante nel corso della mia carriera. Ho giocato tra Promozione ed Eccellenza e iniziato ad allenare molto giovane, a ventisei anni. Dopo due stagioni in una società dilettantistica a Palermo (la Panormus, ndr), ho allenato in Prima Categoria (il Ciminna, ndr), poi ho fatto tre campionati con il Campobello di Mazara in Promozione. Non ho fatto il salto in Eccellenza perché sono stato ingaggiato dal Trapani per collaborare con Roberto Boscaglia in serie C e successivamente in serie B. Detto questo poi si è aperto il mio percorso da allenatore a livello giovanile prima con l’Under 15 nazionale del Trapani e successivamente a Palermo, dove ho allenato tutte le categorie giovanili. Il mio percorso è proseguito a Parma per due anni, poi ancora al Palermo, dove ho anche guidato temporaneamente la prima squadra in Coppa Italia per due partite in seguito alle dimissioni di Silvio Baldini. Ho studiato tanto, mi ispiro agli allenatori che danno una forte impronta alle proprie squadre. Credo in un calcio che emozioni: la vittoria deve arrivare attraverso il gioco. Conosciamo le difficoltà dell’Eccellenza, il valore delle squadre che affronteremo e per questo servirà umiltà, rispetto e testa bassa per affrontare questa categoria nel modo giusto”.
MODULO E VARIANTI – “Il modulo non è un punto di partenza fisso. Al momento stiamo lavorando con un 433, ma con diverse varianti. Allenarsi su un’unica soluzione rischia di essere limitante. Bisogna saper leggere le situazioni in base alla condizione dei giocatori. Anche in queste categorie ci sono allenatori preparati che ti studiano e proprio per questo credo sia importante avere diverse soluzioni”.
PREPARAZIONE FISICA – “La cura dei dettagli farà la differenza. Per questo stiamo facendo un lavoro fisico importante con doppie sedute. Il tempo è poco e dobbiamo accelerare la preparazione per arrivare pronti all’inizio ufficiale della stagione”.
FAVORITI – “Lo scopriremo strada facendo chi saranno le favorite del campionato. In questo momento siamo concentrati solo su di noi. Quando inizierà il campionato, sapete bene che le prime 4-5 giornate riservano sempre delle sorprese”.