foto Rubin

A meno di una settimana dal debutto ufficiale in Coppa Italia d’Eccellenza (domenica 24 agosto al “Mazza” contro il Mesola) la SPAL ha presentato in un colpo solo dieci dei suoi nuovi giocatori. Una scelta tanto inusuale quanto forzata dai tempi strettissimi.

A fare gli onori di casa è stato ovviamente il direttore sportivo Mirco Antenucci: “Oggi iniziamo a presentare qualche ragazzo. Siamo partiti tardi, quindi cerchiamo di ottimizzare i tempi facendo conoscere i nuovi acquisti. Siamo sulla buona strada, ma faremo ancora qualcosa sul mercato“.

Giuseppe Iglio e Manuel Ricci – foto Rubin

Successivamente sono stati presentati i primi due volti della nuova SPAL: l’unico reduce della squadra 2024/2025 Giuseppe Iglio (2001) e Manuel Ricci (1990), rispettivamente terzino destro e mediano. La parola è subito passata a Iglio, capitano della nuova SPAL: “Ho scelto di rimanere per il valore della piazza e della società. Ero molto affascinato dall’idea di ripartire, di fare bene e di far vedere il vero giocatore che sono, dopo questi due anni in cui non ne ho avuto la possibilità. Ho colto subito l’occasione che mi ha dato il direttore, è stata una decisione sentita e voluta“.

Giuseppe Iglio – foto Rubin

Il nuovo arrivato Ricci ha invece spiegato il motivo della sua scelta di trasferirsi a Ferrara. La decisione di sposare questo progetto è dovuta alla “storia della società e della piazza” e da una forte volontà, percepita nel dialogo con Antenucci, di costruire un qualcosa di duraturo. Un aspetto che ha sottolineato è stato il primo ingresso al centro sportivo G.B. Fabbri: “È stato emozionante entrare qui. Ho giocato in molte squadre, quasi sempre tra i professionisti, e difficilmente si trova un luogo in cui bisogna solo fare i calciatori senza pensare a nulla. Entrare a far parte di una storia così importante mi rende orgoglioso”. Il giocatore ha sottolineato l’importanza del gruppo che si è già formato “Ci sono grandi uomini, cosa fondamentale quando si riparte così. La pressione qui è quella bella. Preferisco avere la pressione di vincere il campionato che la pressione di dovermi salvare“.

La presentazione è proseguita con Andrea Dall’Ara (1994) e Alessandro Giacomel (1998), rispettivamente difensore centrale e portiere. Dall’Ara tra l’altro sarà il vicecapitano dei biancazzurri. Antenucci li ha definiti: “giocatori importanti per leadership e valore tecnico“.

Andrea Dall’Ara e Alessandro Giacomel – foto Rubin

Dall’Ara si è presentato con l’animo di chi è consapevole delle sfide che lo attendono. Interpellato sul peso dell’essere i favoriti per il campionato, il difensore ha risposto così: “So qual è l’obiettivo finale quando si arriva in una piazza del genere, la priorità è quella di creare al più presto un gruppo coeso e penso che siamo sulla buona strada. Nello spogliatoio vedo altri sei o sette ragazzi con le caratteristiche dei leader“. Sulla trattativa che lo ha portato a Ferrara ha detto: “Quando ti chiama una società come questa che deve ricominciare, e che ha una tradizione importante, è difficile dire di no. C’erano tutti i presupposti, sia da parte mia sia dal direttore, di fare questo matrimonio, ed è riuscito nell’arco di due settimane“.

Giacomel è stato presentato come un elemento fondamentale della squadra, sia per valore tecnico sia per la sua leadership. Il portiere cresciuto nelle giovanili del Padova, reduce dall’esperienza al Caldiero Terme, è apparso determinato nei suoi propositi e felice di essere approdato a Ferrara, sentimento che ha espresso anche a parole durante la conferenza. “Giocare sotto una curva che tifa come quella di Ferrara sarà bellissimo, e ci ricorda che obiettivo abbiamo qui. Sono cresciuto con il mito di Neuer, mi ispiro a lui“.

