Un caldo pomeriggio di fine agosto, un pubblico degno della serie B, e la sfida contro la neopromossa Fratta Terme: queste erano le componenti di quella che il tifo spallino si aspettava essere una domenica di festa, ma che ha invece visto la formazione proveniente dalla frazione di Bertinoro (FC) indossare i panni dei guastafeste, espugnando il Mazza in pieno recupero per lanciare un messaggio forte e chiaro a tutto il mondo biancazzurro: non basteranno nome e ambizione per vincere le partite del campionato d’Eccellenza.
Di Benedetto mantiene la linea tattica vista finora, confermando il 4-3-3 e 9/11 della formazione vista in campo in Coppa Italia contro il Mesola. Giacomel in porta, linea difensiva confermata in blocco e composta da Iglio, Dall’Ara, Casella e Mazzali, novità in mediana con Cozzari, Leonardo Mazza e Malivojevic, confermato il tridente con Gaetani, Senigagliesi e Carbonaro.
La partita ha avuto sostanzialmente un andamento costante: il Fratta Terme si è dimostrato squadra attenta e messa molto bene in campo, che ha giocato una gara nella quale la superiorità numerica nel reparto centrale ha portato la SPAL ad essere in difficoltà, soprattutto in fase di costruzione. Infatti in fase di possesso la squadra di Di Benedetto non è riuscita a sviluppare le proprie azioni attraverso un gioco manovrato che coinvolgesse a pieno il centrocampo, poiché i tre interpreti schierati dal tecnico siciliano sono stati costantemente schermati dai due avversari che si muovevano dietro la punta (il numero 10 Gallo e il numero 7 Spadaro) in fase di prima costruzione, e dai quattro centrocampisti in seconda battuta. Una situazione molto simile a quanto visto in Coppa contro il Mesola, e che allo stesso modo ha costretto la SPAL a giocare sostanzialmente con palloni lunghi e centrali alla ricerca della giocata di testa di Carbonaro, oppure esterni per trovare Gaetani e Senigagliesi.
La prima giocata, quella centrale, ha funzionato poco perché le sponde sono quasi sempre state orientate a un attacco alla profondità su cui la difesa del Fratta Terme ha coperto con attenzione, mentre raramente la giocata di Carbonaro è sembrata destinata a uno sviluppo sulla seconda palla (situazione comunque complessa vista la densità avversaria in zona palla). Meno efficace rispetto alla gara contro il Mesola è stata anche la giocata profonda sugli esterni, che anche a causa della marcatura a uomo su Senigagliesi e Gaetani, ha costretto i due giocatori a ricevere palla molto lontani dalla porta, in una zona in cui anche la vittoria dell’uno contro avrebbe richiesto di percorrere molti altri metri.
In fase di non possesso invece la prova dei biancazzurri è stata migliore: i reparti si sono mossi con compattezza, gli scorrimenti hanno funzionato in maniera buona, e gli esterni d’attacco hanno costantemente ripiegato sulla linea dei centrocampisti, sostenendo l’azione difensiva dei terzini e limitando adeguatamente le azioni sulle corsie laterali. Un po’ in sofferenza la linea difensiva, specialmente nella gestione degli avversari che si sono mossi sulla trequarti in fase di costruzione. In una partita sostanzialmente bloccata le reti sono arrivate da situazioni estemporanee: il rigore di Carbonaro per la SPAL, il tiro da fuori area in situazione di grande confusione dopo un calcio d’angolo e un’altra disattenzione di reparto sull’ultimo calcio di punizione spedito molto bene nel cuore dell’area da Gallo.
È apparso evidente inoltre come lo stato fisico delle due squadre fosse nettamente differente, soprattutto nell’intensità, e per vedere una SPAL brillante sulle gambe potrebbero servire ancora diverse settimane. Deve essere inoltre considerato come fattore con peso specifico rilevante in questa fase della stagione: che la SPAL è una squadra completamente nuova e oltre a lavorare sui principi tattici deve sviluppare una conoscenza all’interno del gruppo che gli avversari in molti casi hanno già.
È ovvio che la sconfitta casalinga all’esordio, in pieno recupero, e con una cornice di pubblico che segnerà il record per la categoria, fa male. Ma allo stesso modo queste gare sono fondamentali per capire il livello degli avversari, non solo quello tecnico-tattico ma anche di grinta e caparbietà messa in campo. Lo staff tecnico avrà bisogno di tempo per lavorare soprattutto per far crescere questo gruppo a livello tattico, magari potendo contare anche su uno o due rinforzi ulteriori. Il problema sta nella pressione di vincere.
La SPAL sarà la squadra più studiata dagli avversari oltre che la preda più ambita, e probabilmente servirà lavorare a delle varianti tattiche che possano mettere in difficoltà gli avversari, perché alcuni buoni spunti individuali visti in campo nelle prime due partite ufficiali non possono bastare.
— Andrea Coletta, 41 anni, è allenatore UEFA B dal 2013 e negli ultimi anni ha lavorato come direttore tecnico in ambito dilettantistico.