foto Filippo Rubin

Il 24 agosto 2025 rimarrà a suo modo una delle tante date storiche che segnano la storia del calcio a Ferrara, perché ha coinciso con la prima partita ufficiale della nuova SPAL denominata Ars et Labor Ferrara Calcio. Ed è stata anche l’occasione per vedere all’opera, con la veste della prima gara ufficiale, la squadra allenata da Stefano Di Benedetto.

In linea con quanto visto nelle precedenti amichevoli, il tecnico siciliano ha schierato in campo i suoi con il 4-3-3: in porta Giacomel, linea difensiva composta da Iglio, Dall’Ara, Casella e Mazzali, in mediana Di Bartolo, Ricci e Malivojevic, tridente offensivo formato da Senigagliesi, Gaetani e Carbonaro.

L’approccio alla partita è stato buono: al netto della rete del vantaggio arrivata dopo pochi minuti, la formazione biancazzurra è riuscita a mantenere con costanza il controllo del gioco ed a cercare maggiormente di rendersi pericolosa, limitando lungo tutto l’arco del primo tempo le iniziative offensive del Mesola. Interessante la varietà di soluzioni offensive proposta dagli uomini di Di Benedetto: arma di attacco principale sono stati gli esterni Senigagliesi e Gaetani (anche se spesso Carbonaro si è allargato parecchio in fase di costruzione), serviti da palloni profondi giocati principalmente da Dall’Ara, oppure dalla linea mediana quando la SPAL è riuscita a superare la linea di pressione alta del Mesola e ha sviluppato i propri attacchi in campo aperto.

La ricerca della palla lunga frontale ha dato risultati alterni, perché non sempre la squadra di Di Benedetto su questa giocata è riuscita a restare in possesso di palla. Interessanti alcune giocate rapide sviluppate verticalmente, che sembrano essere ben sostenute dalla qualità tecniche dei biancazzurri, come in occasione della rete del vantaggio di Gaetani. Gli sviluppi arrivati da costruzioni manovrate palla a terra hanno sempre privilegiato uno sfogo sulle corsie esterne, con Senigagliesi che ha alternato la ricerca del cross in area oppure l’azione personale in uno contro uno.

Per quanto riguarda la fase di non possesso, la SPAL è stata ordinata in campo, gli esterni offensivi hanno supportato la fase scalando adeguatamente, e le distanze tra i reparti sono sempre state adeguate. Nota positiva è sicuramente la riaggressione mossa dai centrocampisti su palla persa, con la linea difensiva che ha subito accorciato le distanze aumentando la densità in zona palla.

Come ovvio, visto il ritardo con cui la SPAL ha iniziato la preparazione, il secondo tempo della squadra di Di Benedetto è stato difficile dal punto di vista fisico, poiché si è notato con il passare dei minuti come le gambe dei giocatori fossero più pesanti e meno reattive, e soprattutto nella fase centrale della seconda frazione di gioco la SPAL è sempre arrivata tardi a contrasto, lasciando quindi al Mesola un maggiore possesso palla. Nonostante ciò, negli ultimi minuti la squadra si è di nuovo fatta preferire al Mesola riuscendo ad agguantare la vittoria in pieno recupero.

I buoni riscontri del campo, il minutaggio che aumenta nella gambe, la vittoria ottenuta in extremis, la festa con i tifosi, sono tutti elementi importanti in questa fase di rinascita e costruzione per una squadra chiamata, da domenica prossima, alle sfide del campionato: un torneo che si preannuncia complesso poiché la SPAL sarà la squadra da battere e tutte le avversarie che incontrerà sul proprio cammino giocheranno la “partita della vita”. Ma questa deve essere la scintilla che accenderà lo spirito di Di Benedetto e dei suoi ragazzi, anche quando dovranno scendere su campi tutt’altro che ideali per praticare il bel calcio che l’allenatore siciliano ha in mente.

 

— Andrea Coletta, 41 anni, è allenatore UEFA B dal 2013 e negli ultimi anni ha lavorato come direttore tecnico in ambito dilettantistico.

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