Alessandro Giacomel – foto Rubin

Successivamente è arrivato il turno di Luca Senigagliesi (1998) e Paolo Carbonaro (1989), entrambi attaccanti. I due si sono definiti entrambi come giocatori versatili e a completa disposizione del mister. Hanno anche più volte rimarcato il loro impegno, nonostante il ruolo, a giocare con la stessa intensità in tutte e due le fasi del gioco. Senigagliesi si è dato l’etichetta di “giocatore operaio“, e durante la conferenza ha ribadito: “Giocare alla SPAL per me è un onore, per motivi che non devo certo stare qui ad elencare“. In Carbonaro, invece, Antenucci vede la voglia e lo spirito di un ragazzo giovane nonostante la carta d’identità che lo qualifica come uno dei giocatori più esperti della squadra. L’attaccante palermitano ha detto: “Il mio obiettivo è essere all’altezza di giocare in una piazza così, con dei tifosi così. Voglio dimostrare di poter giocare per una maglia come quella della SPAL“.

Paolo Carbonaro e Luca Senigagliesi – foto Rubin

Dopo due giocatori con buona esperienza è stato il turno di due giovani: i centrocampisti ⁠Marzio Di Bartolo (2003) e Leonardo Mazza (2000). A presentare entrambi con una piccola introduzione è stato nuovamente il direttore Antenucci:
Sono due centrocampisti che vengono da due settori giovanili importanti (AS Roma e Bologna), giocatori di quantità e qualità che possono fare entrambe le fasi. Abbiamo deciso di prenderli perché il centrocampo è il reparto che deve essere l’anima della squadra. Abbiamo cercato di dare al mister giocatori forti sotto tutti i punti di vista“.

Marzio Di Bartolo e Leonardo Mazza – foto Rubin

Entrambi i ragazzi sono apparsi molto fiduciosi sulla costruzione della squadra e sul lavoro svolto in campo in queste prime settimane. Questo in sintesi il pensiero di Mazza, sottoscritto per intero dal compagno di squadra: “Stiamo lavorando duramente e faremo il massimo per arrivare a riportare Ferrara dove merita. Con il mister e il gruppo ci stiamo trovando molto bene. Dobbiamo quindi continuare su questa lunghezza d’onda. Nel reparto c’è tanta concorrenza, ma penso che sia importante per spingerci oltre i nostri limiti. Il mister ci sta dando nozioni sul modo di giocare e fare calcio. Cerchiamo di apprendere il prima possibile il tutto. Dobbiamo impegnarci per usare tutto quello che ci sta dando la società per rendere e vincere il campionato“.

Simone Mazzali e Mattia Cozzari – foto Rubin

Il compito di chiudere la conferenza stampa è toccato al difensore Simone Mazzali (2002) e al centrocampista Mattia Cozzari (1999), presentati di nuovo da Antenucci: “Mazzali è un terzino sinistro con un gran piede e con tanta voglia di riscatto. Ha grandissime qualità così come Cozzari che è un giocatore fisico, di qualità e con buoni tempi d’inserimento con caratteristiche diverse rispetto a tutti gli altri centrocampisti che abbiamo in rosa“.

Queste le loro considerazioni principali ai microfoni della sala stampa. Mazzali: “Credo che Ferrara sia una piazza molto importante. Io non sono del posto, ma so che bisogna riportare questa società dove merita. Stiamo lavorando duro e ce la metteremo tutta, anche se sappiamo che non è mai facile vincere. Non dovremo essere superficiali, ma vedendo lavorare questo gruppo, ho pochi dubbi sulle nostre possibilità di fare bene. A chi guardo per migliorare? A me piace molto Nuno Mendes del PSG“.

Cozzari: “La voglia di farci trovare pronti per il primo impegno ufficiale di domenica è tanta. Sono cresciuto in questa città perché sono di Portomaggiore e indossare la maglia della SPAL è un onore, oltre che una responsabilità. L’obiettivo è sicuramente quello di regalare gioie a questi tifosi. Sarà fondamentale approcciare bene tutte le partite sia a livello agonistico che di concentrazione perché chiunque ci affronti darà l’anima. Idolo personale? Mi ispiro a McTominay del Napoli“.

 

a cura di Piero Aguiari, Sara Tarantino e Tommaso Vissoli

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